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La Secca del Mariuolo

di Adriano Madonna

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Siamo a Zannone, piccola fetta di terra in mezzo al mare, misteriosa e appartata, la sorella più riservata e “scontrosa” delle altre ponziane. In tutto, solo un enorme scoglio, con una macchia mediterranea prepotente, dai profumi dimenticati, mescolati con quelli del salso, che il vento stempera nell’aria quando sferza gli arbusti bassi del monte Pellegrino; alcuni esemplari di mufloni, animali rari, che esistono nell’isola dal 1600; e le rovine di un convento benedettino del 508 dopo Cristo.

i mufloni di Zannone [2]

 

i ruderi del convento benedettino di Zannone [3]

A Zannone, il cielo sembra più vicino.

Lo Scoglio del Mariuolo si trova nelle vicinanze dell’approdo di Capo Negro e non so perché abbia questo nome. È un vero e proprio scoglio di modeste dimensioni, che sorge dal mare a brevissima distanza dalla costa dell’isola. È la parte emersa di un agglomerato roccioso che sott’acqua si allarga e si spezza in grandi massi e dorsali appoggiati sul fondo di sedimento grosso e chiaro. Questi danno origine a una secca, nota con lo stesso nome dello scoglio: la Secca del Mariuolo.

Mappa nautica Zannone [4]

Allo Scoglio del Mariuolo, puntando la lampada negli anfratti oscuri, è possibile trovare diverse sorprese: abbondano i gamberi e, tra questi, il gambero meccanico (Stenopous spinosus) è frequente, così come il rosso parapandalo (Parapandalus narval) e il comune gamberetto esca (Paleamon serratus). In ogni caso, la parte alta dello scoglio, prossima alla superficie, conviene godersela a fine immersione.

gambero meccanico (Stenopus spinosus) [5]

Partendo dallo scoglio e scendendo lungo uno dei suoi versanti, si raggiunge subito il plateau di sedimento grosso e chiaro. Prestiamo attenzione a questa immensa distesa di sedimento, che a volte è costituita da macchie di sabbia a granulometria sensibilmente più fine. In queste morbide isole circolari si trovano i più mimetici pesci bentonici. I rombi sono quelli più comuni: a volte, sono semplicemente appoggiati sul fondo e diventano praticamente invisibili, altre volte si sollevano di un palmo, nuotano con fremiti impercettibili della grande pinna circolare e sembrano aquiloni che veleggiano nell’acqua.

rombo [6]

Lo Scoglio del Mariuolo può essere considerato come la parte più alta dell’omonima secca. Questa è costituita da raggruppamenti di scogli su un fondale che varia dai 25 ai 35 metri di profondità.

A un certo punto, la teoria di scogli sembra assumere un andamento circolare. Al centro c’è una grotta, con un ingresso comodo, di 2 metri per 3. Vi troveremo la classica fauna cavernicola: in particolare, tanti gamberi e di diverse specie, qualche musdea (Phycis phycis) e granchi di grotta.

La Secca del Mariuolo, con il suo scoglio emergente, è un punto d’immersione di grande fascino e non conviene perderlo. Inoltre, l’immersione è di facile gestione, quindi è indicata a subacquei con ogni livello di esperienza.

L'isola di Zannone [7]

 

Dott. Adriano Madonna, Biologo Marino, Laboratorio di Endocrinologia Comparata, Università degli Studi di Napoli “Federico II”