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La serata del 3 maggio. L’incontro con il prof. Adriano Madonna sui cambiamenti climatici del Mediterraneo

di Vincenzo (Enzo) Di Fazio

polpo con la gonnella AM [1] 

Si è tenuto sabato sera, nella sala Carlo Pisacane di Ponza, l’atteso incontro con il prof. A. Madonna, biologo marino presso il laboratorio di endocrinologia comparata dell’Università degli Studi Napoli Federico II sul tema “Il Mediterraneo oggi e domani – Come sta cambiando il nostro mare a causa del fenomeno del global worming”.

Adriano Madonna, come molti sanno, collabora con Ponzaracconta da oltre un anno con bellissimi articoli sul mondo marino, sulla vita del mare e sul comportamento dei pesci e proprio dalla collaborazione con il nostro sito è nata l’idea di questo incontro.

Il cambiamento climatico del Mediterraneo con la conseguente presenza sempre più frequente nel nostro mare di specie cosiddette aliene in quanto non autoctone, è un argomento attualissimo.
Il ritrovamento, risalente ad mese di febbraio di quest’anno, di un pesce palla sulla spiaggia di Santa Maria (leggi qui [2]), specie proveniente dall’Oceano Indiano, giustifica ancora di più quanto importante sia per la gente di Ponza e per chi la frequenta essere informati sulle caratteristiche e sulla pericolosità di queste nuove presenze.

Dice il prof. Madonna: “Se, fino ad oggi, fare il bagno nel nostro mare comportava tutt’al più il rischio di calpestare una tracina o urticarsi con una medusa, da adesso in poi, i rischi aumentano e si chiamano pesce scorpione, pesce palla, pesce pietra, cubomedusa, specie che arrivano lungo le nostre coste dagli oceani e dal vicino Mar Rosso e che sempre più riescono ad adattarsi alle nostre acque grazie al riscaldamento dovuto ad un esagerato effetto serra”.

Negli ultimi dieci anni la temperatura media del Mediterraneo è aumentata di un grado e ciò ha fatto sì che specie alloctone potessero adattarsi alle condizioni del nostro mare avendole trovate simili a quelle dei mari di provenienza.
Le vie d’ingresso sono lo stretto di Gibilterra ed il canale di Suez ed i veicoli spesso sono le navi mercantili che le contengono nelle acque di sentina o le trasportano aggrappate alle carene.

“A causa del livellamento della temperatura in tutto il bacino del Mediterraneo si assiste ad un secondo fenomeno, quello della cosiddetta meridionalizzazione: in pratica, attualmente la temperatura delle coste liguri non differisce troppo da quella dei lidi campani, quindi specie che si trovavano solo a sud, adesso migrano tranquillamente verso nord, poiché trovano acque accettabilmente miti”.

Ciò ha determinato, ad esempio, la colonizzazione presso le nostre coste dei barracuda che, prima, erano presenti principalmente nelle acque che bagnano le coste nordafricane.

Barracuda [3]

La trattazione si è avvalsa della proiezione di immagini di alcune delle specie pericolose di cui si è parlato, come il pesce scorpione, il pesce palla, la cubomedusa, il vermocane, il corallo di fuoco

Pesce palla [4]

corallo di fuoco [5]

vermocane [6]

cubomedusa AM [7]

e di altre non pericolose ma facenti parte delle nuove presenze, come la bavosa africana, la cernia dorata, la donzella pavonina, lo scorfano di madeira.

bavosa africana [8]

cernia dorata [9]

donzella pavonina [10]

scorfano di madeira [11]

In particolare il prof. Madonna si è soffermato sul pesce palla e sulla cubomedusa. Il primo per la sua elevata tossicità può essere letale anche se cotto così se, per errore, venisse scambiato per uno scorfano e finisse in una zuppa, il suo veleno, la terribile tetrodotossina, sarebbe mortale per chi lo mangiasse. La cubomedusa, proveniente dall’Oceano Atlantico, da qualche anno è sempre più presente nel nostro mare e il contatto con i lunghissimi e trasparenti tentacoli (quindi pressoché invisibili) sono talmente urticanti da provocare, in soggetti particolarmente sensibili, shock anafilattico.

Come difenderci da queste nuove “creature” pericolose  e quali comportamenti assumere di fronte al cambiamento climatico che ha un processo inarrestabile e irreversibile?

Dice il prof. Madonna: “un’azione da mettere a punto per monitorare il Mediterraneo in questi suoi cambiamenti è la creazione di una serie di stazioni di monitoraggio lungo la costa, vere e proprie vedette del pescato, che segnalino la presenza di specie non native. Non è un allarme – aggiunge – ma un prestare attenzione ai cambiamenti. Non c’è d’aver paura ma è necessario prepararsi affinché questi cambiamenti non ci trovino impreparati. Dai tempi di Ulisse ad oggi il nostro mare è cambiato e dobbiamo adattarci a questi cambiamenti

Molto attento si è mostrato il pubblico presente. Molte le domande che hanno denotato interesse e partecipazione e a tutti il prof. ha dato una risposta. Anche un bambino, incuriosito dall’argomento e stimolato dal modo accattivante con cui il prof. ha trattato la materia, si è fatto avanti per una domanda. Attratto probabilmente dalla bellezza  ha chiesto informazioni sul pesce scorpione, sul suo habitat e sulle  abitudini chiedendo anche se, per renderlo innocuo, poteva essere un modo giusto quello di togliergli gli aculei pericolosi uno ad uno con una pinzetta… “Meglio non fare di questi esperimenti, meglio stargli lontano” gli ha risposto, sorridendo, il prof. Madonna.

Scorpion fish [12]

E’ emersa anche l’idea da parte di alcuni insegnanti presenti di portare i contenuti di questo incontro nelle scuole in modo che se ne possa parlare pure tra i banchi… perché informare vuol dire formare.

Durante la serata,  del prof. Madonna è stato ricordato il legame forte e di antica data con Ponza, le altre isole e la sua gente risalente agli anni della giovinezza quando, da appassionato frequentatore della nostra isola, si immergeva nelle sue acque che ancora oggi ama definire come “i Tropici” di casa nostra.

L’ esperienza delle immersioni, lo studio delle relative tecniche ed il grande amore per il mare l’hanno portato ad essere per circa quarant’anni redattore della rivista “Il subacqueo”, e a scrivere libri come “Sea watching, dove e come farlo”, il primo libro italiano di sea watching e “L’immersione subacquea con le bombole”, un manuale di immersione subacquea ad aria, tutte attività che gli hanno valso l’assegnazione nel 2012 del premio speciale “Tridente d’oro” dell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee.

Con il mare il prof. Madonna ha avuto sempre un legame forte. Dai suoi viaggi per il mondo sono nati anche libri di narrativa come “Racconti dalla Azzorre”, una raccolta di racconti scritti e ambientati nelle isole Azzorre e “Appunti di viaggio. Momenti di vita in giro per il mondo” dove come lui stesso ama dire ha percorso “la via del mare per scoprire la Terra”.

Particolarmente gradita ed apprezzata è stata la partecipazione alla serata del noto e collaudato duo Franco De Luca e Nino Picicco che hanno interpretato quattro dei loro pezzi più belli,” ‘U mare”, “La ballata del mare”, “‘A pescata di Fracasso” e “Gente essenziale“, vere poesie dove si canta il mare di Ponza e la sua gente.

Sempre il mare, uomo libero, amerai” ha scritto C. Baudelaire .

Il mare, al di là delle insidie e delle novità, è pur sempre l’elemento naturale che forgia più d’ogni altra cosa l’isolano condizionandone i comportamenti e invadendone i pensieri.

colori-di-ponza-300x200 [13]

Tutte le foto, tranne quella a chiusura dell’articolo,  sono del prof. Adriano Madonna (ndr)