Ambiente e Natura

Ponza. Tempo di vendemmia

di Silverio Scotti
Parracine al Fieno

 

Riceviamo questa lettera di Silverio Scotti che volentieri giriamo ai destinatari e partecipiamo a tutti i Lettori
l. R.

 

Caro Gino
Nel parlare del programma che stai seguendo con passione sulla produzione di vino e la conseguente sistemazione del terreno e delle parracine i tuoi occhi hanno brillato e mi hai fatto riflettere ancor più sull’argomento.
In effetti se ne parla poco, ma la sistemazione del terreno e delle parracine è senza dubbio l’emergenza più importante per il territorio dell’Isola.
In qualche punto è iniziato il triste dilavamento di alcune catene, per fortuna ancora ridotto.
Il conseguente spellecchiamento” della superficie con le rocce messe a nudo palesa di fatto una forma di desertificazione.
Come noto alcuni testi riportano la bellissima immagine dell’Isola con il territorio interamente coltivato e le catene colme di viti che arrivavano al mare.
Quindi, caro cugino, un sincero ringraziamento a te ed agli amici Emanuele Vittorio, Antonio De Luca e a tutti gli altri che producono vino (mi vergogno di non ricordarne il nome), mantenendo di fatto integra l’isola: in pratica l’agguantate con passione!.

L’amore concreto che state dimostrando, tu e gli altri produttori, è buon esempio per me e sono certo per tanti altri.
È  doveroso sostenerVi almeno moralmente.

Tuo cugino Silverio Scotti

Due parracine ricostruite

Ponza: due parracine ricostruite. Immagine di copertina e ultima foto: terrazzamenti al Fieno

 

Terrazzamenti al Fieno.1

 

2 Comments

2 Comments

  1. polina ambrosino

    1 Ottobre 2014 at 23:26

    Un GRAZIE maiuscolo anche a chi lavora la terra, a chi con grande pazienza, grande fatica e grandissimo sacrificio permette che l’uva ponzese diventi vino! Un brindisi agli imprenditori, ma soprattutto agli operai! Cin cin! A’ saluta nosta!

  2. Adriano Madonna

    6 Ottobre 2014 at 07:21

    Leggendo “Ponza, tempo di vendemmia”, mi sovviene che tanti anni fa, quando, con gli amici di sempre, ci donavamo qualche giorno a Ponza, dove praticamente vivevamo di pesca subacquea, di tanto in tanto ci capitava di bere un vino dolce, squisito e frizzante, un vero e proprio spumante “esplosivo” che era difficile trasportare, poiché la bottiglia scoppiava. Ricordo che una volta mi scoppiò nella valigia, con le conseguenze che si possono immaginare. L’unica volta che riuscii a portare una bottiglia di quel meraviglioso spumante fino a Gaeta, al momento di stapparla il vino si riversò fuori con la violenza eruttiva di un vulcano e nella bottiglia ne restò solo un dito. Giunsi così alla conclusione che lo spumante di Ponza deve essere bevuto solo a Ponza, ma dov’è? Si vende ancora? Ho chiesto informazioni: qualcuno mi ha detto che non si produce più, altri asseriscono che solo qualche viticultore ancora ne fa poche bottiglie per uso proprio. E’ davvero scomparso lo spumante dolce di Ponza? Se non è così, dove si può comprare?
    Saluti a tutti

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