Ambrosino Vincenzo

Facciamo iscrivere i ragazzi al ‘Turistico’ di Ponza?

di Vincenzo Ambrosino
Orientamento scolastico

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Febbraio è il mese delle pre-iscrizioni nelle varie scuole. Quest’anno le iscrizioni ai primi anni nei vari istituti scolastici andranno fatte on-line.

I genitori, le famiglie sono impegnate a fare i conti con questo nuovo iter telematico, ma non solo, devono conciliare tutta una serie di esigenze  private e pubbliche; per esempio noi che viviamo in un’isola dobbiamo mettere insieme tanti tasselli per poter sbagliare il meno possibile. Dobbiamo conciliare i desideri dei ragazzi con le limitazioni geografiche e quindi organizzative delle famiglie con le opportunità che il mercato dell’istruzione pubblicizza  come un comune prodotto commerciale.

I ragazzi che masticano internet come le chewing gum  sono informatissimi sugli indirizzi di studio che  ci sono in giro ma non hanno alcuna idea precisa di quale veramente siano le loro aspirazioni culturali e quindi professionali future; ma peggio si disinteressano del tutto di misurare le loro competenza scolastiche con le competenze richieste nei nuovi corsi di studio.

Dopo tutto hanno solo 14 anni e nelle loro classi vedono insegnanti che ne hanno 40 che dopo tanti anni di studio sono ancora precari e campano con supplenze brevi pur avendo una laurea e diverse specializzazioni.

Una cosa l’hanno chiara i ragazzi di terza media di Ponza: la maggior parte vuole andare via dall’isola per frequentare una scuola in continente, a Formia oppure a Latina non importa, purché sia dall’altra parte dell’orizzonte.

 

Questo è quello che mi ha comunicato un mio amico:

– Sai mio figlio non vuole iscriversi al Turistico a Ponza, ha detto che tutti i suoi amici vanno via.

– E in quale scuola vorrebbe iscriversi tuo figlio?

– Beh, non mi sembra che abbia le idee chiare. Mesi fa ha cominciato a dire che voleva andare all’Accademia Militare; io gli ho detto che era interessante la cosa, ma gli ho detto anche che la sua media di studio era probabilmente troppo bassa per superare le selezioni ed entrare in Accademia. Lui ha detto che si era informato, che bastava fare due anni e poi i test non erano complicatissimi.

– E poi che è successo?

Il mese dopo ha detto che voleva iscriversi al pedagogico a Formia (io ho filato catena), poi lui è tornato alla carica e mi ha detto, cercando di toccare il tasto dell’opportunità futura di lavoro per un’isola turistica come Ponza, che voleva iscriversi all’alberghiero di Gianola. Ma poi in questi giorni ha detto che vuole andare al nautico.

– E tu?

– Gli ho detto che era fondamentale che innanzitutto raggiungesse dei buoni risultati all’esame di licenza media e che dimostrasse veramente interesse allo studio, perché questi costano ed andare in continente è certamente una spesa in più per la famiglia.

– E lui che cosa ha detto?

– Lui ha cominciato a fare capricci, a fare ostruzionismo, a dire che non avrebbe più studiato se io non lo iscrivevo al Nautico.

– E allora?

– Allora sto prendendo tempo, con il fatto che le iscrizioni si fanno on-line sto aspettando che qualcosa cambi nella testa di mio figlio, ma non so proprio cosa potrebbe cambiare. Ho provato a dirgli che intanto lo iscrivevo provvisoriamente a Ponza e poi  con calma avremmo potuto tutti insieme scegliere, avendo il voto di licenza media in mano, ma  non mi sembra convinto ed io sono veramente in una situazione di indecisione, perché parliamoci chiaro: una scuola vale l’altra, nessuna ti darà un posto di lavoro. Questi ragazzi non hanno voglia di studiare per cui la scelta non va a soddisfare un desiderio di crescita individuale per il futuro, ma essenzialmente è spinta da una esigenza di socializzazione adolescenziale nell’immediato.

 

Questo è quello che mi ha detto un mio amico, da cui possiamo dedurre alcune cose:

  1.  La maggior parte dei ragazzi di terza media non vogliono iscriversi al turistico di Ponza;
  2.  I genitori che resistono a questa esigenza di  evasione ricreativa/istruttiva  degli adolescenti, sono quelli che non vogliono lasciare l’isola per motivi personali.

Se realmente diminuiranno le iscrizioni al Turistico a Ponza si metterà  davvero a rischio la sopravvivenza della scuola superiore a Ponza nel giro di pochi anni.

Se pensiamo che a Ponza abbiamo solo una quinta elementare a Ponza centro e alle Forna una pluriclasse, possiamo capire che rischiamo l’anno prossimo di non completare neanche   la 1a  media, con il rischio quindi di avere solo una 2a e una 3a media. Se questo si avverasse, fra tre anni sicuramente non ci sarebbe neanche il problema di discutere di iscrizione alla superiore ma nel frattempo anche docenti delle scuole medie  e personale ATA perderebbero posti di lavoro.

Perché dico queste cose.
Perché sono anni che vado predicando che il futuro di questa comunità si fa giorno per giorno stando attenti  alla difesa della residenza: sempre meno cittadini vogliono risiedere in quest’isola e quest’esodo lo si comincia a invertire solo pensando a come salvare la residenza invernale, a partire dalla salvaguardia di chi ha deciso di viverci e per questo lotta per avere un lavoro, avere una casa, avere una concessione, una scuola, avere un futuro per i propri figli.

Consiglio a tutti i docenti di concentrarsi su questo passaggio delle pre-iscrizioni, facendo pressione sul preside affinché vada a controllare di persona alla scuola media, ma anche l’assessore all’istruzione e il sindaco di Ponza a mio avviso devono tenere in seria considerazione questo passaggio apparentemente irrilevante prendendo le giuste  iniziative per non far abortire sul nascere il neonato Istituto Turistico Ponzese.

2 Comments

2 Comments

  1. Paolo Iannuccelli

    13 Febbraio 2014 at 21:48

    Caro Vincenzo,
    condivido le tue preoccupazioni sul futuro dell’istituto per il turismo a Ponza.
    Parlando giorni orsono con il mio amico Adriano Baglieri, docente al San Benedetto di Borgo Piave di Latina, mi faceva presente le difficoltà che incontrerebbero molti suoi colleghi a trasferirsi sull’isola in vista del prossimo anno scolastico.
    Altra considerazione: molti insegnanti, operanti in quel ramo, lavorano in ristoranti ed altre strutture ricettive il fine settimana, come seconda attività. Non avrebbero, quindi, vantaggi economici nel diventare dei professori a Ponza.

  2. Martina Carannante

    14 Febbraio 2014 at 20:09

    Nell’articolo ho registrato qualche inesattezza e incongruenza, da parte dell’Autore. Quest’anno esiste una sola classe quinta, è vero, ma è anche certo che sono 15 alunni e quindi non mi risulta proprio che non si vada a formare la prima media, così come, negli anni a seguire, il numero degli alunni è sempre abbastanza alto e utile a formare una classe anche superiore alla decina di alunni. Allarmismi, quindi, non ne registriamo; certo siamo sotto il cielo e tutto può accadere in questi tempi, ma ad oggi escludo fortemente questa preoccupazione relativa alla scuola secondaria di primo grado.

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