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D’inverno per isole. La ricerca del blu (1)

di Sandro Russo

 

Il bell’articolo di Gaia De Luca (leggi qui [1]), fresca di studi naturalistici e innamorata della sua isola natale, le domande di Antonio Capone che si chiede che ci fa e come è arrivata una lucertola su un faraglione di 450 metri quadri (cfr. commento allo stesso articolo), ma ha spinto a tirar fuori gli appunti di un altro viaggio “naturalistico’ di qualche anno fa (2010), destinazione Capri.
Le isole del Golfo di Napoli, per essere vicine e cugine di Ponza, sono state sempre gravate ai miei occhi di un certo pregiudizio… “saranno belle, sì …ma mai come Ponza!”.
E’ un fatto che nei miei viaggi ho scelto luoghi estremi o isole lontane, lasciando indietro proprio quelle vicino casa. Ma negli ultimi tempi, l’età, la saggezza (?) hanno in qualche modo attenuato questa rigidità e sono diventato più disponibile ad un’apertura…
Ecco in un paio di puntate il report del mio incontro con Capri…
S. R.


“…La notte sogna un bel sogno e l’isola incantata,
bella come una sirena 
illuminata dalla luna,
sorge misteriosamente fuori dal mare.
Una leggera brezza scorre sopra le acque, passa fra gli aranceti in fiore,
e scherza fra i teneri virgulti delle viti.
Dal mare vengono voci allegre,
che sembrano più alte nel silenzio della notte,
e il viandante di Monte Solaro sente un fruscio d’ali
su nello spazio illuminato dalla luna”

[Axel Munthe da: ‘Napoli e Capri’ (1885)]

 

Ci vuole una discreta dose di ottimismo a partire per un’isola proprio il giorno che nevica a Roma, ma la decisione è presa da tempo e l’opportunità non è di quelle che aspettano.

1. Neve a Roma. 12.2.2010 [2]

La neve a Roma, il 12 febbraio 2010

Per l’esattezza l’appuntamento risale all’estate passata, quando la visita alla casa di un amico, a Ponza, aveva portato ad una sequenza di pensieri sulla ricerca del luogo dei propri sogni: quello che tutti vagheggiano e solo pochissimi riescono a trovare.  Era – l’innesco dell’associazione – in due piastrelle murate tra le altre, in quella strana casa di mare e di vento, da tempo frequentata e visitata l’ultima volta appunto la scorsa estate… (al link: La porta sull’estate [3]). 

2. Piastrelle.Bis [4]

Due citazioni da Axel Munthe, nella casa di un amico di Ponza, al Fieno

Ci si era ripromessi in quella circostanza di associare, ad un viaggio per recuperare il ricordo di Axel Munthe e del suo libro ‘La storia di S. Michele’, un’altra ricerca: “…si aspetterà il prossimo febbraio per farlo, in occasione della fioritura di una essenza endemica di Capri: la Lithodora rosmarinifolia”

L'italia del 'Grand Tour' di Carl Spitzweg [5]

L’italia del Grand Tour: “Engländer in der Campagna” di Carl Spitzweg (1808- 1885)

Pochi, nel corso dei secoli, hanno avuto per l’Italia la rapìta venerazione dei viaggiatori stranieri del periodo pre-romantico e romantico, dalla metà del settecento in avanti. Vi contribuiva la coincidenza di numerose figure dell’immaginario del romanticismo: la ricerca di tracce di un passato glorioso nella terra mitica del sole e della luce; l’idea del viaggio come ‘altrove’; la semplicità dello stato di natura. Stereotipi in parte fallaci: ma non per nulla erano ‘romantici’!

La storia personale di Axel Munthe (1857-1949) – come è raccontata nel suo libro – è la realizzazione del sogno della sua gioventù, quando studente diciottenne giunto sull’isola tirrenica dalla Svezia natìa, rimane folgorato dalla sua bellezza, dalla cordialità degli abitanti e dal vino bianco che gli è servito dalla Bella Margherita… Fa la conoscenza di Mastro Vincenzo, che ruba lo spazio per le sue viti ad un terreno pietroso disseminato di antichi ruderi: robba di Timberio… Ha la premonizione – o la visione – che avrebbe posseduto un giorno quello spicchio di roccia affacciata sul mare; e quella lo sostiene nei lunghi anni a seguire, di studio e lavoro. Anni dopo, medico ricco e affermato e a sogno ormai realizzato, scrive un libro sulla sua esperienza, che fu uno dei successi editoriali dell’epoca e di molte successive: – “Quando persi il sonno, cominciai a scrivere questo libro, dopo aver inutilmente tentato tutti i rimedi più innocui…”

3. Munthe. Book [6]
La copertina del ‘long seller’ di Axel Munthe del 1929; II edizione Garzanti del 1974

La villa di S. Michele – quella che prima era un sogno – fu donata per testamento, nel 1948, da Axel Munthe al governo svedese, che la gestisce tuttora come Fondazione aperta al pubblico e con fini naturalistici, legati alla tutela del patrimonio ornitologico della zona del Monte Barbarossa.

4. Mappa villa [7]

ll grafico della villa di S. Michele ad Anacapri. Dalla mappa a cura della Fondazione: http://www.sanmichele.org [8]

5. Pergolato [9]

Il pergolato affacciato sul mare, fatto di rose banksiae e glicini, che al tempo della visita non sono fioriti. In fondo al pergolato, su un terrazzo a picco sul mare, ad interrogarsi sui destini umani, è posta la sfinge: ‘the sphinx’

6. Sfinge [10]
La sfinge, affacciata sul mare verso la penisola sorrentina e il golfo di Napoli, con una storia misteriosa – raccontata nel libro – dietro le modalità del suo ritrovamento

7. Echium. Faragl. [11]

La fioritura iniziale di una pianta comune a Capri anche se non originaria del luogo (qui sullo sfondo dei Faraglioni): Echium fastuosum o ‘viperina di Madeira’ (Fam. Boraginaceae). Il colore va dal celeste, al viola, al porpora, nelle diverse varietà

9. Aloe-Euph. [12]

La fioritura gialla di Euphorbia dendroides (Fam. Euphorbiaceae) in cuscini compatti, insieme all’aloe, anch’essa in fiore, a metà febbraio, nel clima isolano. Diversi aspetti della vegetazione e delle fioriture sono molto simili a Ponza; con delle caratteristiche distintive che vedremo…

 

[D’inverno per  isole. La ricerca del blu. (1) – Continua qui [13]]