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Sale, zucchero e caffè, di Bruno Vespa

recensione di Silverio Lamonica
Libro Vespa [1]

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Nell’ottobre 2013, edito da Mondadori, Bruno Vespa ha pubblicato “Sale, zucchero e caffè”.
L’autore ripercorre le tappe della sua vita, dalla nascita a L’Aquila nel 1944, mentre infuriava il secondo conflitto mondiale e la lotta di liberazione, fino ai giorni nostri. Sua nonna Aida svolse, in quei frangenti,  un ruolo fondamentale per la sopravvivenza della famiglia, facendo incetta di provviste tra cui, appunto: sale, zucchero e caffè.

Tanti sono i ricordi rievocati  come la ferocia del famigerato “capitano nero” della Wehrmarcht, autore di inaudite rappresaglie vendicative, proprio nell’aquilano, ma che poi, chi l’avrebbe detto? Riesce a farla franca! …Lascio al lettore la curiosità e la sorpresa di scoprire come e con la compiacenza di chi.
E  poi gli studi e le prime esperienze da giornalista, fino all’arrivo in RAI dopo un concorso ultra selettivo, nel 1969.

Quindi segue tutto il lungo excursus della sua brillante carriera di giornalista, intervallata dagli eventi personali, come il matrimonio con Augusta, giudice integerrima, diventata bersaglio delle BR negli anni di piombo, e da cui Bruno non seppe e non sa mai, in anticipo, i particolari delle varie indagini in corso, i figli…

In poco più di 400 pagine sono condensati gli avvenimenti della politica e della cronaca italiana degli ultimi sessant’anni, con i vari retroscena, di solito sconosciuti e che costituiscono, perciò, una fonte  molto importante per chi intende scrivere la storia italiana di quest’ultimo periodo.

“Nessun politico vorrebbe giornalisti ostili” – dice il nostro Maestro a proposito del suo salotto televisivo “Porta a porta”, probabilmente questo è il motivo per cui Vespa pone all’interlocutore domande molto “accorte” ma che nello stesso tempo, assai difficilmente lasciano spazio a “scappatoie”. Rivendica la pluralità degli interventi e la variegata gamma degli avvenimenti trattati e bisogna dargliene atto. Né credo sia comprensibile l’atteggiamento di chi – come un grande artista qual è Benigni – rifiuta di partecipare a quella trasmissione.

Però qualche domanda un po’ più cattivella ai vari politici, sia di destra che di centro o di sinistra, pungendo di più il loro “tallone di Achille”  non sarebbe male rivolgerla, giusto per condirle con un po’ più di sale. S’intende, è solo un parere personale!

Bruno Vespa, com’è noto, trascorre parte delle  vacanze, ma anche altri periodi dell’anno meno “appetibili”, nella sua casetta di Ponza, a Le Forna in riva al mare, dove – come lui stesso ha dichiarato – ama scrivere.
Probabilmente anche molte pagine di questo libro sono nate nel suo buen retiro isolano e  come ponzese ne sono orgoglioso.