Ambiente e Natura

Il profumo del mare

proposto da Sandro Russo
Mare.11

 

Jean-Baptiste Grenouille (Grenouille = ranocchio) è lo straordinario personaggio de “Il Profumo”, un libro di Patrick Süskind – best seller internazionale tradotto in quaranta lingue – da leggere e rileggere, che introduce ad un mondo sconosciuto e ne analizza le sottigliezze in un modo mai letto prima.
A questo senso, l’olfatto alla sua massima intensità, ogni cosa è diversa da come la conoscevamo.
Anche il mare.
S.R.

Patrick Suskind. Il profumo copia

“Il mare aveva l’odore di una vela gonfia di vento in cui rimaneva un sentore d’acqua, di sale e di un sole freddo. Aveva un odore semplice, il mare, ma nello stesso tempo così vasto e unico nel suo genere, che Grenouille esitava a suddividerlo in odore di pesce, di sale, di acqua, di alga, di fresco e così via.
Preferiva lasciare intatto l’odore del mare, lo custodiva intero nella memoria e lo godeva indiviso. L’odore del mare gli piaceva tanto che avrebbe desiderato una volta averlo puro, non mescolato e in quantità tale da potersene ubriacare. E in seguito, quando apprese dai racconti com’era grande il mare e come si poteva percorrerlo con navi per giorni interi senza vedere terra, nulla gli fu più gradito che immaginare di trovarsi su una di quelle navi, molto in alto nella coffa dell’albero più a prua, e di volare attraverso l’odore senza fine del mare, che in realtà non era più un odore, ma un respiro, un espirare, la fine di tutti gli odori, e gli pareva di dissolversi, in questo respiro, dal piacere. Ma era destino che non si arrivasse a tanto, perché Grenouille, che stava sulla riva in Place de Gréve, espirando e inspirando più volte il soffio leggero del vento marino che gli passava sotto il naso, non avrebbe mai visto in tutta la vita il mare, il vero mare, il grande oceano che si stendeva a occidente, e non avrebbe mai potuto confondersi con quell’odore”.

“…Il suo naso raffinato sbrogliava quel groviglio di esalazioni e di fetori
in singoli fili di odori fondamentali che non si potevano scomporre ulteriormente.
Per lui era un indicibile divertimento dipanare questi fili e avvolgerli sul fuso”

[Da Patrick Süskind: ‘Il Profumo’ – 1985; Longanesi & C. Ed.]

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