.
L’odore del tempo che fugge
Mi basta sentire l’odore di un pergolato e del vino nei tini,
l’odore delle cantine e della legna,
l’odore della mentuccia dopo averci camminato sopra…
L’odore dei frantoi che lavorano le olive e l’odore del pane avanzato pregno d’olio.
Mi basta sentire l’odore del fumo dei camini,
l’odore di un libro nuovo,
l’odore dei miei figli e di mia madre,
l’odore della pioggia,
della terra smossa,
della nebbia,
l’odore della cera delle candele
e l’odore del mare…
E forse, sento l’odore della nostalgia e del tempo che fugge
portandosi sempre più lontano,
tutto il tempo trascorso tra ninnoli e risate,
tra ricordi operosi e sogni,
tra le carezze del giorno e le lacrime della sera,
quando non si vedeva nel cielo una sola stella
e si aveva voglia di camminare scalzi…
.
Per una breve monografia sugli “odori” leggi anche i più recenti articoli pubblicati sul sito: qui [3]e qui [4]