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“Noi” precursori della pulizia dei fondali marini

di Erminio Di NoraUna foca in un mare di rifiuti [1]

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Riceviamo da Erminio Di Nora notizia di un’iniziativa del maggio 2011 – tuttora molto attuale e in relazione con i temi di questi giorni – che volentieri pubblichiamo
– La Redazione

 

Come si ama il mare…

Un copertone che ha “vissuto” sul fondo del mare, con il tempo, diventa la casa di tante piccole creature.
Pulire i fondali marini è un’esperienza che ho vissuto personalmente.
Quando proposi e presentai il progetto “Lontano dagli Occhi”, come potete meglio leggere dall’articolo qui sotto, NESSUNO prese un euro, ma con quell’evento, “purtroppo ben riuscito”, dimostrai l’importanza della collaborazione tra pescatori, diportisti, circoli sub, Amministrazioni, volontari.
Non sono qui per giudicare, ma questi eventi ci fanno riflettere.
Perché spesso cerchiamo fuori quello che abbiamo vicino?  
Con stima.
Erminio Di Nora

 Lontano dagli occhi [2]

Dal Golfo di Gaeta alla Ue
Da un lato ci sono i cumuli di plastica e rifiuti vari che soffocano il mare, dall’altro i pescatori che, a causa delle nuove norme volte a proteggere le risorse ittiche europee, si ritrovano con le mani legate.
Maria Damanaki, commissario europeo alla Pesca, ha proposto un’idea “geniale”: pagare i pescatori per pescare i rifiuti.

Il commissario alla pesca Damanaki ha portato la proposta in Commissione europea, dopo essere stata letteralmente bersagliata a causa di un’altra proposta che chiedeva di vietare di gettare in mare il pesce commestibile.

Due terzi del pesce pescato in alcune zone è gettato in acqua, di solito morto, perché le flotte superano la loro quota stabilita dalla legge, e senza volerlo catturano altri pesci che gli procurerebbero una multa, se scoperti.
Si calcola infatti che circa un milione di tonnellate siano gettate ogni anno nel solo Mare del Nord. Invece di cedere di fronte alla pressione dell’industria della pesca sulla questione, Damanaki ha promesso di andare avanti con il divieto di rigettare in mare il pesce, offrendo allo stesso tempo ai pescatori una fonte alternativa di reddito.

Nell’ambito di un progetto pilota che sarà avviato nel Mediterraneo questo mese, i pescatori saranno dotati di speciali reti fatte apposta per radunare i detriti di plastica che minacciano la vita marina, e inviarli poi alle aziende che li riciclano.
L’UE inizialmente sovvenzionerà l’iniziativa.

Un progetto simile, realizzato nel Mare del Nord, riuscì a recuperare oltre 20.000 tonnellate di rifiuti marini all’anno, tanto da portare alcuni pescatori ad occuparsi solo di rifiuti, anche se su base volontaria.
Secondo una relazione del Save the North Sea project, i pescatori impiegano normalmente circa 1-2 ore alla settimana in media per rimuovere i rifiuti dalle loro reti; i detriti marini possono anche danneggiare gli attrezzi da pesca e contaminare i pesci.
In questo modo invece si potrebbero ottenere diversi vantaggi: ridurre la quantità di pesce pescato, ridurre la quantità di rifiuti in mare, creare posti di lavoro e/o integrazioni reddituali.

Perché “NOI” nel Golfo di Gaeta siamo stati precursori?

– Forse perché nel 2007-2008 la pulizia del mare da fare con le imbarcazioni titolari di autorizzazione per la pesca a strascico è stata presentata a Linea Blu nel progetto Lontano dagli Occhi?

– Forse perché il Progetto Pescambiente redatto a cura del Comandante della Guardia Costiera di Gaeta, Francesco Tomas, e promosso dall’Assessore all’Ambiente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli ha aperto la strada a un nuovo modo di educazione ambientale?

– Forse perché per evitare i rigetti in mare abbiamo “inventato” Doni dal Mare per donare il pesce di seconda e terza qualità alle persone meno fortunate?

“NOI” ci proviamo sempre a offrire il Nostro contributo!!


Erminio Di Nora

Esperto del settore pesca e acquacoltura

In condivisione con: http://www.erminiodinora.com
Articolo del 10 maggio 2011