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Le Amministrazioni Comunali sono espressioni di interessi economici?

di Francesco De Luca
Municipio [1]

 

La domanda può essere variamente interpretata ma ritengo d’essere al di fuori da  insinuazioni perché più volte ho ribadito sulle pagine di questo Sito di considerarmi un impolitico e dunque fortemente impegnato a far crescere una “coscienza politica”, ma del tutto fuori dalla contesa politica.

Orbene, ritornando alla domanda, c’è da notare  come gli interessi economici di una amministrazione si rendano evidenti al termine del mandato. All’inizio sono coperti da affermazioni idealistiche e perciò retoriche, mentre, al termine del mandato amministrativo, specie se non confermato dall’elettorato, si rendono evidenti quali erano le forze economiche trainanti la volontà amministrativa verso scelte economiche ad esse favorevoli.

Detto questo c’è pure da osservare che, di solito, le scelte amministrative, evidenziano la portata sociale, i benefici per la comunità, tacendo sugli introiti e sugli intestatari di tali introiti. Sicché alla fine la popolazione vede le opere, valuta gli effetti (nel bene e nel male) ma rimane all’oscuro su chi abbia goduto economicamente delle decisioni amministrative.

Rimane però certo che le passate Amministrazioni in Ponza ci abbiano avvertito come, specie sulle opere pubbliche, ci sia stato un intreccio di volontà teso alla spartizione di benefici. Se così non fosse stato non si riesce a capire come mai Chiaia di Luna abbia subìto interventi per somme sostanziose e si ritrova più brutta e più interdetta di prima.
Alla stessa maniera è chiaro a tutti che la presenza di ‘pontilisti’ nel Consiglio Comunale abbia privilegiato quel settore economico a danno del bene comune.
E che dire della presenza di operatori edili e degli abusivismi commessi!

“Siamo alle solite  –  dirà qualcuno  –  ecco che si ritorna a richiedere un mea culpa per il passato tacendo sul presente niente affatto cristallino!”.

Allora: quando si perora a che la coscienza politica sia critica, il monito vale per il passato come per il presente. Anzi per il presente ancora di più perché, se si sono tollerate le sconcezze del passato, è più colpevole chiudere gli occhi e turarsi il naso per le scelte presenti. Per cui forte deve risuonare in tutti noi la domanda: le scelte presenti sono frutto di disegni economici taciuti?

La risposta ciascuno se la deve dare. Come? Stando attento alle ‘Determine’, alle ‘Delibere’, alle ‘Ordinanze’, insomma agli atti amministrativi, poi consolidati in fatti.

C’è sicuramente qualcuno che storce il naso. Perché? Vuole sapere quale è la mia risposta.
Ebbene io sono convinto che ogni Amministrazione sia assediata da forze economiche che la spingono a scelte dalle quali trarre profitto. Bilanciare il bene pubblico e il bene privato sono la sfida e il merito dell’Amministrazione.

Lo so, la risposta non soddisfa chi cerca il corpo a corpo in ogni dibattito, chi non riesce ad uscire dal cliché dello spalleggiatore (acritico) contro l’oppositore (acritico). Sarà il tempo a fare luce sulle supposizioni e sulle bugie.
L’importante è stare vigili!