Ambiente e Natura

8 maggio a Ponza. Raccolta pneumatici

di Rosanna Conte
Pneumatici sott'acqua

 

In successione cronologica con Lo stracquo di Sang’ ‘i retunne, ci giunge la notizia che  l’8 maggio Ponza sarà luogo di educazione ambientale con un intervento di Let’s Clean Up Europe contro l’abbandono di rifiuti in mare.
Interverranno il ministro Gian Luca Galetti, Rosalba Giugni presidente di Mare Vivo, Enrico Ambrogio presidente di Eco Tyre e ci sarà, oltre ad attività di animazione, una lezione per i bambini sulla corretta gestione dello smaltimento dei pneumatici fuori uso.
Il sindaco, Pierlombardo Vigorelli, darà il benvenuto agli ospiti, presenziando alla manifestazione.

A livello locale sarà fornito il supporto da parte della Pro Loco e interverranno nelle attività di recupero di pneumatici dai fondali di Ponza, accanto ai volontari della Divisione Sub di Mare Vivo e del Nucleo Carabinieri Subacquei di Roma, anche i sub del Ponza Diving.
Ovviamente non poteva mancare la collaborazione della società Castalia la cui attività, come sappiamo, è finalizzata, fra l’altro, alla raccolta in mare di materiali inquinanti e al loro smaltimento, alla bonifica di aree marine e portuali, oltre alla mappatura, alla bonifica e al recupero di relitti affondati. Fra i suoi compiti rientrano anche l’addestramento, la promozione e la divulgazione di attività finalizzate alla tutela dell’ambiente marino

Questa giornata formativa e informativa rientra nella campagna contro il littering, cioè l’abbandono di rifiuti nell’ambiente, lanciata dal Commissario Europeo per l’Ambiente a cui ha aderito il Ministero dell’Ambiente italiano.
Certamente l’Italia, nella mappa dei paesi europei, non si contraddistingue per la tutela dell’ambiente, in particolare negli aspetti di prevenzione.

I dissesti idrogeologici, i danni al patrimonio artistico-culturale e gli ecomostri che spuntano un po’ dovunque, senza contare l’abusivismo edilizio che riguarda gran parte della gente comune, ci dicono che gli italiani sono ben lontani dalla percezione dell’ambiente come bene primario, la cui tutela è collegata alla sopravvivenza umana. E non si tratta solo dell’inquinamento.

Pneumatici abbandonati

Il paesaggio in cui gli uomini si formano e vivono deve essere costituito, certamente,  da un sano habitat naturale che non arrechi danni alla loro salute, ma non è tutto.
I segni lasciati dall’attività umana fanno parte integrante del territorio e raccontano a chi ci vive i momenti artistici e culturali di chi li ha preceduti, dando la cifra della  civiltà a cui si appartiene.
Le emergenge architettoniche, i tracciati urbanistici, gli arredi urbani vanno tutelati come l’aria, l’acqua e il mare per alimentare la mente, la sensibilità e la creatività di chi vive su un territorio.

Si può pensare a un ponzese che viva senza l’immagine del porto settecentesco di Ponza nella mente e nel cuore?

Il porto borbonico. Anni '70. Small

In quella immagine ci sono le radici della nostra storia, ci siamo noi.

E’ per questo che si spera che i segni umani che lasceremo noi sul territorio non siano quelli citati da Sang’ ‘i retunne, ma ben altri.

Partecipiamo, quindi, con interesse alla manifestazione di giorno 8 maggio, sperando che la presenza del ministro stia a manifestare una volontà di impegno che porti al cambiamento di passo della politica italiana in campo ambientale.

 

L’articolo su www.24 notizie.com del 28 apr. 2014:  8 Maggio. Raccolta a Ponza

 

Ecotyre-Gummy-MANIFESTO 70X100cm_Ponza DEF 02

 

Nota
Emilio Aprea, presidente della Pro loco, comunica a tutte le persone di buona volontà che possono stoccare gli pneumatici usati in prossimità dei cassonetti “dietro la Caletta”, dove il giorno 8 maggio verranno ritirati dalla ditta per lo smaltimento.
Scarica qui il file .pdf dell’evento: Ecotyre-Gummy-MANIFESTO Ponza 8 maggio 2014
17 Comments

17 Comments

  1. vincenzo

    29 Aprile 2014 at 11:11

    L’ipocrisia dell’educazione ambientale.

    I cittadini sono essenzialmente dei consumatori, ultimo anello nella catena ricerca, produzione economica, lavoro, consumo.

    L’uomo avrebbe le capacità, intese come conoscenze tecniche per liberare l’uomo dalla fame, dal lavoro, dall’inquinamento, ma invece per scelte economiche e quindi politiche siamo costretti ad avere schiavitù dalla fame, dal lavoro, dall’inquinamento.

    Scienziati di tutto il mondo ci dicono che bisogna cambiare strada, e non lo dicono ai cittadini ma ai governi e che cosa abbiamo in cambio dai governi? Politiche di austerità per sanare i bilanci degli stati e poi enormi investimenti strutturali in campo civile e militare che non fanno altro che aumentare gli inquinamenti favorendo solo le mafie in tutte le salse.

    Ai poveri cristi restano le parate e le manifestazioni ipocrite, retoriche: puliamo il mare. Ma mentre noi puliamo un mq di costa c’è chi inquina una parte di oceano o spazza via un’intera foresta.

    Partecipiamo pure a queste manifestazione ma con la consapevolezza di partecipare a qualcosa che non fa male ma certo il problema dell’inquinamento è legato al sistema economico in mano a pochi, come in mano a quei pochi è legato il destino dell’umanità.

  2. Rosanna Conte

    29 Aprile 2014 at 22:52

    Il tema del rapporto consumismo-inquinamento è stato raccontato molto bene nel 1972 da Italo Calvino in Leonia (Le Città Invisibili), http://www.piazzambiente.it/Festambiente%202008/Leonia-Italo-Calvino1972.pdf e vale la pena rileggere questa pagina della nostra letteratura.
    Invece il problema del potere economico che guarda al guadagno e non alla tutela della vita e dell’ambiente ce lo ritroviamo quasi quotidianamente nelle pagine dei nostri giornali.
    Allora non si può fare proprio niente? Il rispetto per l’ambiente caratterizza il comportamento dei cittadini di gran parte degli stati europei. Abituati ad assumersi le loro responsabilità, evitano di sporcare ed avvelenare il territorio, controllano l’operato degli amministratori e dei politici e, se necessario, li sollecitano ad intraprendere le azioni giuste.
    La legislazione ambientale italiana starebbe ancora in alto mare se non ci fosse stata la pressione dell’Europa a costringere il nostro paese ad assumere e rispettare vincoli e parametri. Mai come in questo campo dovremmo augurarci una maggiore influenza europea sui centri decisionali italiani.
    Le manifestazioni sono ipocrite, inutili?
    Probabilmente si, ma costituiscono pur sempre un momento collettivo in cui convogliare anche richieste, proposte o contestazioni, senza contare che per i più giovani, specie i piccoli, sono occasioni di conoscenza e, qualche volta, anche di formazione.
    Del resto, se non ci piace la realtà in cui viviamo, dobbiamo sforzarci in prima persona di cambiarla, trasmettendo anche agli altri la stessa esigenza. I grandi cambiamenti, anche quelli utopici, possono avvenire solo se ce li figuriamo nella nostra mente come realizzabili, se mettiamo i piedi alle idee.
    Se le lasciamo sospese nella sfera dell’impossibile, sono destinate a inaridire.

  3. vincenzo

    30 Aprile 2014 at 10:24

    Vedi Rosanna di quale Europa parli, quella delle burocrazie, dei cm ai nostri pesci, delle quote latte, quella della TAV, quella delle Banche, quella della commissione non eletta ma nominata, quella che non ha una politica estera, quella che affama i popoli per scopi essenzialmente di bilancio?

    Che cosa si produce, come si produce, come si trasportano questi beni di consumo, come si eliminano i rifiuti: tutti sistemi imposti da una economia basata sullo sfruttamento di risorse naturali e umane.

    Vedi tu dici che i cambiamenti possono avvenire solo se ce li figuriamo nella nostra mente, bene, ma se non comprendiamo quali sono gli alimentatori dei nostri problemi, probabilmente ci facciamo solo delle illusioni e propagandando queste illusioni non facciamo altro che inibire alle nuove generazioni la giusta conoscenza dell’unica alternativa: una nuova cultura di governo globale non più monetaristico ma basato sulle compatibilità di vita sulla terra.

    La scienza ha già le conoscenze per un’altra umanità ma questa politica in mano a questa economia liberista a questo commercio globalizzato di merci e persone blocca lo sviluppo di politiche adeguate alla salvaguardia di ambienti vegetali e animali.

    E’ certo che parteciperemo alle raccolte di pneumatici, certo pianteremo un albero, certo raccoglieremo la busta di plastica ma non ci sogneremo mai di incolpare il cittadino della porta accanto che non fa quello che facciamo noi perché sappiamo quali sono i veri colpevoli dei disastri dell’uomo.

  4. Rosanna Conte

    30 Aprile 2014 at 22:27

    Caro Vincenzo
    anch’io critico questa Europa, lunga mano delle banche che tutela gli interessi dei ricchi e persegue una politica estera spesso militarista.
    La mia aspirazione è avere un’Europa che vada a multare non gli stati che sforano il tetto del rapporto PIL/debito pubblico, costringendoli a politiche di austerità, ma quelli che non fanno nulla per bloccare la perdita di posti di lavoro, la dispersione scolastica, la fuga dei cervelli, il crollo del welfare per i più deboli, affamando i più poveri.
    Vorrei, cioè, capovolgere i parametri valoriali fin qui utilizzati, ma perché ciò avvenga devo anche saper scegliere, fra i candidati alle prossime elezioni europee, quelli che sono più vicini alla mia idea di Europa.
    Tuttavia non bisogna trascurare il fatto che l’Europa ha prodotto leggi in campo ambientale più avanzate di quelle italiane, e ciò le va riconosciuto.
    D’altro canto non bisogna considerare ininfluente il lodevole comportamento di quei cittadini, moltissimi anche italiani, che responsabilmente tutelano il loro territorio.
    La ricaduta di alcune leggi nonché l’esempio di comportamenti positivi, costituiscono il vicino, l’aspetto avvertito sulla propria pelle del problema inquinamento.
    La costruzione di una nuova cultura di governo globale basato sulla compatibilità della vita sulla terra, pur se deve partire da una giusta analisi dei grandi fatti, non può trascurare quanto già avviene di positivo nel piccolo, altrimenti la distanza tra il “dito” e la “luna” diventa un abisso che allontana le persone dal problema.
    E’ per questo che l’esempio, la discussione, la manifestazione finalizzata, più che essere azioni retoriche, costituiscono gli strumenti, non coercitivi, per diffondere e radicare una più forte coscienza ambientale.

  5. vincenzo

    1 Maggio 2014 at 12:15

    E quindi ricordiamoci sempre di fare una grande premessa quando parliamo di responsabilità individuali.

    Il bambino che butta la carta per terra, il pescatore che usa le derivanti, il contadino che utilizza le trappole, il cittadino che evade le tasse, quell’altro che amplia una stanza abusivamente, sang’ e retunne che trasforma il suo orto in una discarica, oppure che butta tutto nel mare tutti questi sono vittime ma i veri “carnefici sono altri”.

    Pure sull’utilità del voto se non si comincia a chiarire quello che è avvenuto in Italia, in Europa nel mondo almeno dal 1990 in poi, mi sembra esercizio di retorica: dopo si voti pure tanto si faranno i governi di solidarietà monetaria.

  6. Piero Vigorelli

    6 Maggio 2014 at 06:54

    …E’ cosa buona e giusta. Grazie per la collaborazione
    Piero Vigorelli

  7. vincenzo

    7 Maggio 2014 at 16:33

    E’ sicuramente cosa buona e giusta.
    Ho cliccato sulle manifestazioni programmate quest’anno da Marevivo e ho trovato questo:

    “Ambiente: Marina Militare e Marevivo insieme per il mare

    L’8 maggio, a Ponza, la Marina Militare e l’associazione Marevivo saranno di nuovo insieme, per il secondo anno consecutivo, nella realizzazione del progetto di educazione ambientale “Delfini Guardiani” per le scuole delle isole minori del territorio italiano e dei comuni costieri. Le navi a vela Capricia e Corsaro della sezione Velica Marina Militare, destinate alle campagne addestrative degli allievi ufficiali dell’Accademia Navale, faranno sosta nell’arcipelago pontino e imbarcheranno circa 120 alunni delle scuole primarie dell’Isola. Grazie all’azione congiunta tra Marina Militare e Marevivo verrà approfondito, durante le uscite in mare, un programma didattico che prevede la sensibilizzazione dei giovani alunni nei confronti delle problematiche ambientali. I giovani ‘delfini guardiani’ potranno, attraverso la barca a vela, instaurare un contatto forte ed emotivo con il mare, imparando a confrontarsi con temi importanti quali la fiducia in se stessi e il rispetto reciproco. Apprenderanno sul campo gli strumenti e le tecniche della navigazione a vela e a distinguere la provenienza dei venti, l’importanza del riconoscimento della costa e le regole di comportamento che permettono la corretta convivenza in un ambiente ristretto com’è appunto un’imbarcazione a vela. Con questa iniziativa, si legge in una nota, “la Marina Militare, da sempre attenta alla conoscenza e al rispetto dell’ambiente marino nella formazione dei giovani all’interno dei propri istituti, vuole contribuire e diffondere l’amore per il mare e l’ambiente”.

    L’obiettivo è sicuramente didattico non capisco però, perché la manifestazione ha concentrato poi l’attenzione specificamente nella raccolta dei pneumatici quando diversamente poteva essere più generica per esempio: “pulizia di uno specchio acqueo, analisi dei rifiuti rivenuti determinandone il tempo di decomposizione e il rischio per l’ecosistema marino”.

  8. Giuseppe Marino

    8 Maggio 2014 at 15:46

    Appena rientrato a casa ho consultato il network Faceboock ed ho notato che un cittadino Ponzese ha pubblicato una foto dove si vede un automezzo che sta scaricando dei pneumatici sulla banchina Molo Musco.

    Successivamente veniva precisato che l’automezzo in parola era giunto da Formia carico di pneumatici e come si vede stava procedendo a scaricare gli stessi in località Molo Musco.
    Il tutto dovrebbe dimostrare il risultato della giornata ecologica, facendo credere che gli stessi sono stati recuperati in mare.
    La cosa mi irrita molto per due motivi, in primo atteso che chi domani leggerà il comunicato stampa penserà che nei mari ponza c’era tutta quella “monnezza” e quindi automaticamente diventerà pubblicità negativa per l’isola, il secondo motivo e che con questa sceneggiata hanno preso in giro i bambini delle scuole.
    Pertanto mi auguro che i promotori forniscano una giustifica e ci mettano la faccia o eventualmente ci dicano dove andare a prendere l’anello da mettere al naso.

  9. Biagio Vitiello

    8 Maggio 2014 at 16:38

    Se quello che dice Giuseppe Marino risulta vero – ma sembra proprio di sì, perché viene confermato da più parti – si dimostra la poca serietà dell’Associazione (o delle Associazioni) che ha/hanno organizzato questa manifestazione.
    E dovremmo anche interrogarci: – Perchè si fanno queste sceneggiate? Per chi le utilizza per fare il “pennellone”? O forse che per esse lo Stato dà dei contributi? Pertanto al sig. Sindaco di Ponza chiedo di fare chiarezza, perchè (se fosse vero) c’è anche un danno di immagine per la nostra isola.

  10. susy scarpati

    9 Maggio 2014 at 04:27

    MI SEMBRA, COME RECITA UN VECCHIO PROVERBIO PONZESE CHE ” AMME PIGLIATE ‘A LANTERNE ‘U MUOLE P’U FARE ‘I PUSILLECHE “.
    ANCHE IO OGGI AVEVO SENTITO QUESTA NOTIZIA E MI ERO INDIGNATA MA I POST PUBBLICATI SU FACEBOOK SONO SCOMPARSI E QUESTO MI SEMBRA INDICATIVO… SE SI è DALLA PARTE DELLA RAGIONE SI PERSEVERA SULLA STRADA INTRAPRESA E NON SI CANCELLA CIO’ CHE SI AFFERMA… POI HO TELEFONATO AL PRESIDENTE DELLA PRO-LOCO CHIEDENDO DELUCIDAZIONI ED è STATO SMENTITO TUTTO. ADESSO ASPETTIAMO L’EVOLVERSI DEGLI EVENTI…IL TEMPO DARA’ GIUSTI FRUTTI A CHI HA RAGIONE.

  11. Giuseppe Marino

    9 Maggio 2014 at 23:21

    Copertoni “in affitto” per la manifestazione col ministro Galletti. L’isola lunata alla ribalta delle cronache con “Pfu Zero”. Ma gli pneumatici recuperati a terra in realtà sono stati presi da un gommista di Formia

    di Clemente Pistilli

    09/05/2014 – 17:17

    Segui anche: http://www.corrieredilatina.it

    Un’iniziativa a tutela dell’ambiente si può trasformare in un’operazione di importazione (sia pure temporanea) dell’immondizia? E tutto sotto il naso dei vertici delle forze dell’ordine, di un’associazione prestigiosa come Marevivo e dello stesso ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti? A Ponza sembra sia accaduto. E il perché non è ancora chiaro. Ma facilmente ipotizzabile.

    L’EVENTO. L’8 maggio scorso, sull’isola lunata, si è tenuto il primo appuntamento di “Pfu zero sulle isole minori”, campagna europea dal nome “Let’s Clean Up Europe”. L’associazione ambientalista “Marevivo” si occupa di individuare vecchi pneumatici abbandonati in fondo al mare e di farli recuperare dai sub. I Comuni interessati raccolgono invece i copertoni in disuso presenti a terra. E tali rifiuti speciali, grazie al contributo del consorzio “Ecotyre”, vengono smaltiti nelle discariche. Un’iniziativa che coinvolgerà diverse isole italiane e che ha appunto preso il via a Ponza. Operazione lodevole. Importantissima soprattutto per i più piccoli, che diventano protagonisti della manifestazione ed educati al rispetto dell’ambiente. Tanto importante che nell’arcipelago pontino ha visto arrivare lo stesso ministro Galletti e i mezzi della Marina Militare. Un successo. Nel porto sono stati recuperati ben 80 vecchi pneumatici e individuati altri 60 da riportare alla luce magari in una seconda occasione. Per essere inserite in tale campagna, le isole devono però dimostrare di avere pneumatici vecchi da recuperare e smaltire sia in mare che a terra. E qui arrivano i problemi.

    LA POLEMICA. Già durante l’evento sono arrivate le prime segnalazioni a chi scrive su pneumatici fatti giungere a Ponza da Formia. “Quello che stanno facendo è uno spot. Una finzione. Solo per avere qui ministro e telecamere. Quella sporcizia non è dei ponzesi”. Possibile che, magari per godere della ribalta dei media nazionali, sull’isola lunata sia stata importata spazzatura? La verifica, attenta, era d’obbligo. In mare i copertoni c’erano e sono stati fortunatamente portati a galla. Ma a terra? Se a Ponza non fossero stati trovati vecchi pneumatici sulla terraferma non si poteva tenere l’evento.
    A Capri ad esempio, come ci ha confermato Rosalba Giugni, presidente di Marevivo, copertoni sul fondo marino ci sono, ma non sull’isola. E la meta tanto cara ai vip di mezzo mondo è al momento fuori da “Pfu zero”.

    LA RICOSTRUZIONE. Arrivate foto con un camion giunto di notte a Ponza e altre con lo stesso mezzo di giorno, con pneumatici accatastati lì vicino, chi scrive ha contattato telefonicamente il gommista di Formia dove era stato segnalato fosse stato prelevato quel materiale. La conferma è arrivata subito. Il gommista formiano Delle Donne ci ha assicurato di essere stato contattato dalla Pro Loco di Ponza, che gli ha chiesto dei vecchi copertoni per una manifestazione che si doveva tenere sull’isola. “Quelli che avevamo sono spariti”, sarebbe stato detto al gommista. Quel materiale Delle Donne ogni mese lo porta nelle discariche autorizzate e, ricevute tutte le rassicurazioni sulla liceità dell’operazione, ha affermato di aver consegnato 30-40 pneumatici da macero a un autotrasportatore, l’agenzia Golfo Espress. “Mi è stato chiesto di fare quel trasporto e l’ho fatto. Ho prelevato i copertoni da Delle Donne e li ho portati a Ponza. Sì, me lo ha chiesto la Pro Loco”, ci ha assicurato sempre telefonicamente il responsabile della Golfo Espress di Macera Salvatore. Indiscrezioni confermate dunque, ma i protagonisti della vicenda non ne sanno nulla.

    GLI AMBIENTALISTI. Marevivo si occupa soltanto delle operazioni in mare. “A terra – ci assicura la presidente Giugni – noi sappiamo soltanto dove ci vengono fatti trovare i copertoni. Di quello si occupa il Comune. Di materiale preso a Formia non ne so proprio nulla”. Ma si possono far arrivare pneumatici dalla terraferma per l’evento “Pfu Zero”? “No – ci spiega Giugni – e se non ci sono pneumatici a terra sulle isole, come a Capri, la manifestazione non si può fare”.

    IL SINDACO E LA PRO LOCO. A cadere dalle nuvole sono però anche il sindaco Piero Vigorelli e il presidente della Pro Loco, Emilio Aprea.
    “Stupidaggini. I copertoni li abbiamo recuperati a Ponza. Solo il delegato ai trasporti ne aveva a casa otto. Chi ha diffuso tali voci è chi ha avuto un travaso di bile vedendo arrivare qui un ministro”, ci ha dichiarato Vigorelli. Sulla stessa linea Aprea: “Quei copertoni li abbiamo raccolti in giro per Ponza. Smentisco categoricamente che provenissero da Formia”.
    “Si tratta di rifiuti speciali, tracciabili, solo un pazzo può pensare di fare una cosa del genere”, ha aggiunto il sindaco. Ma un pazzo sembra proprio che ci sia stato. E ormai la frittata è fatta, con ministro, militari e Marevivo beffati. (Nella foto l’arrivo del camion a Ponza durante la notte)

  12. Rosanna Conte

    10 Maggio 2014 at 12:08

    La vicenda lascia molto sconcertati ed amareggiati. Una manifestazione taroccata non è certamente un evento positivo e, a leggere l’articolo di Pistilli, la manipolazione è avvenuta per iniziativa degli organizzatori locali, cioè coloro che avrebbero dovuto curare l’azione formativa verso la popolazione nonché l’immagine dell’isola e degli isolani. Marevivo, che pure dovrebbe conoscere il contenuto dell’articolo, continua , imperterrita a pubblicizzare l’iniziativa PFU Zero sui media, citando l’evento di Ponza, senza accennare al fatto increscioso. Probabilmente sta seguendo la regola che se non se ne parla una notizia non esiste, e non esiste il fatto.
    Questo potrà valere per loro, ma per i ponzesi no. Almeno fin quando avranno un po’ di memoria.

  13. Emilio Aprea

    10 Maggio 2014 at 16:17

    Cara Rosanna, la manifestazione non è stata taroccata, a Ponza c’erano i copertoni a terra e ci sono a mare. Quelli a terra sono stati portati fuori Ponza il giorno prima poi riportati nuovamente a PONZA per svolgere la manifestazione. Ho appna fatto un comunicato a corriere di Latina per spiegare il tutto. Posso assicurare che è stato fatto tutto in buona fede!!

  14. vincenzo

    10 Maggio 2014 at 17:23

    http://www.corrieredilatina.it/news/notizie-locali-sud/6156/Ponza-e-rifiuti–importati-.html

    “Le bugie sono insopportabili- ha dichiarato Piero Vigorelli. E una volta fatta chiarezza sull’accaduto, l’amministrazione comunale ha preso le seguenti decisioni: sollecitare il presidente della Pro loco a chiedere scusa a noi ponzesi e a trarne le conseguenze e interrompere i rapporti di collaborazione con l’associazione Marevivo”. E ancora: “Secondo quanto abbiamo potuto accertare e per le stesse ammissioni che i responsabili della Pro loco e di Marevivo hanno reso al sindaco, tra il 6 e l’8 maggio si è registrato un incredibile andirivieni di alcuni copertoni raccolti a terra a Ponza, portati in discarica e poi altri portati nuovamente a Ponza. Questo su impulso del presidente della Pro loco e dei responsabili di Marevivo, che temevano di fare una brutta figura alla manifestazione pubblica di giovedì 8 maggio, perché erano rimasti a Ponza solo una decina di copertoni raccolti a terra nei giorni precedenti. Una bellissima operazione di pulizia è stata così stupidamente e ingenerosamente macchiata”.

    Caro Emilio io penso che se la presa di posizione del Sindaco è vera, non puoi arrampicarti sugli specchi e le scuse servono a poco, o trovi la maniera per dimostrare che tutto quello che si è detto e si è scritto è falso oppure, dignitosamente devi, a mio modesto avviso: dimetterti.

  15. Emilio Aprea

    10 Maggio 2014 at 17:45

    Vincenzo,
    non mi sto arrampicando sugli specchi, voglio solo portare la verità a galla. I 40 pneumatici a Ponza ci stavano e sono stati portati via dalla ditta per lo smaltimento degli ingombranti erroneamente e poi sono stati riportati a Ponza per la manifestazione dietro la nostra richiesta (mia e di Marevivo), quindi nessuno vuole infangare l’isola.
    Io sono impegnato da anni con la salvaguardia dell’ambiente isolano e tu lo sai!! Detto questo ho inviato un comunicato che spiega tutti i pessi dalla vicenda!

  16. vincenzo

    10 Maggio 2014 at 18:13

    Emilio, il primo che ti deve difendere è il Sindaco e il tuo direttivo. Stefano Tricoli (del direttivo, mi pare) ha dichiarato che vuole capire quindi, mi sembra che da lì vengano gli attacchi, i cittadini sono osservatori di una vicenda a mio avviso gestita in modo molto superficiale.

    Voglio dire che un pò tutti state esagerando con questa esigenza della pubblicità a qualunque costo: Ponza non ha bisogno di pubblicità a qualunque costo ma deve fare prima i compiti a casa, organizzando un’offerta degna di nome e poi pubblicizzare questa offerta. Il ministro dell’ambiente Galletti, ha detto: “E’ la prima volta che vengo a Ponza e la trovo splendida; vi invidio, voi che vivete in quest’isola, invidio il Sindaco che ha l’onore di governare questo posto!”
    Io aggiungo: il Sindaco si deve sentire onorato di governare l’isola e gli isolani che hanno conservato malgrado tutto, questa isola così come è!

    Rivolgete il vostro impegno all’interno dell’isola, con questi ponzesi dovete avere a che fare, convincendoli a collaborare perché sono i residenti che salveranno l’isola, non i Marevivo di turno, gli sponsor riciclatori di pneumatici, oppure i prossimi giornalisti.

    Emilio ho sempre detto questo e lo confermo in questa occasione!

  17. susy scarpati

    13 Maggio 2014 at 02:42

    Che baraonda… tre cani e un gatto che vivono su questo scoglio e non si è riusciti a coordinare una manifestazione… bella figura con un ministro della Repubblica.

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