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Su Ponza e sulla Fotografia (8). Giochi di luce

di Gaia De Luca

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Nell’articolo precedente ho considerato la fotografia con la luce artificiale (leggi qui [1]); ma a Ponza ciò che colpisce e che incita alla fotografia è sicuramente la luce naturale, la sua intensità, i suoi ‘toni’ e le relative variazioni nelle diverse ore del giorno.

Chi fotografa conosce le magie e i misteri della luce incerta, dell’alba e del tramonto, rispetto alla luce del giorno pieno; in quest’ambito ciascuno ha le sue preferenze.

Tramonto. OK [2]

tra la vegetazione.OK [3]


Il mare
 è l’elemento dominante dell’isola; con i suoi riflessi, amplifica la luce e la rende più nitida; riesce a ‘spettacolarizzare’ la più piatta delle fotografie.
Il mare è materia viva, cangiante, mai uguale; ma chiede di essere interpretato…
Quel che intendo è ben evidente nelle foto che seguono dove sfumano i confini tra il bianco e nero e il colore.

Baciato dal sole. OK [4]

Giochi tra luce e mare all’estremità dei Faraglioni del Calzone Muto

Le Formiche. Orig [5]

Le ‘Formiche’ – Questa foto evidenzia, con il campo lungo, il controluce e la particolare incidenza della luce sul mare

Riflessi.OK [6]

La foto qui sopra riprende l’estremità nord di Palmarola; mare e sole creano uno specchio mutevole e discontinuo

Raggi meraviglia.OK [7]

Una foto scattata da Chiaia di Luna, in calma di mare e silenzio – It’s a still-life water colour, of a now late afternoon (…è una natura morta ad acquerello, di un pomeriggio di tanto tempo fa…)[Simon & Garfunkel: “The dangling conversation; 1966]

L’abilità del fotografo è riuscire a scegliere il momento giusto e cogliere quell’attimo, quasi senza esitare – una specie di pratica zen nell’attendere e nel pazientare – poi c’entra anche la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto; ma trattando di mare e cielo, che più o meno ci sono sempre, ci si può mettere di proposito nelle condizioni favorevoli

Il tempismo è una dote che chi fotografa  impara a coltivare.
Più di una volta, soprattutto per i tramonti, mi sono trovata a decidere in fretta l’esposizione e il diaframma perché altrimenti il sole calava e addio foto. O a tirar fuori  la reflex dalla custodia il più velocemente possibile, perché in quel momento non credevo di dover usarla.

Arrossisce l'isola. OK [8]

Una delle particolarità naturalistiche di Ponza, che si nota fin dalla nave, subito dopo aver oltrepassato l’isolotto di Gavi, è la varietà dei colori delle sue formazioni rocciose.
Il rosso, il verde scuro dei dicchi riolitici, il giallo e il bianco delle ialoclastiti vengono enfatizzati dal sole; la loro natura vetrosa, come per le nere ossidiane, li fa brillare; il bianco spesso è accecante.
Se poi ai colori delle rocce e al panorama si uniscono alcuni ‘effetti speciali’ che la luce di per sé riesce a creare, allora i risultati appaiono davvero suggestivi.

Altro elemento fondamentale dell’isola è il cielo.
Certo, il cielo è ovunque, eppure a Ponza io – ma, credo, tutte le persone che ‘sentono’ l’isola – ne sono più consapevole.

Cielo e mare ‘la fanno da padroni’, sull’isola; non solo decidono le attività degli isolani e la loro mobilità, ma ne influenzano anche l’umore.

Essere isolani porta ad essere più sensibili ad alcuni agenti atmosferici, il distacco dalla terra, l’essere circondati da questi due grandi elementi porta ad immedesimarsi in essi.
È sorprendente e inquietante una mareggiata; sorridente è invece la calma oleosa d’u maestrale.
Dopo un temporale, vedere un raggio di sole tra le nuvole dà serenità. Un arcobaleno è una festa!

Arcobaleno.OK [9]

Ciò che la luce offre è anche un gioco a cui un fotografo non riesce a resistere: il chiaroscuro e le ombre!

Vedere cosa esse diventano attraverso il mirino è qualcosa di affascinante che mi stimola ogni qualvolta mi si presenti l’occasione…

Raggio strada.OK [10]

Controluce.OK [11]

Vorrei terminare con questa foto che, a mio parere, raccorda il mio articolo precedente, sulla fotografia notturna, con questo attuale, sulle luci intermedie…

Cambio. Copia.1 [12]

Il giorno e la notte si danno il cambio, e consegnano l’isola ad una nuova atmosfera

Il sole è già svanito dietro il profilo delle colline; ha lasciato un corteo di nuvole rossastre e cominciano ad essere appena evidenti le piccole luci delle case degli uomini

Questi tramonti rossi, di ‘grande effetto’, sono tipici sull’isola nel mese di gennaio.
Fuori è freddo, si intravede il fumo di qualche camino… Sembra di rivivere l’atmosfera evocata da Virgilio: 

Et iam summa procul villarum culmina fumant
Maioresque cadunt altis de montibus umbrae. 

E da lontano già fumano i camini della città,
mentre dai monti più lunghe cadono le ombre.

[Bucoliche. Ecloga I – Titiro e Melibeo]

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[Su Ponza e sulla Fotografia (8) – Continua]