Ambiente e Natura

Fiction, che passione

di Silverio Lamonica
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Un’altra vita” a me è piaciuta fin dalla prima puntata, soprattutto perché la regista Cinzia TH Torrini è riuscita a valorizzare lo stupendo panorama di Ponza. Molto apprezzabili sono i temi trattati: il coraggio di anteporre la sincerità all’ipocrisia in un rapporto coniugale ormai in frantumi, mi riferisco ovviamente alla protagonista Emma, interpretata da una stupenda Vanessa Incontrada, che abbandona Milano e il marito infedele (impersonato dal notissimo Cesare Bocci), il coraggio di affrontare una maternità inaspettata e tenere il bambino: la scelta direi temeraria di Margherita, la bravissima Ludovica Bizzaglia, specie in un’epoca e in un paese in cui, mettere al mondo un figlio, significa affrontare un futuro quanto mai incerto e pieno di incognite, soprattutto nel caso delle ragazze-madri.

Già questi due elementi, secondo me, bastano a rendere valida la trama che alterna momenti a volte romantici, il primo amore di Margherita, l’amore tra Antonio (Daniele Liotti) ed Emma, oltre ad altri personaggi di cui parleremo in seguito e momenti divertenti, come i pettegolezzi delle paesane che hanno urtato la suscettibilità di alcuni. Ma si tratta di una fiction ossia di una finzione. Tutti sappiamo che la realtà è ben diversa: nessun ponzese, dall’avvento del turismo in poi, ha più tempo per spettegolare. Di ciò si sono resi conto gli autori del testo che hanno “provocato” le chiacchiere di paese, specie con quella scena di alta gelosia avvenuta in chiesa nella penultima puntata, quando Anna, una impagabile Francesca Cavallini, moglie del “bell’Antonio”, affronta a muso duro la rivale Emma apostrofandola: “Che la pace non sia con te! Vuoi rubarmi il marito!” Come si fa a non commentare una roba simile! Del resto, almeno nella fiction valga ancora il detto: “Il paese è piccolo e la gente mormora”.

Ponza, l’isola di Circe, tutti affascina, tutti fa innamorare, perfino la perpetua Maria Grazia (Matilde Piana) che confessa in punto di morte il suo amore segreto per il parroco Don Mario (Claudio Puglisi); oltre alla “ribelle” Giulia (Claudia Alfonso) primogenita di Emma, attratta dal giovane cuoco Nino (Ludovico Fremont) ma coinvolge perfino i più piccoli: Brandon (Osvaldo Brigante) e Camilla (Giulia Cappelletti), è quest’ultima che fa notare tale magica atmosfera, un po’ maliziosamente, a Nonna Elvira, l’impareggiabile Loretta Goggi, l’unica “immune”, almeno in questo primo ciclo di puntate. Ma probabilmente anche per lei, nella prossima serie… Infatti replica: “Per me c’è tempo”.

Però l’omaggio più sentito ai ponzesi gli autori del testo lo hanno fatto con quella scena di solidarietà corale, verso la fine del racconto, quando tutti si mobilitano, al suono delle campane, alla ricerca della piccola Camilla, rapita da Anna, in uno dei tanti momenti di delirio.
Gli attori, anche i più giovani, hanno un curriculum di tutto rispetto e ciò lo si può facilmente constatare digitando i loro nomi su internet. Accanto a loro non sfigurano i nostri attori isolani, primo fra tutti Francesco Cordella, già noto attore di teatro, nella parte del cuoco, padre di Giovanni (Nino), oltre ad Assunta Scarpati, Beniamino Mazzella e altri che – si spera – in una futura serie potrebbero essere maggiormente valorizzati, se non altro contribuirebbero a rendere più aderenti all’ambiente isolano i vari episodi.

Le location. C’è qualcosa che non appartiene a Ponza, come il poliambulatorio. Secondo me è una cosa più che logica. Come si fa a filmare scene per ore, in una struttura destinata anche a pronto soccorso, che deve rimanere libera dentro e fuori, dal benché minimo intralcio 24 ore su 24?
Disponevamo dell’ex infermeria, ma tutti sappiamo che è stata ristrutturata per la Guardia di Finanza, né saprei individuare altre strutture in loco adatte a tale scopo. In compenso, accanto ad Emma vi prestano la loro opera due medici di nome Silverio: Feola e Vitiello (magistralmente interpretati da Carmine Recano e Luigi Di Fiore) Forse le scene “scolastiche” potevano essere girate all’interno e all’esterno della ex scuola media “Pisacane”, se non altro ci sarebbe stato un “richiamo” ad un periodo storico molto importante per l’isola, che per lungo tempo l’ha caratterizzata: il confino politico. Evidentemente ci saranno stati dei motivi validi che hanno impedito una cosa del genere. Tuttavia nella fiction la scuola è stata intitolata al nostro concittadino Gianni Silvestri, scenografo di fiducia di registi molto famosi come Bertolucci, per cui qualcosa di Ponza, e consistente, c’è.

Mi sia consentito un suggerimento agli autori della storia: oltre alle bellezze panoramiche, nella seconda serie valorizzate anche il patrimonio storico- archeologico che non è di secondaria importanza, prime fra tutte le stupende Grotte di Pilato, tappa obbligata per ogni visitatore.

Per concludere, è prevedibile un incremento di visitatori, anche nella “bassa stagione” che è bene non deludere non offrendo loro angoli stupendi come la spiaggia di Chiaia di Luna e annesso Tunnel Romano, le varie emergenze archeologiche ed altri luoghi incantevoli. Da qui alla prossima primavera – estate il tempo non è molto, però non è neanche poco, ma credo che i nostri amministratori comunali stiano già lavorando intensamente in tal senso.

Foto unaltra-vita

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