Ambiente e Natura

Il mondo in un’isola

di Francesco De Luca
Uccelli_02

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Il cielo stamane plora sabbia e piume di uccelli. Stanchi battono contro le falesie a picco. Fra le viole riprendono il volo allegro e fra i fiori di fave becchettano voraci.

Danno brio ai colli, ornati dalle basse viti ai cui piedi il grinzoso carciofo sta aprendo il frutto.

Il piede adolescente di Giovanna si muove con leggerezza in questo giardino che la sta vedendo crescere in altezza e bellezza.

La madre ha disposto le calle al limite sotto al muro a secco, insieme alle margherite, alle rose, riservando quello spazio ai fiori, mentre al centro ora è tutto pulito per la prossima piantumazione dei fagiolini e dei pomodori. Più in là il padre ha costruito u  uallenaro. C’è  della rete metallica a delimitare l’area, e una casupola per riparo e per  deporre le uova.

Accanto un albicocco, adesso in fiore. E’ visitato in continuazione da pigliamosche già indaffarati a costruirsi il nido. Privilegeranno quell’ammasso di rovi dove si sentono al sicuro e più vicini ai numerosi insetti che infestano gli arbusti selvatici.

L’anno scorso Giovanna trovò per terra un uccellino morto. Era implume ed era stato gettato fuori da una forte passata di ponente.

Quel luogo è come fosse sacro per Giovanna. Ogni volta che ci passa sta attenta a dove mette i piedi, e poi guarda in alto per sorprendere occhi di uccelli in allerta.

Ancora oggi quel luogo l’attrae. E’ ritornata per le vacanze pasquali. Studia a Latina e sull’isola torna quando è libera dagli impegni scolastici.

La visita al giardino è intensa e solenne. Di buon mattino, quando la rugiada dà ancora fastidio e il verzellino lancia il suo richiamo lei va silenziosa: se è fortunata potrà vedere u centrauallo rovistare col becco la terra mossa. Come quell’anno. Era una piccola upupa e subito fuggì. I peschi, l’albicocco, il pero, i pruni sono in fiore e attirano le api o le vespe che ronzano. Il sole si alza e riscalda le spalle.

Domani è domenica delle Palme e Giovanna dovrà tagliare i ramoscelli privi di infiorescenze, per raccogliere la benedizione di un dio compiacente verso le vicende umane.

Ne ha particolarmente bisogno lei perché il futuro è reso impervio dalle generazioni precedenti, egoisticamente neglette a farsi da parte per far sì che si rinnovi il ciclo dell’occupazione, dell’impegno, del comando.

La crisi economica sta facendo emergere la crisi morale, evidente nell’egoismo sociale. I vecchi a pretendere dalla propria vita lavorativa il superfluo come un dovuto e i giovani ad elemosinare quanto la vita deve loro. Infelici gli uni e gli altri.

Stamane dal cielo piove acqua intrisa di sabbia rossa e sparuti uccelli migratori, esausti, s’abbattono sulle falesie a picco. Sull’isola.

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