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L’acqua di Ponza

di Rosanna Conte
Acqua [1]

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L’annoso problema dell’approvvigionamento idrico delle isole ponziane pare sia di nuovo al centro degli interessi della giunta dell’Ato4 (1), che ha dato il via libera all’adesione alla convenzione con Acqualatina Spa.

Ce ne dà notizia l’edizione di Latina oggi  (cfr. file .pdf in fondo alla pagina) del 10 febbraio con due articoli, a pagina 7, che illustrano i contenuti del documento.

La loro lettura stimola diverse riflessioni che riguardano il funzionamento pubblico/privato dei servizi, il controllo del pubblico sul privato quando  gestisce servizi pubblici, la capacità progettuale e realizzativa della  politica.

Certamente nessuno esce a testa alta da questa vicenda che risale almeno a 12 anni fa, quando Acqualatina vinse la gara europea e divenne  il partner privato dei comuni dell’A.T.O.4  – Ente d’Ambito Territoriale Ottimale n. 4 – Lazio Meridionale – Latina nella gestione del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.).

La convenzione allora siglata prevedeva già quello che oggi viene nuovamente firmato, come la costruzione dei dissalatori, che avrebbero dovuto essere funzionanti dal 2006, con la relativa integrazione della rete idrica a Ponza.
Nel frattempo, cioè in tutti questi anni in cui poco o nulla si è fatto, la regione Lazio ha continuato a pagare l’acqua da trasportare nelle isole all’Acquedotto Campano che, a sua volta, riceveva gratis le acque del Gari dal Lazio. Non solo. Ha continuato a pagare il privato che ha fornito il servizio di trasporto e continuerà a pagarlo ancora per almeno altri quattro anni, se si firma a breve il protocollo.
Per fare un semplice conto solo per il trasporto dal 2007 al 2014 si sono spesi 44 milioni di euro e, se si dovesse partire da subito concludendo i lavori nei tempi previsti, si spenderebbero altri 22 milioni.

La domanda che si pone anche Latina oggi è: Come mai i comuni di Ponza e Ventotene, che insieme agli altri 38 comuni del territorio (2), costituiscono il 51% della società che gestisce il Servizio Idrico Integrato, non hanno preteso che Acqualatina (49% della società) assolvesse all’impegno che si era assunta nel 2002?

E la Regione Lazio che da decenni spende senza controllo (visto che nessuno ha sollevato obiezioni sull’incongruenza dell’acquisto di acqua che si è prima regalata), si è posta la domanda di come risolvere il problema una volta per tutte?

Con tutto il denaro speso e da spendere -e non solo per l’approvvigionamento idrico -non si poteva pensare a costruire una condotta sottomarina con lavori che avrebbero potuto includere contemporaneamente anche il trasporto di cavi per l’elettricità  e per il gas metano?

Si è sempre rigettata l’idea di rendere l’isola meno isolata adducendo la motivazione della perdita di posti di lavoro per i ponzesi.
Ma siamo sicuri che rendendo l’isola più vivibile non ci sarebbero state opportunità diverse?
Il lavoro è creato e distrutto dall’uomo e non solo direttamente, ma anche, e forse di più, indirettamente favorendo o meno le condizioni in cui si può sviluppare e incrementare.
Se si decide di proteggere ad oltranza il proprio orticello, senza osare guardare oltre per vedere cosa ci può essere di meglio per i nostri figli e preparare loro la strada, non ci sarà  futuro per la nostra comunità.

Forse bisogna essere lungimiranti, più degli stessi politici che spesso parlano alla pancia dell’elettorato invece che all’intelletto del cittadino e del resto, guardando alla situazione in cui si trova il nostro paese, non hanno dimostrato  nemmeno grandi capacità di governo.

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Nota 1
A.T.O. n. 4 “Lazio Meridionale Latina”.
Dal sito ufficiale http://www.ato4latina.it/ [2]

L’Ente dell’A.T.O. n. 4 “Lazio Meridionale Latina” nasce il 4 luglio 1997 con la deliberazione del Consiglio Provinciale n. 56, in cui si approvava lo schema definitivo della Convenzione di Cooperazione di cui alla lettera a) – 1° comma della L.R. 22/01/1996, n. 6 e con essa la regolamentazione dei rapporti tra gli Enti Locali ricadenti nel territorio al fine di organizzare il Servizio Idrico Integrato (S.I.I.).

Il Gestore del S.I.I., per trent’anni a far data dal 2 agosto 2002, è Acqualatina Spa (www.acqualatina.it [3]) a prevalente capitale pubblico (51% detenuto dai comuni dell’ATO) con un socio privato di minoranza (49%) selezionato con gara europea.

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Nota 2
L’ATO 4 Latina dal punto di vista idrografico l’ambito comprende i bacini regionali del litorale a sud di Ardea fino al Liri-Garigliano.
Nell’ambito ricadono n. 38 Comuni:
–   32 Comuni appartengono alla Provincia di Latina (tutti i Comuni tranne Campodimele);
–   2 Comuni appartengono alla Provincia di Roma (Comuni di Anzio e Nettuno);
–   4 Comuni appartengono alla Provincia di Frosinone (Comuni di Amaseno, Vallecorsa, Villa S. Stefano e Giuliano di Roma).

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File .pdf da LatinaOggi:  LatinaOggi.10.02.2014. Acqua. pag07 [4]