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Memo dei “Forestieri”. (15)

la Redazione
Forestieri [1]

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Per amor di verità, per senso di giustizia, non si può non concordare col Sindaco che, nel comunicato del 16 dicembre (leggi qui [2]), afferma: “La redazione, quasi tutta forestiera, di Ponza Racconta e un forestiero siciliano di Ponza nel Cuore si chiedono perché la querela per loro. Per la lunga lista di scritti ingiuriosi, per le maldicenze e le falsità di cui sono state intrise le loro pubblicazioni in questi ultimi mesi. La polemica politica è il sale della democrazia. Ma loro sono andati di aceto e dovranno bere l’amaro fiele. Prosit.”

Certe espressioni possono non piacere, ma realtà e desideri coincidono di rado.
“Forestiero” deriva dal latino foris, sta per estraneo, straniero; “è uno di fuori” si dice, anche riferendosi a persone che vivono in loco da tempo, e si sottintendono le difficoltà ad integrarsi, a comprendere e a far propri usi, problemi, modi di pensare che si assimilano in maniera lentissima, spesso si tramandano in eredità.
Indubbiamente noi redattori siamo forestieri; intenerisce quel “quasi” con cui si vorrebbe addolcire, stemperare, ma si sa che non sono la residenza – a volte legata a motivi opportunistici- o la frequenza dei viaggi a fare la differenza.
Neanche pesano più di tanto le ragioni del cuore, la memoria; di questo dovrà farsi una ragione Sandro Vitiello, che trascorre in Brianza gran parte del suo tempo.
Caro Sandro, da qualsiasi cantone si esamini la questione,
tutti noi redattori siamo forestieri a tutti gli effetti; tu stesso scrivi che sei nato a Le Forna, mica a Ginevra o a Berna!
Guarda le foto d’epoca: ci siamo tutti, e mai che si veda un piccolo Guglielmo Tell, un verde pascolo con mucca e campanaccio, un bel laghetto alpino o una
fabbrica d’orologi.
Caro Sandro, rassegniamoci: uno svizzero non può che considerarci forestieri; tu, al massimo, potresti aspirare al “
forestiero confinante“.