Ambiente e Natura

Il faro della Guardia sul quotidiano “La Repubblica”

proposto da Enzo Di Fazio

Faro della Guardia. Da Repubblica. Foto di Angelo  Antolino

 

Quell’immagine ci ha accompagnato per mesi durante la campagna 2012 de “I luoghi del cuore” e vederla, ieri, enorme, a colori, coprire due pagine all’interno del quotidiano “La Repubblica” ci ha provocato non poca gioia ed anche un po’ di emozione.

Il paginone di Repubblica. pp 42-43

il faro della guardia luogo del cuore
E la sensazione provata è stata come se ci fossimo trovati difronte ad un monumento ritornato al suo antico splendore a dispetto dell’incuria umana che tenta di farlo precipitare nell’ oblìo e del tempo che inesorabilmente cerca di coprirlo di polvere ed incrostazioni.

La foto, di Angelo Antolino,  è inserita nel libro fotografico “I luoghi del cuore. L’Italia scelta dagli italiani” con testi a cura di Federica Armiraglio, edito da Rizzoli, 319 pagine, 39 euro
Così leggiamo in un corsivo riportato dal giornale:
Il volume con le immagini: 139 beni, bellissimi ma a rischio degrado, segnalati al Fai per chiederne il recupero. Come l’edicola di piazza Leonardo Vigo ad Acireale ed il faro del Monte della Guardia a Ponza.

Una bella pubblicità al faro ed a Ponza a costo zero, un piccolo successo reso possibile grazie alla dedizione ed al lavoro di coloro che si sono impegnati nella campagna FAI 2012.

Scrive Antonio Cianciullo a proposito del libro:

“E’ un amarcord nazionale: un viaggio collettivo nel passato, tra le radici di una bellezza un po’ ammaccata e nascosta eppure non scomparsa. Ma anche una proiezione verso il futuro, verso una mappa dei valori forti capaci di attrarre intelligenze e risorse per il rilancio dell’economia verde che ruota attorno alla qualità dei paesaggi…..
… Quella che emerge non è l’Italia delle cartoline, ha una bellezza un po’ meno spettacolare, alle volte quasi spigolosa nel suo rigore storico, ma ha la forza dell’autenticità. Inoltre salvarla significa non solo arrestare l’abbandono e il degrado delle aree interne recuperando beni ambientali e culturali importanti, ma anche fermare il dissesto idrogeologico, perché spesso basta un presidio per evitare che un pendio si trasformi in frana…”

Copertina I luoghi del cuore

La pubblicazione si affianca ad un altro libro “I luoghi del cuore. 10 anni di censimento nazionale dei luoghi da non dimenticare”, a cura di Federica Armiraglio (il Mulino, 128 pagine, 18 euro), presentato ieri ed in libreria a partire dal 27 novembre.

Scrive Sergio Conti, presidente della società geografica italiana:
E’ questo un libro di scritti e fotografie, che non vogliono raccontare una realtà nella sua articolazione compiuta, ma pervenire ad un inventario minimo di un’Italia in parte conosciuta e di un’altra che lo è forse meno, diversa, non vista o appena notata dai viaggiatori occasionali”.

I luoghi del cuore. 10 anni del censimento italiano da non dimenticare

Ritornando alla foto del faro, la stessa è una immagine molto familiare per chi a Ponza ama camminare ed arrampicarsi per il sentiero che porta al punto più alto dell’isola, il Monte Guardia di 283 mt.
Il faro è un tutt’uno con il suo faraglione. Te lo trovi davanti, dopo aver superato il pianoro del Monte andando in direzione di Palmarola, e ti appare in tutta la sua ciclopica grandezza quando, raggiunta una sorta di belvedere, guardi giù (con cautela considerato che non vi sono protezioni) per ammirarlo.

E, credetemi, ogni volta è un’emozione diversa perché è diversa l’immagine di quel blocco di roccia trachitica che la natura ti propone a seconda se lo accerchia la schiuma dei marosi o lo accarezza la calma piatta, se lo lambiscono i raggi solari delle prime luci del mattino o ne appiattiscono le forme i riflessi accesi dell’ora del meriggio.

il faro visto da Monte Guardia

il faro della guardia in primavera

faro della guardia con giancarlo giupponi 164

faro della guardia con giancarlo giupponi 165

Il faro è vivo nonostante gli acciacchi, ed è lì, superbo su quell’enorme faraglione, a dominare il mare che gli è davanti e a far sognare chi ha voglia di sognare.

L’impegno è sempre vivo sul nostro faro ed il riguardo avuto dal FAI, assicurandogli un posto nel libro, assieme a questa piccola attenzione riservatagli dal quotidiano “La Repubblica” sono segnali che spingono a non demordere dalla battaglia per la sua tutela che da oltre due anni stiamo portando avanti.

La bellezza – scriveva Dostoevskij – salverà il mondo. Battersi per preservarla o per recuperarla quando sembra perduta, aiuta”

 

Nota: l’articolo di Repubblica, per chi volesse leggerlo, è stato condensato, in formato pdf, nell’allegato file: l’articolo di Repubblica su I luoghi del cuore

Tra-fantasia-e-realtà

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Appendice del 24 gennaio 2015

Dal libro: “I luoghi del Cuore. L’Italia scelta dagli Italiani”

FARO DEL MONTE DELLA GUARDIA

ISOLA DI PONZA. LATINA

Un luogo dell’immaginario romantico: lo scenografico faro di Ponza, che si leva solitario su un isolato promontorio roccioso. Un Bene tanto suggestivo quanto degradato dal disuso e la richiesta di una sua valorizzazione.

Popolata sin dall’antichità, Ponza, la maggiore dell’arcipelago di isole che si estende nel golfo di Gaeta è tra le più note e suggestive d’Italia. Di origine vulcanica, ha un territorio collinare coperto di vegetazione mediterranea e circondato da spiagge frastagliate e per lo più rocciose.
Isolani, turisti, semplici cittadini e celebrità hanno eletto lo scenografico faro del Monte della Guardia, vero simbolo dell’isola, a proprio Luogo del Cuore nel corso del censimento 2012.
Costruito sulla cima di una punta rocciosa che si allunga nel mare a sud dell’isola, il faro della Guardia è stato realizzato nel 1886. Fino al 1975 l’edificio, isolato rispetto ai borghi di Ponza, era abitato da quattro fanalisti, che lo mantenevano in funzione alternandosi nei turni di guardia e che risiedevano negli appartamenti che fanno parte del complesso. Automatizzato nello stesso anno, il faro, tuttora indispensabile guida per i naviganti, funziona da quel momento con il sistema a valvole solari. Il resto dell’edificio, non più vissuto e privo di manutenzioni tanto più necessarie dato l’ambiente in cui si trova, esposto all’azione erosiva del vento e dell’aria salmastra, si è inesorabilmente degradato. La torre si stacca infatti da un fabbricato di dodici metri, che contiene quattro appartamenti e diverse strutture accessorie, tra cui un pozzo nel cortile e un forno.
Al faro è possibile oggi accedere via mare, considerate le pessime condizioni in cui versa il sentiero principale, che si snoda lungo il costone roccioso partendo dal porticciolo dell’isola.

Il Bene ha una riconosciuta valenza, sia per la sua storia sia per l’eccezionalità del luogo su cui sorge: lo sperone di roccia che lo sostiene si trova infatti in un ambiente di tipo marino totalmente intatto e ricco di vegetazione spontanea tipicamente mediterranea.

L’INTERVENTO I LUOGHI DEL CUORE

L’intervento richiesto al FAI dall’associazione Ponzaracconta è un’azione presso l’Agenzia del demanio, proprietaria del complesso del faro, e la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici. L’obiettivo è duplice: da un lato si chiede di rendere il faro inalienabile, per proteggerlo da eventuali speculazioni a cui potrebbe condurre la sua sdemanializzazione, e dall’altro di sostenere la richiesta avanzata dal Comune di Ponza per ottenere il faro in proprietà, aprendo la possibilità a un progetto di recupero e valorizzazione dell’edificio, nel rispetto della sua funzione primaria.

2 Comments

2 Comments

  1. La Redazione

    20 Novembre 2014 at 17:17

    Dopo aver visto la foto del ‘nostro’ faro campeggiare su due pagine di Repubblica, viene più che mai da pensare che per quella Campagna dell’Estate 2012 non si sono sperperati soldi della ns. comunità come per Ponza Estate 2014, bensì profusi impegno volontario, orgoglio e coesione – beni rari e preziosi – dei tanti ponzesi che ci hanno creduto ed ancora ci si stanno impegnando.
    È solo uno dei tanti esempi “a costo zero” per tenere alto il nome di Ponza e mantenere uno sguardo costruttivo al futuro della nostra isola.

    Per tornare al Faro, vada a tutti i Lettori la rassicurazione che ci stiamo tuttora lavorando con gli Enti e le Istituzioni coinvolte, poiché la questione è tutt’altro che semplice

  2. Enzo Di Fazio

    24 Gennaio 2015 at 18:58

    Essendo venuto in possesso del libro “I luoghi del cuore. L’Italia scelta dagli Italiani” ho trovato interessante riportare ad integrazione dell’articolo la pagina che accompagna la fotografia.
    La scheda contiene una bella presentazione del faro e del luogo in cui si trova e cita anche i contenuti dell’intervento di salvaguardia che, come Associazione, chiedemmo a fine campagna.

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