Ambiente e Natura

Elucubrazioni di Pasquale (11)

di Pasquale Scarpati
La-creazione-degli-animali

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Gli uomini e gli animali

E Dio, dopo aver creato tutte le cose e tutti gli animali, disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra. Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò (Genesi: 1: 26-27).
Dio, dopo averlo creato, fu preso da subitaneo panico perché immediatamente ricordò il vecchio adagio: “Chi tardi arriva, male alloggia”. Allora immediatamente aggiunse: “…soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, su ogni essere vivente, che striscia sulla terra” (Genesi: 1:28).
L’Eterno, poi, che oltretutto conosce il futuro, gli ordinò letteralmente “… perché lo coltivasse e lo custodisse” (Genesi: 2: 15). Poiché l’ uomo primitivo, come dicono i paleontologi, non aveva un cervello sviluppato come quello di oggi, di quest’ultima frase rimase impressa nella sua memoria solo il primo verbo, del secondo perse le tracce.
Quando poi Suo Figlio, a distanza di millenni, disse:” Gli ultimi saranno i primi…”, moltissimi, ripensando a ciò che era accaduto all’atto della creazione, presero alla lettera ciò che aveva detto.
Pensarono che non solo tutto era dovuto, ma che avrebbero potuto manipolare il tutto a loro piacimento. Ignorando, per effetto dell’ancestrale dimenticanza, la parola “custodire” – che il Santo Padre, oggi, cerca continuamente di far ricordare – si eressero a padroni e supremi giudici di tutte le cose, disponendo a loro piacimento di tutto ciò che li circondava: sulla terra, nel cielo, nel mare ed anche sottoterra, fino a dove le sue forze potevano arrivare. Essendo un essere fisicamente molto debole, uno dei più deboli della natura, ha ideato, con la testa, alta sulle spalle, strumenti, marchingegni ed ordigni di ogni genere per addivenire a questo scopo e per manipolare il tutto.
Ogni essere vivente doveva soggiacere alla sua volontà: o con lui o contro di lui. Ha imposto, infatti, ad essi limitazioni, li ha spinti sempre più lontani, li ha rinchiusi in “riserve”; ha ideato per loro e selezionato nuovi cibi ed anche il naturale accoppiamento. A dimostrazione della sua supremazia ha preteso che gli altri esseri si esibissero per lui nelle arene.
Tutte le fiere che abitavano i quattro punti cardinali erano convogliati nelle metropoli o per lavoro o per diletto.
Catturando gli esseri viventi, gli uomini distrussero anche le loro case. Pertanto la sabbia che stava lì in agguato immediatamente si mise a camminare a mucchietti e quatta quatta raggiunse la costa africana.
Con il passare del tempo, mazze ferrate e cotte di ferro con cavalli bardati distrussero buona parte degli uomini che, timorosi e tremanti, si rinchiusero in vecchi manieri su cime aguzze di monti.
Subito gli altri esseri si riappropriarono di ciò che il Creatore aveva loro donato.
Gli uomini vedendo che il loro dominio si era notevolmente ridotto, come tutti gli essere più deboli, per vendetta, incominciarono ad inveire da lontano e a raccontare sugli animali e sulle cose una miriade di frottole. Alberi paurosi, fiumi pericolosi, fuoco devastante. Di quest’ultimo avevano talmente timore da sognarlo anche nell’oltretomba. Non parliamo, poi degli animali. Molti ornamenti che questi portano o per bellezza (attirano la partner) o per offesa o per difesa, gli uomini, intimoriti, o li hanno mostrati come trofei, oppure li hanno accumunati a figure orrende poste a difesa di luoghi di culto o come aguzzini nell’oltretomba. Non paghi di ciò, ad alcuni poveri Esseri hanno appioppato epiteti non certo edificanti, rifuggendo da essi, mentre con altri sono stati più teneri. Alcuni, infatti, furono definiti, ad esempio  cattivi, iettatori, crudeli, famelici, ghiottoni, stupidi, rapaci  ecc, altri, invece, fedeli, nobili ecc.

Oggi si notano stranezze mostruose nella comunicazione tra uomini ed animali. Ad esempio le lucciole sono sparite dal loro habitat naturale per ritrovarsi altrove, lungo le strade. Per non parlare poi di quelle che si sono rifugiate sottoterra stanche di essere vituperate. In questo gran caos dove si fa tutto ed il contrario di tutto, dove nessuna cosa è sicura anche se la sicurezza viene sbandierata per ogni dove, l’uomo, come il gigante Briareo, osserva con gli innumerevoli occhi e allunga dappertutto le molteplici mani, aggranfiando tutto.
Il gigante Briareo

Paradossalmente “bestiale” nel regno animale è la manipolazione. Accoppiamenti eterogenei, forse non voluti, hanno creato animali dalle forme strane. Alimentazione artificiosa rende il mondo un guazzabuglio di alimenti: erbivori costretti a nutrirsi di pesci, pesci che si nutrono di pollo ecc. e su tutti l’uomo che si nutre di tutto.
Ma il fatto più vergognoso è il concepimento. Al tempo dei Romani gli schiavi erano obbligati ad accoppiarsi per generare altri schiavi, oggi, non solo gli animali sono obbligati a farlo tra quelli della stessa razza, ma spesso anche con altri di razze diverse. Uno di loro si è lamentato perché è stato costretto ad accoppiarsi con una che non gli piaceva per niente. Da quell’unione è nato un essere, per lui, deforme; ma tutte le comari che erano andate a vederlo non facevano altro che battere le mani e congratularsi per la nuova bellezza. Per questo facevano a gara per accaparrarselo e come in un’asta rilanciavano continuamente, così il prezzo crebbe a dismisura e chi se lo accaparrò lo  portò in giro come un trofeo.
Un’altra mi ha raccontato che, una volta  vide che dietro di lei invece del toro si era avvicinato un uomo. Inorridì perché ricordò Pasife che cedette all’insana voglia per un toro.
Pensò che, dato i tempi, tutto poteva succedere e si rassegnò alle conseguenze. Si rasserenò quando vide che le era nata una creatura uguale a lei, diede un sospiro di sollievo e la leccò come deve fare ogni mamma che si rispetti.
Ma a un povero verro, voglioso, non si permise altro che di leccare le sbarre dove vogliose scrofe non aspettavano che di accoppiarsi. Al suo posto, come al solito, intervenne l’uomo che, astutamente, fece credere loro, con un semicerchio di plastica, di essere montate dal verro. In realtà inoculò loro il seme con uno strano marchingegno. Si sentirono soddisfatte. Ma alla fine della gestazione, invano cercarono un posto riparato per mettere al mondo la cucciolata. Graffiarono il duro cemento, soffiarono, grugnirono stressate: tutto inutile. Alla fine furono aiutate, non disinteressatamente, dalla mano di colui da cui erano stato così vergognosamente ingannate. Felici annusarono la prole, ma questa, dopo un po’ di tempo, sparì per sempre alla loro vista.
Certamente questo avviene perché l’essere supremo ama e rispetta tutto il Creato! Per questo, infatti, vuole che tutto avvenga secondo la sua volontà, tutto sia in ordine o, per meglio dire, tutto si realizzi secondo il “suo” ordine.
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Immagine di copertina: “La creazione degli animali”, miniatura tratta dal codice MS. Douce 135 (secondo quarto del XVI secolo), Bodleian Library, Oxford.

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[Elucubrazioni di Pasquale (11) – continua]

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