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La Posta dei Lettori. Un grido di dolore per Frontone

La Redazione
Postaa [1]

 

Riceviamo alla casella di posta del Sito da una lettrice di cui conosciamo solo l’indirizzo mail. Ci risulta che la stessa lettera è stata inviata anche ad altri organi di stampa
L. R.

Cartolina di Frontone anni '60 [2]

Egregio Sindaco di Ponza,

chi scrive è un’assidua e affezionata frequentatrice di Ponza.

Sono approdata per la prima volta su quest’isola meravigliosa a 18 anni e da quel momento è entrata a far parte di me. Ora ne ho 49 e ho avuto modo di girovagare abbastanza, ma la sensazione di appartenenza che questo angolo di mondo ha generato in me è qualcosa di veramente eccezionale e unico.

Ho avuto la fortuna di apprezzarne i luoghi e le meraviglie nel corso degli anni: da giovane “scapigliata”, da artista alla ricerca di ispirazione, da mamma intraprendente, da semplice amante dell’incanto della natura.
Ogni volta che vengo qui, mi sento un po’ a casa mia.

Ponza è magica, pur nelle sue contraddizioni, sicuramente difficile e faticosa, ma capace di regalare attimi di travolgente bellezza.
In tutti questi anni, ogni volta ho scoperto qualcosa di nuovo: uno scorcio, un volto, un tramonto.
L’isola si è evoluta e non sono mancati episodi negativi, come l’incendio del 1998 o il crollo e la conseguente chiusura di Chiaia di Luna…
Ma quello che ho visto quest’anno è qualcosa di incredibile!

Il Frontone: il gioiello dell’isola, un mix di natura, gusto e ingegno umano, unico nel suo genere.
Una struttura elegante, confortevole raffinata che si fonde nella natura in modo davvero speciale.
Uno dei luoghi più belli del mondo, in cui riescono a convivere persone di tutte le estrazioni sociali e di tutte le età.
Un luogo caratterizzato da un’atmosfera magica e carica di energia.
Un luogo dove puoi incontrare il giovane pariolino modaiolo, lo snob appena sceso dal suo yacht, la famigliola con bambini al seguito, lo scrittore a caccia di ispirazione o il pittore che tratteggia il fantastico colpo d’occhio che la natura offre… tutti attratti ed accomunati dall’armonia che si sprigiona da questo spicchio di terra e mare sospeso tra realtà e incanto… ecco tutto questo è stato DISTRUTTO!!!
Tutto questo ê stato ridotto ad un cumulo di MACERIE!!!!
Tutto questo è stato CANCELLATO!!!!
O meglio, non proprio tutto, poiché l’ECOMOSTRO che campeggia sull’unica spiaggia di Ponza da svariati decenni, quello è ancora lì. Anzi, per la verità, quello scempio non solo non è stato abbattuto, ma è stato ulteriormente edificato: sono stati aggiunti un piano superiore ed un portico, il tutto rigorosamente in cemento!!!

Lo sconcerto per tutto questo  è leggibile negli occhi degli abitué che, come me, non sanno capire il motivo di tanta barbarie, nonché in quelli dei turisti occasionali, che domandano e si domandano ”ma sarebbe questa la tanto decantata spiaggia del Frontone?!?”
Quello che si vede, macerie a parte, è un ammasso umano (o forse, dovrei dire ‘disumano’!) di persone, in condizioni igieniche inesistenti, che si guardano intorno alla ricerca di un bagno, per poi scorgere con orrore quelli chimici mal mimetizzati, dietro delle squallide cannucce che non riescono ad assolvere il loro dovere, ovvero quello di renderli meno visibili, non certo meno maleodoranti.
E quello che hanno davanti agli occhi è una spiaggia senza un cestino per i rifiuti (e l’italiano medio, si sa, è un po’ pigro, e se gli si fornisce un alibi, lo utilizza…), risultato: il Frontone è diventata una specie di discarica selvaggia.
A questo si aggiungano transennamenti e cartelli di ordinanze, che vietano il transito la sosta e la balneazione, abbattuti, divelti o quanto meno, ignorati!

Mi domando come sia possibile dichiarare una zona pericolante e non transitabile e al contempo vedere quel viavai di barche che sputano decine e decine di turisti, che vengono accerchiati da venditori ambulanti di ombra, nonché di gelati, bibite e panini.
Non manca ovviamente il ristorante inerpicato dentro una grotta… ma quella zona non era inagibile?!?

Quello che però davvero non capisco, è come tutto questo degrado possa lasciare indifferenti i ponzesi.
Come possano sopportare una ferita di tale portata.
Come facciano a non capire che all’isola è stato inflitto un colpo terribile.
Mi domando come sia possibile accettare supinamente e passivamente la distruzione di tanta bellezza.

Personalmente so che non riesco ad assistere al declino e alla distruzione di un luogo che amo profondamente, perciò vado via dalla mia amata Ponza, anticipando la partenza, nella speranza che a tutto questo qualcuno ponga al più presto rimedio.

Mentre a lei chiedo semplicemente: perché?

Donatella, un’amante di Ponza.

Frontone. il cosiddetto Ecomostro [3]

Spiaggia Frontone [4]

Immagini. Nella foto a inizio pagina una cartolina di Frontone anni ’60; nelle due foto inferiori la situazione di qualche anno fa