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Addio Pippo

di Paolo Iannuccelli
Antica foto. L'angolo della piazza prima di Pippo [1]

 .

Non eri ponzese ma eri un pezzo di Ponza, forse di più.
Pippo Dell’Acqua, notissimo commerciante, è deceduto a Castelforte, in un posto ameno dove risiedeva spesso per via della figlia, andata in sposa un professionista di quelle parti.

Pippo proveniva da quella terra meravigliosa chiamata Conegliano Veneto, un paese che amava profondamente, di cui apprezzava il dialetto e ha conservato sempre il suo accento inconfondibile.
Era un personaggio verace, spontaneo e genuino, sempre con il sorriso pronto, un esempio di buona educazione, di correttezza e lealtà.
Pippo sapeva gestire i bar come pochi.

È arrivato a Ponza dalla Svizzera dove era emigrato in cerca di fortuna, lì ha conoscuito la moglie, una signora sarda che viveva in perfetta simbiosi con lui. Quando ha cominciato a gestire il bar in piazza Pisacane, è stato subito un successo: tanti clienti, affari a gonfie vele.
Poi Pippo è passato a Campo Inglese vicino la discoteca, per chiudere in bellezza la sua attività a le Forna Chiesa, una continua escalation, tutti in fila per fare colazione.

Sapeva dialogare con ponzesi e turisti, il cliente per lui era sacro. Era un uomo competentissimo di vini, come tutti quelli di Conegliano, dove esiste la migliore scuola per enologi d’Italia.
Tra Cabernet, Pinot e Teroldego ci stava bene, ma il suo vino preferito era il Ramandolo, docg, di provenienza udinese.
Epico uno scherzo ideato dal solito Peppe Tricoli, allora vice-sindaco.
Pippo, una mattina presto, andò ad aprire il bar in piazza, trovò una barca che impediva l’ingresso, posizionata ad arte.

Un vigile urbano, d’accordo con i burloni amici di Peppe, lo multò per sosta vietata di imbarcazione. Pippo si recò subito a pagarla al comando dei Vigili Urbani, ma era talmente infuriato che tirava fuori solo monetine da dieci lire.
Naturalmente, tutti erano al corrente dello scherzo. Vigili compresi.

Ramandolo docg [2]