Ambiente e Natura

Uomini e api

proposto da Sandro Russo
Uomini-ape. Immagine da Repubblica

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È solo di pochi mesi fa – sett. 2013, leggi qui – l’allarme lanciato da Biagio Vitiello di una morìa di api a Ponza.

Le ultime notizie arrivano dalla Cina, tra i paesi che hanno conosciuto l’inquinamento tra i maggiori del pianeta, passando in pochi decenni da un’economia contadina e abitudini rurali ad una conversione industriale e una economia competitiva uniche nella storia; ma rinunciando a una sapienza antica e un rapporto con la Natura che ormai si sta rivoltando contro gli uomini. Di qui il persistente offuscamento dei cieli delle città cinesi, l’incremento delle malattie respiratorie e chissà quanti altri guasti da inquinamento che neppure conosciamo.

È la triste realtà dei paesi per molto tempi ai margini della cosiddetta ‘civilizzazione occidentale’, che ne hanno accettato con entusiasmo e senza alcuna difesa gli aspetti peggiori.

Ne sono venuto a conoscenza diretta durante il mio passato lavoro di tossicologo, constatando i danni degli insetticidi messi al bando dai paesi industrializzati ed esportati in Africa e in America Latina (ma anche nei paesi poveri dell’Asia), dove hanno causato catastrofi ecologiche e morti a non finire.
Sono gli insetticidi noti come “La sporca dozzina” – The dirty dozen (dal titolo di un film di guerra del 1967, di Robert Aldrich).

La storia del DDT (Dicloro-Difenil-Tricloroetano) è tanto emblematica degli errori che si compiono in nome del progresso che dovrebbe essere insegnata nelle scuole.

È del 1962 il libro di Rachel Carson – zoologa e biologa marina statunitense, nonché scrittrice e divulgatrice scientifica – Primavera silenziosa (Silent Spring) che ebbe un enorme successo negli Stati Uniti e determinò la nascita di un movimento ambientalista. In effetti ebbe un effetto tale da far cambiare la politica nazionale sui fitofarmaci.

Primavera silenziosa. Bis

“Su zone sempre più vaste del suolo statunitense, la primavera non è ormai più preannunziata dagli uccelli, e le ore del primo mattino, risonanti una volta dal loro bellissimo canto, appaiono stranamente silenziose” [Rachel Carson]

Giusto, sacrosanto l’impegno civile – gli Stati Uniti sono la nazione delle grandi battaglie civili – ma le ragioni del profitto delle grandi multinazionali spinsero a vendere quei prodotti che non avevano più mercato in patria, un po’ più in là, nel vasto mondo, esportandoli nei paaesi meno progrediti.

E’ accaduto però, per vie che travalicano le previsioni umane e per qualche ironia della storia, che i pesticidi organo-fosforici sparsi sulle piantagioni di marijuana del sud-America siano finiti dei polmoni  e nel fegato dei giovani americani; e il DDT, irrorato in passato nelle piantagioni di cotone africane – a lunghissimo deposito nel tessuto grasso e attraverso tutta la catena alimentare – si ritrovi oggi nel latte delle donne eschimesi.

Così non mi ha tanto sorpreso – amareggiato sì, però –  una notizia rimbalzata dai ‘media’ cinesi al francese Le Monde [Dans le Sichuan, des « hommes-abeilles » pollinisent à la main les vergers – Nel Sichuan gli ‘uomini-ape’ impollinano a mano i frutteti], al nostro La Repubblica:

“Vittime dei propri veleni, sparsi per moltiplicare il raccolto, i contadini cinesi sono costretti a trasformarsi in insetti. In Asia vengono chiamati uomini-ape e sono oggi il simbolo del disastro globale della natura. Milioni di frutticoltori, rimasti privi dell’essenziale funzione svolta dagli alveari, sono ridotti ad arrampicarsi sugli alberi per impollinare a mano ogni fiore.
Una metamorfosi drammatica: le piante, abbandonate dalle api decimate dalle malattie, in aprile brulicano di agricoltori che in pochi giorni devono «pennellare» di polline ogni gemma, affinché possa fruttificare.

Epicentro della devastazione, il Sichuan, nel Sudest della Cina, e le regioni del Nord, famose per mele e pere. La tragedia delle api distrutte è tale che per salvare i raccolti i contadini assumono migliaia di api umane, reclutate in tutto il Paese” [Da: “La Repubblica”, dal corrispondente in Cina, Giampaolo Visetti].

I frutteti tra le montagne del Sichuan

I frutteti tra le montagne del Sichuan (cliccare sulle immagini per ingrandirle)

Uomini-ape in Cina

Al lavoro sospesi tra i rami

L'impollinazione 'a mano' dei fiori

Uomini -e donne- in funzione di api

Questa serie di foto da Le Monde

 

Leggi qui in file .pdf l’articolo de La Repubblica del 24 apr. 2014: Così gli uomini-ape salvano la natura nella Cina dei veleni

 

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