Ambiente e Natura

Ponza e la sua natura geologica. (1)

a cura della Redazione
INGV podcast

 

La particolarità e bellezza di Ponza e delle altre isole dell’arcipelago sono ormai un fatto assodato e condiviso, come pure è evidente la loro fragilità.
Ma i fattori e le caratteristiche “fisiche” che le  rendono così uniche, sono sempre rimasti circoscritti tra gli addetti alla materia.

Il recente Convegno-Corso di formazione tenutosi a Ponza dal 22 al 25 maggio u.s. 
dall’Ordine dei Geologi del Lazio, dal titolo esplicativo: “La geologia di Ponza, risorsa e rischio”, ci ha consentito di avvicinare una materia che pur influenzando tutta la nostra quotidianità – in quanto abitanti del arcipelago – ci è del tutto estranea.

Iniziamo quindi una serie di articoli che partendo dalle più recenti conoscenze di base della geologia di Ponza e parzialmente delle altre isole dell’arcipelago, ci consentirà:
– innanzitutto di capire meglio la preziosità e per alcuni aspetti l’unicità della storia geologica delle nostre isole;
– quindi di venire a conoscenza dei fattori che rendono così attraente il nostro ambiente;
– successivamente di approfondire come è la stessa bellezza di Ponza, Palmarola e Zannone a renderle nel contempo fragili.
 
– In una fase ulteriore prenderemo in esame la tematica del PAI (Piano di Assetto Idro-geologico) e gli interventi di “mitigazione” previsti, così come sono stati spiegati dai diversi specialisti nei giorni della loro presenza a Ponza. 
– Infine tenteremo di trarre degli spunti e delle conclusioni su questo aspetto così essenziale di Ponza, per quanto attiene la sopravvivenza economica, e non solo.
   
Si inizia con una breve sintesi della geologia dell’isola, ricavato dal podcast (1) – della durata di 14 min. – realizzato nell’agosto del 2013 dal Professor Guido Giordano, del Dipartimento di Scienze Geologiche dell’Università Roma Tre per l’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).
 

Ascolta qui
(premere “ascolta” sulla barra dei comandi grigio scuro che compare al link indicato)

 
Riprendiamo integralmente (per iscritto) i passaggi più significativi dell’elaborato, anche perché, non essendo conoscitori della materia, riteniamo opportuno affidare la trattazione scientifica ad un esperto del campo.
Il prof. Giordano espone in questo lavoro divulgativo le tesi più recenti sulla nascita ed evoluzione geologica di Ponza.

La Piana bianca

“L’intero arcipelago ponziano (2) come è noto è di origine vulcanica, ma le diverse isole si sono sviluppate in contesti geologici diversi ed hanno anche età geologiche diverse.

Le tre isole settentrionali di Ponza, Zannone e Palmarola, infatti, risalgono alla fine del Pliocene, essendosi formate all’incirca 2,5 milioni di anni fa, e sono state  costruite da eruzioni sottomarine di magmi acidi (ricchi, cioè in SiO2 – silice) (3), mentre le isole di Ventotene e Santo Stefano sono più recenti e dovuti ad eruzioni di magmi meno ricchi in SiO2 e perciò meno viscosi .

Per i geologi, le isole settentrionali di Ponza, Palmarola e Zannone rappresentano un’ottima palestra di studio perché costituiscono un raro ed interessantissimo esempio di vulcanismo acido sottomarino. Esse sono state studiate dai geologi di tutto il mondo e le contese scientifiche sulla dinamica della loro evoluzione si sono protratte fino ai nostri giorni.

I lavori più recenti dimostrano che le tre isole sono quel che resta di un complesso di cupole di magmi acidi, detti domi, estrusi in ambiente subacqueo lungo fratture orientate prevalentemente NE-SW che a loro volta facevano parte del sistema di faglie e fratture che nel Pliocene hanno controllato l’evoluzione del margine costiero del Lazio in relazione all’apertura del bacino tirrenico.

I magmi acidi sono molto viscosi e quindi una volta estrusi tendono a non scorrere; si accumulano invece vicino al punto di emissione costruendo delle vere e proprie cupole. Questo complesso processo in ambiente subacqueo è ulteriormente complicato dal brusco raffreddamento che il magma subisce a contatto con l’acqua del mare.

Nelle isole di Ponza, Palmarola e Zannone è possibile analizzare le varie fasi di costruzione di un domo sott’acqua che sono poi visibili negli affioramenti esposti lungo le falesie delle isole.

La roccia bianca che costituisce la maggior parte delle falesie delle isole è ialoclastite, cioè vetro vulcanico, nient’altro che il magma bruscamente raffreddato e altamente frammentato a contatto con l’acqua.

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Note

(1) Il podcasting è l’insieme delle tecnologie e delle operazioni relative allo scaricamento automatico di file di qualsivoglia natura (detti podcast, fusione e contrazione di PoD, “Personal on Demand”, e broadcast, “trasmissione”)

(2) Il testo originale utilizza il termine “arcipelago pontino”, ma noi preferiamo di gran lunga, secondo quanto asserito da anni da Ernesto Prudente: “arcipelago Ponziano” – (NdA).

(3) La silice, la cui formula chimica è SiO2, è un composto del silicio che è  il secondo elemento per abbondanza nella crosta terrestre dopo l’ossigeno ed è  il componente principale di vetro, cemento, ceramica e silicone [Da Wikipedia]

 

[Ponza e la sua natura geologica (1) – Continua]

Piana bianca dall'alto.OK.

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