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Luciona, l’aspirante fidanzata

di Giuseppe Mazzella
La tabaccaia di Fellini in Amarcord [1]

 

E’ ancora nella memoria di tanti ponzesi la storia di Luciona. Una donna giunonica, ingenua e sognatrice che ormai si avviava ad un’età considerata, ai tempi, troppo avanzata per prendere marito.

Il suo desiderio era, infatti, quello di accasarsi e le uniche occasioni in cui poteva farsi conoscere ed apprezzare erano le feste da ballo, alle quali non mancava mai.
Vi arrivava tutta felice e infiocchettata, aspettando con fiducia il cavaliere di turno che la invitasse a danzare.
Visto il suo desiderio spasmodico molti erano i cavalieri che si offrivano per farla ballare. Non solo non si facevano pregare, ma osavano sempre più nei palpeggiamenti, ai quali lei non si sottraeva.
Nell’intervallo tra un ballo e l’altro, alle amiche che la criticavano per la sua eccessiva disponibilità, rispondeva candidamente: “Vulév’ proprie vede’ addò vulév’ arriva’!”.

Questa figura di donna, che appartiene ad un’epoca ormai lontana, mi è tornata alla mente nell’osservare la situazione di Ponza degli ultimi tempi.
Ponza-Luciona è letteralmente attorniata da cavalieri che la fanno ballare senza sosta, promettendo improbabili matrimoni, ma dedicandosi soprattutto a “palpeggiamenti” sempre più spinti.
E non solo. Alla nostra povera Luciona-Ponza i corteggiatori raccontano mirabilia, di un matrimonio che resterà nella storia, che farà scalpore e che, soprattutto, la renderà felice.
Attratti dalla sua arrendevolezza, i corteggiatori sono ormai una folla che si accalca per abbracciarla.
Nella foga della danza, si sa, si perdono un poco i freni inibitori, e la nostra si abbandona fiduciosa. C’è chi, poi, non contento promette un futuro radioso, e le fa vedere lucciole per lampare, promettendo e promettendo.

Luciona, come Ponza, ride felice, anche se in cuor suo teme che non tutto sia vero. Ma si rincuora quando tra i corteggiatori stranieri, sempre più numerosi e audaci, vi sono anche dei paesani.
Non può immaginare certo che i suoi stessi concittadini possano illuderla ed essere cinici a tal punto.
E intanto l’estate-vita va e il cavaliere promesso sposo non arriva.
Luciona-Ponza a questo punto non sa se potrà ancora essere invitata al prossimo ballo – un anno alla sua età potrebbe essere fatale per il fidanzamento – o sarà costretta a chiudersi in casa e piangere sulle opportunità mancate, per aver dato troppa fiducia a cavalieri immeritevoli e per nulla interessati alla sua felicità.

Fellini. Schizzi di donne [2]

 

Immagine di copertina: “la tabaccaia” in Amarcord di Fellini.
Qui sopra: un altro ‘schizzo’ di donna, di Fellini