Attualità

Diverso parere sulla Tradizione dell’Immacolata a Ponza

segnalato dalla Redazione

 

Per segnalazione di un lettore e nel rispetto della pluralità delle informazioni riportiamo, sul tema della Festività appena trascorsa, un articolo a firma Franco Schiano pubblicato il data 7 dicembre 2014 sul sito dell’Associazione Cala Felci http://www.ponzacalafelci.com/

 

Festa dell’Immacolata Concezione, una devozione antica
di Franco Schiano

 

A Ponza è opinione comune che la sentita e partecipata celebrazione della festività dell’Immacolata Concezione dell’8 Dicembre sia una conseguenza diretta dell’opera e dell’apostolato mariano del Parroco Luigi Maria Dies che nell’ormai lontano settembre del 1939, cominciò la sua lunga e mai dimenticata opera di pastore della chiesa della SS. Trinità di Ponza.

Anch’ io per molto tempo ho ritenuto che devozione mariana, che ancora oggi permea la comunità ponzese, fosse il retaggio esclusivo dell’apostolato di Mons. Dies, della sua fede e della sua cultura in stretta reazione con la sua origine di Gaeta.

E’ noto, infatti, che  quest’ultima è  universalmente riconosciuta come la città dell’Immacolata per aver a suo tempo ispirato al Papa Pio IX il Dogma dell’Immacolata concezione di Maria. Dogma proclamato a Roma nel 1854 con la famosa enciclica Ineffabile Deus, ma concepito durante l’esilio gaetano del 1848/49 attraverso la non meno famosa Ubi Primum.

Processione Immacolata

In realtà la devozione all’Immacolata Concezione appartiene alla memoria storica di Ponza.

Essa è arrivata sull’isola insieme alle prime famiglie dei Mazzella, dei Migliaccio, degli Scotti, ecc.: il primo nucleo della colonizzazione borbonica della nostra isola nel 1734.

Infatti la devozione mariana è storica nell’antico Regno delle Due Sicilie, fortissima nel clero, nel popolo e nelle istituzioni. Essa è presente e forte nel Sud, ben prima della proclamazione del Dogma che – come  abbiamo già detto – avviene solo nel 1854. L’Immacolata Concezione era la Patrona speciale dell’antico stato meridionale pre-unitario fondato su forti valori cattolici.

Dies. Incoronazione della Madonna Immacolata

Mons. Lugi M. Dies ha avuto il grande e indiscutibile merito di aver ravvivato e sublimato questa fede degli  avi attraverso il suo grande amore per la Madre del Salvatore, di averlo trasmesso attraverso la sua instancabile opera di araldo di Maria creando canti e preghiere che ancora oggi gli uomini di Ponza cantano  – con fede  profonda e commozione struggente – all’alba del giorno dedicato all’Immacolata nelle strade dell’Isola di Ponza.

Chesta è santa  sta jurnata
è a Madonna Immacolata…

[Franco Schiano]

 

L’8 Dicembre nella storia del Regno delle due Sicilie

Nel giorno della festa dell’Immacolata  avvengono alcuni fatti  importanti per l’antico stato Borbonico. Ecco i più significativi:

Fu proprio l’8 Dicembre del 1816 la data in cui, dopo il periodo napoleonico della città, i due regni di Napoli e di Sicilia furono riuniti come Regno unito con quella che fu detta “legge fondamentale del Regno”. Ferdinando non fu più il re di Napoli e di Sicilia ma il Re delle Due Sicilie.

Passarono quaranta anni esatti e l’8 Dicembre del 1856 fu un’altra data storica per il Regno delle due Sicilie. Nel giorno della festività nazionale della patrona, il Re Ferdinando II, dopo la messa a cui la famiglia reale si recava comunque quotidianamente, si recò alla festosa sfilata delle truppe nazionali a quello che all’epoca era il Campo di Marte, l’attuale Capodichino dove subì l’attentato di Agesilao Milano, un soldato che uscì dalle righe e gli si scagliò contro colpendolo due volte con la lama della baionetta.

Il Re fu ferito ma rimase stoicamente al suo posto e, dopo essere tornato a Palazzo Reale, fu visitato dai medici con esito tranquillizzante.
Per ringraziare la patrona del “miracolo”, fu decisa l’edificazione di un tempio all’Immacolata al Campo di Marte la cui prima pietra fu posta dopo otto mesi di raccolta di offerte volontarie. La chiesa dell’Immacolata Concezione è ancora oggi molto nota e si trova in Piazza Giuseppe Di Vittorio, all’imbocco del Corso Secondigliano.

 Nel 1859 Re Ferdinando II, morì. All’erede Francesco II toccò l’impossibile compito di salvare  l’indipendenza del sud. La spedizione dei mille garibaldini e l’assedio di Gaeta completarono il piano sabaudo.

 E proprio l’8 Dicembre del 1860, sempre nel giorno fatale dell’Immacolata Concezione, il giovane re  firmò un toccante e accorato “Proclama reale ai popoli delle Due Sicilie” col quale comunicò ai “Napolitani” la resa all’invasore e la sparizione dell’antica monarchia di Ruggiero il Normanno e di Carlo III.

Il lungo documento finiva appellandosi alla fede e all’ora della giustizia. Le ultime righe recitavano così: «Preghiamo il sommo Iddio e la invitta Immacolata protettrice speciale del nostro paese, onde si degnino sostener la nostra causa».

 

3 Comments

3 Comments

  1. Francesco De Luca

    9 Dicembre 2014 at 11:09

    Non trovo contrasto fra il giudizio di Franco Schiano e la tradizione ponzese in merito alla devozione mariana.
    Franco Schiano ha meritoriamente legato il culto dell’Immacolata a Ponza con la “storica” fede del Regno borbonico nella Vergine Maria.
    Come egli asserisce: “L’Immacolata Concezione era la Patrona speciale dell’antico stato meridionale pre-unitario, fondato su forti valori cattolici”. E dunque è conseguenza naturale che la comunità ponzese, nata dalla volontà del sovrano di Napoli, avesse fra le devozioni più care la ricorrenza dell’8 dicembre.
    Che poi il parroco Luigi Dies abbia incardinato in questa tradizione talune espressioni “forti”, anche questo mi sembra del tutto naturale.
    Chi avesse attribuito la paternità esclusiva del culto mariano a Ponza a don Luigi Dies avrebbe forzato il suo giudizio, stravolgendo anche quello storico. Non mi pare che ci sia alcuno ad essersi posto su tale posizione.
    Altrettanto vero è che la generazione di Franco Schiano (che è pure la mia) ha emotivamente esagerato l’influsso di don Luigi in tutte le pratiche religiose dell’isola. E dunque ben vangano gli aggiustamenti storici che non intaccano in nulla i meriti e nemmeno i trasporti passionali delle singole persone.

  2. polina ambrosino

    9 Dicembre 2014 at 14:15

    Dalla Monografia dell’Immacolata Concezione si legge che solo dal 1854, quando cioè Pio IX proclamò il dogma, (ispirato sicuramente dalle apparizioni avvenute in Francia presso il monastero in Rue du Bac dedicato a San Vincenzo dè Paoli alla suora Caterine Labourè a cui la Madonna si presentò come MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, in onore della quale venne coniata, su richiesta della Vergine, una medaglietta su cui si legge MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO PREGATE PER NOI CHE RICORRIAMO A VOI), si festeggia liturgicamente questo evento in questo giorno. Nel 1816, anno in cui il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia vennero unificati, il dogma dell’Immacolata Concezione era già noto e onorato dalla Chiesa Cattolica, ma non risulta che avesse un giorno a sé dedicato. Quindi l’unificazione dei due Regni non avvenne nel giorno 8 dicembre perché fosse il giorno della Patrona, poiché la Madonna Immacolata non aveva ancora un giorno a sé dedicato, in quanto, appunto, il dogma non era stato ancora proclamato dalla Chiesa.

  3. Alessandro Romano

    9 Dicembre 2014 at 23:07

    Molte storie si intrecciano sul Dogma che Papa San Pio IX proclamò proprio da Gaeta dove, esule dalla violenza massonico-giacobina, si rifugiò ospite del grande Re Ferdinando II.
    Un velo di mistero copre da oltre un secolo quelle lunghe giornate gaetane del Papa e molti raccontano di una Visione Celeste che Egli ebbe, non solo sul Dogma, ma anche su cosa sarebbe poi accaduto al Regno delle Due Sicilie ed al potere temporale della Chiesa.
    A noi restano poche testimonianze documentali, gli studi di alcuni attenti storici ed una riflessione del nostro compianto Don Paolo Capobianco: “A Gaeta, nella Cappella d’oro, qualcosa accadde, sino a indurre il Segretario di Sua Santità a predisporre il massimo silenzio ed isolamento. In quella notte fredda (dell’8 dicembre), l’altare era rimasto illuminato non solo dai ceri quando la Madre Celeste appoggiò il suo sguardo d’amore sul volto del suo servo prediletto”.
    Pertanto quanto dice Polina sulla data specifica è vero, ma fino al “miracolo di Gaeta”. Tuttavia ciò non toglie che l’Immacolata Concezione fosse la Patrona Speciale del Regno fin dalla sua costituzione avvenuta il 25 maggio del 1734. Tanto è vero che la Corona posta sulla bandiera del Regno delle Due Sicilie (prima di Napoli e Sicilia) è la corona della Vergine Celeste e non quella della monarchia. Infatti quella dei Borbone Napoli è stata l’unica dinastia a non aver mai messo la corona in testa. Diceva Ferdinando II: “Chell’ è d’a Madonna”.

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