Ambiente e Natura

Il Progetto Museo (1)

a cura della Redazione
Silent scream from underwater Museum of Cancun

 

Uno dei mali della Ponza di oggi è la mancanza di spazi pubblici dove i cittadini possano incontrarsi, elaborare progetti, idee.
Persino per realizzare un Convegno, o un incontro pubblico, spesso ci si deve appoggiare a strutture private. 
Questa può essere una soluzione per manifestazioni estemporanee – e comunque, come ben sappiamo comporta notevole dispendio di energie e risorse economiche non avere una struttura dedicata! -, ma di certo non risolve il problema di quei cittadini che vogliono vivere una vita sociale più coinvolgente e partecipante.

Eppure gli spazi ci sarebbero, uno in particolare: i Cameroni con annessa corte (la vecchia palestra scoperta della scuola media). 
Un sito storico che per dimensioni – parliamo di decine e decine di sale, una grande corte esterna, due saloni dove possono essere organizzati eventi per centinaia e centinaia di persone, oltretutto in pieno centro storico! -, e per prestigio, meriterebbe ben altra destinazione d’uso che non quella di essere praticamente un magazzino…

La questione dell’utilizzo di quegli spazi non nasce certo solo da oggi…
C’è infatti c’è un lungo percorso storico alle spalle, fatto di svariati usi: – inizialmente alloggio, ma poi anche sede di carcere, spaccio alimentare, mattatoio, struttura ambulatoriale, sala convegni e mostre: cosa non è stato fatto nei Cameroni..!?

Ma andiamo con ordine.
Verso la fine del 1700 nel progetto di urbanizzazione dell’isola, oltre alla sistemazione del porto con la costruzione dei magazzini, degli uffici governativi, della Chiesa, si pensò anche di costruire ambienti che “dovevano inizialmente essere sede della caserma per il battaglione di Guarnigione”Sebbene [molte opere] “non furono compite per gli avvenimenti politici del 1793”, vale a direla caserma per un battaglione di guarnigione, il carcere penitenziario ed il resto delle abitazioni ai coloni. Quelle eseguite ebbero cominciamento dal casamento dove dimora il comando militare nel di cui angolo che fa trivio presso la scalinata della Chiesa vi si pose per prima pietra il notato scudo delle armi Farnese, rilevato dall’antica Chiesa (1).
Il tutto era stato ideato in maniera organica ed in perfetta sinergia con le altre costruzioni!
La realizzazione definitiva degli attuali Cameroni fu verosimilmente portata a termine nei primi anni del Novecento, come attesta la presenza di tecniche costruttive più evolute di quelle borboniche.

Di fatto i Cameroni si trovarono ad essere utilizzati come alloggio per confinati nel 1911, per i deportati libici giunti in Italia (e a Ponza) a seguito della guerra di Libia (Governo Giolitti).

Nel 1926 poi i Cameroni vennero destinati ad ospitare le centinaia e centinaia di
 antifascisti relegati dal regime fascista – fino a pochi decenni fa vi erano ancora graffiti e scritte varie dei confinati alle pareti: oggi purtroppo ne è stato conservato solo uno – per poi venire abbandonati dopo la fine della guerra.

Ancora oggi quando si visitano gli ambienti dei Cameroni ci si stupisce di quanto spazio “nascosto” ci sia a disposizione!

Cameroni. Copia

Per un lungo periodo abbandonati, o utilizzati a vario titolo (per un periodo persino come mattatoio), nel 1960 l’Amministrazione Comunale inoltra domanda al Demanio per l’acquisizione dei padiglioni per adibirli – in parte – a scuole e uffici. 
Un’area molto vasta, che non comprende solo i locali oggi denominati “Museo” dove attualmente è collocata la sala consiliare, ma anche la sala Pisacane (l’ex scuola 
Media), e la corte esterna.

Il padiglione chiamato Museo è stato abbandonato fino al 1985.

Il primo tentativo di recupero di quell’area di cui abbiamo notizia è del 1986, quando, sindaco Silverio Lamonica, venne elaborato un “Progetto per il Museo Storico Archeologico, la Biblioteca, e l’Archivio Storico”.

Il progetto per la realizzazione del Museo – Archivio – Biblioteca nei locali degli ex Cameroni fu di fatto approvato dal Consiglio Comunale nel 1986 (Amministrazione Lamonica). Detto progetto venne ripreso e riapprovato con modifiche dal Consiglio Comunale agli inizi del 1988 (Amministrazione Ferraiuolo); nel corso della predetta Amministrazione si procedette a farne ottenere il finanziamento con fondi del piano triennale per il Mezzogiorno ed in parte con fondi della Cassa DD.PP. nonché, previa regolare gara d’appalto, ad assegnare i lavori di realizzazione della struttura museale alla ditta edile Luigi Assenso.
I lavori furono eseguiti ed ultimati nel corso della successiva Amministrazione Balzano”.

Ma non ci sono solo le progettazioni: un importante lavoro di recupero strutturale fu realizzato durante l’Amministrazione Balzano, grazie al quale oggi è possibile la fruizione di tutta l’area. 
Fruizione, che come si è accennato, si presta tuttora agli usi più svariati -
nei primi anni duemila per un periodo i Cameroni, come tutti ricordiamo sono stati adibiti anche ad ospitare provvisoriamente i servizi del Poliambulatorio.

Parliamo di un’area infatti, come è stato riconosciuto da tutti i progettisti
 intervenuti negli anni, che è tuttora in ottime condizioni strutturali.

Ma allora, se l’edificio è in ottime condizioni, e la sua valorizzazione è stata in varia misura “sentita” un po’ da tutte le passate Amministrazioni Comunali, perché non si è mai arrivati ad un utilizzo vero del bene, intendendo con esso un utilizzo collettivo?
Ne parleremo nella prossima puntata…

.

Note
(1) – 
Da Giuseppe Tricoli: “Monografia per le isole del Gruppo Ponziano” – prima edizione 1855). Alle pp. 50 e 182 della riedizione a cura di Riccardo Navone (ultima spiaggia Ed.); 2011.

Foto di copertina.
Un’immagine del museo subacqueo di Punta Cancun, che protegge la costa occidentale dell’Isla Mujeres in Messico, reso possibile grazie all’idea di Jaime Gonzales Cano (direttore del parco nazionale), di Roberto Diaz (presidente del museo sottomarino) e alle creazioni artistiche di Jason de Caires Taylor (2009)

.

[Il Progetto Museo. (1) – Continua]

2 Comments

2 Comments

  1. vincenzo

    24 Giugno 2014 at 09:30

    La Priezza ha presentato un progetto di gestione del Museo a mio avviso molto interessante: per quanto mi riguarda ci sono i giusti ingredienti politici (sviluppo economico-cultura-salvaguarda della residenza) che dovrebbero convincere l’amministrazione comunale a convocare la Priezza e trovare le soluzioni del caso.

  2. La Redazione

    26 Giugno 2014 at 09:40

    Informiamo i Lettori di aver incorporato le informazioni fornite da Franco Ferraiuolo nell’articolo cui si fa riferimento.
    La sua lettera è qui di seguito riportata. Ringraziamo Franco per la costante attenzione e collaborazione:
    l. R.

    Spett.le Redazione,
    ho letto l’articolo pubblicato in data odierna dal titolo: Il Progetto Museo (1).
    Nella cronologia degli interventi ho notato qualche imprecisione. Al riguardo, riporto di seguito uno stralcio di quanto scrissi a commento di un articolo di Vigorelli pubblicato su Ponza Racconta il 22/4/13 in riferimento all’argomento in parola:
    “Infine, va rimarcato che oggi possiamo parlare di allestimento del Museo perché evidentemente esiste una struttura realizzata per tale scopo non certamente per opera di magia.
    Voglio ricordare che il progetto per la realizzazione del Museo-Archivio-Biblioteca nei locali degli ex Cameroni fu approvato dal Consiglio Comunale nel 1986 (Amministrazione Lamonica).
    Detto progetto venne ripreso e riapprovato con modifiche dal Consiglio Comunale agli inizi del 1988 (Amministrazione Ferraiuolo); nel corso della predetta Amministrazione si procedette a far ottenere il finanziamento del cennato progetto con fondi del piano triennale per il Mezzogiorno ed in parte con fondi della Cassa DD.PP. nonché, previa regolare gara d’appalto, ad assegnare i lavori di realizzazione della struttura museale alla ditta edile Luigi Assenso.
    I lavori furono eseguiti ed ultimati nel corso della successiva Amministrazione Balzano”
    .

    Alla luce di quanto sopra, credo sia opportuno che valutiate la possibilità di dar luogo ad una precisazione per stabilire la verità dei fatti.

    Vi ringrazio per l’attenzione.
    Tanti cordiali saluti
    Francesco Ferraiuolo

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