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Leggi assurde e parole sconosciute

di Giuseppe Mazzella
Difensore-civico [1]

 

Oggi siamo tutti succubi di una sindrome storica che risale all’imperatore Traiano, che faceva incidere le leggi su lapidi collocate a due metri dal suolo, così da renderne difficile la lettura. Non ricorrendone più i presupposti e anche a causa del costo dei materiali (!), data la legiferazione infinita del nostro Paese, è veramente difficile orientarsi, anche per gli addetti ai lavori.
Leggi che rinviano ad altre leggi, provvedimenti che avranno compiuta manifestazione in altri futuri, è tutto un movimentismo che nel migliore dei casi risulta maldestro o sospetto. E soprattutto indecifrabile.
Come scatole cinesi i provvedimenti si rimpallano e portano non si sa dove.
E sappiamo che la paura delle cose sconosciute le ingrandiscono e le rendono ancora più minacciose.

Si dirà: è la legge che lo permette. Certo. Ma non è possibile più andare avanti in questo modo.
Il cittadino, infatti, risulta sempre più oppresso da una minaccia immanente e non definibile.
Non è un caso che vari organismi di controllo da anni spingono perché la Pubblica Amministrazione sia sempre più trasparente e faccia capire come avviene la gestione della cosa pubblica. E lì dove la legge appare complessa o poco intellegibile, per gli arzigogoli propri del sistema, provvedervi attraverso azioni mirate di comunicazione.

In questo settore è notorio che le norme fiscali, emanate in maggioranza per far cassa sull’onda di esigenze immediate, sono spesso anticostituzionali, anche se non sempre vengono giudicate tali, per motivi di opportunità.

Anche Ponza sta vivendo, come il resto d’Italia, un periodo difficile. Alla crisi economica che la sta travolgendo, si accompagna una esazione fiscale pesante, che sta mettendo in ginocchio molte attività.
Per questa ragione su questo stesso sito si richiese (marzo 2014) l’istituzione di un difensore civico (leggi qui [2]) che tuteli i cittadini e li protegga da errori e/o da abusi seppure in buona fede.
In molte città italiane si stanno costituendo società di consulenza fiscale o associazioni che si occupano di tutto questo.

Solo per fare un esempio, sempre più numerosi sono i procedimenti che si oppongono all’anatocismo delle banche e che vedono affermati i diritti legittimi dei cittadini.
In attesa di avere finalmente i provvedimenti invocati per tutelare famiglie e aziende che vantano crediti che lo Stato non onora, cosa sarà possibile fare nell’immediato e nel microcosmo isolano?

 

Nota
Anatocismo: regola di calcolo degli interessi su un capitale in base alla quale gli interessi di un periodo concorrono, insieme al capitale originario, alla maturazione di interessi per il periodo successivo

[Da “Lo Zingarelli” – Dizionario della Lingua italiana; Zanichelli ed. 2005]

Giuridicamente, in un’obbligazione pecuniaria l’applicazione dell’anatocismo comporterebbe, per il debitore, l’obbligo di pagamento, non solo del capitale e degli interessi pattuiti, ma anche degli ulteriori interessi calcolati sugli interessi già scaduti.