Ambiente e Natura

Cronache dallo Stracquo. (13)

di Rita Bosso
Publia Cruciani

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A una come Publia Cruciani, potrei mai chiedere se prima d’ora aveva mai sentito la parola stracquo, o quali emozioni le abbia suscitato la vista dei vastaccetti in piena fioritura? Publia a Ponza è arrivata a cinque anni, al seguito del padre che, pur di trascorrere qualche giorno qui, si faceva nominare presidente di seggio elettorale; lei ha imparato ad andar per mare sotto la guida di Cesare Panzatuosto, ha fatto una mostra nel ristorante “La Marina” a Cala Feola con  oggetti recuperati dal mare e una al Museo, intitolata  “Volti e derive dello Zimbaro”; ha esposto nell’hotel Santa Domitilla e nella pasticceria Gildo; ha allestito una mostra sul riciclo al Museo.
Nonostante a Ponza sia di casa, ha accettato volentieri di partecipare a Lo Stracquo: l’arte che viene dal mare; ha vissuto l’interazione positiva con gli altri artisti, la particolarità di un’esperienza intensa e compressa in un solo fine settimana (il terzo, a fine marzo), si è lasciata pienamente coinvolgere dal flusso di energia e di creatività.
“Il bello di questa iniziativa – dice- è che abbiamo dovuto tirar fuori delle cose dall’isola” e, in effetti, la peculiarità di questo evento è l’aver utilizzato Ponza come materia prima, dalla quale liberare forme nascoste ed energia. L’isola è ben altro che semplice fonte d’ispirazione o suggestivo spazio espositivo; è materia viva le cui proprietà espressive vanno ricercate ed evidenziate; è materia usurata, su cui la storia – e le singole storie individuali- hanno lasciato segni e rughe, che vanno prima di tutto osservati ed accarezzati con amore, non spianati con operazioni di lifting; l’arte viene dopo, e non è mai disgiunta dalla esigenza di conoscere quali siano state le vicende dei materiali, prima che venissero fissati nell’immobilità dell’opera. E’ questo, a mio avviso, il discrimine tra eventi culturali che hanno luogo sull’isola e altri che nascono dall’isola. E’  la stessa differenza che passa tra una composizione floreale – per quanto bella e raffinata- e una pianta: la prima non ha radici.
A Ponza, Publia Cruciani ha realizzato un San Silverio, così come a Certaldo ha rappresentato Boccaccio e, a Lucca, ha citato Elisa Bonaparte.
Pur avendo una solida formazione artistica, che le consente di utilizzare diverse tecniche, predilige l’uso di materiali di recupero.

 

P. Cruciani. S. Silverio
Publia Cruciani. S. Silverio. Ponza, marzo 2014

 

Immagine di copertina: Publia Cruciani

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