Ambiente e Natura

Le croci di Ponza. (8). Le Forna

di Irma Zecca

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Nel continuare la nostra descrizione delle croci di Ponza, proseguiamo lungo la strada provinciale che attraversa l’isola da un capo all’altro.

A Trebbiente (‘Tre venti’, il nome dice tutto), là dove l’abitato passa dal versante est a quello ovest dell’isola e precisamente nello slargo adiacente alla discesa che porta al  Poliambulatorio, troviamo una cappelletta con la statua di padre Pio.
Di recente il luogo è stato arricchito di una grande croce in acciaio inossidabile, realizzata da Silverio di Lorenzo (Silveri’i Maurino).

A Ponza si sa… è opinone comune, che quel luogo è – come dire – ‘frequentato’ dai munaciell’!
Chissà se chi vi ha posto prima la statua di Padre Pio e poi la Croce, ha pensato a questa diceria nell’apporvi dei simboli di fede.

Croce Padre Pio.1

Croce Padre Pio.2

Croce Padre Pio. Palmarola

Tre immagini della croce in ferro della cappelletta a Padre Pio. L’ultima con vista Palmarola

Ma proseguiamo ancora, e sulla strada provinciale in località ‘Campo inglese’ troviamo una cappelletta, circa all’altezza della deviazione per via Sottocampo (abbasci’u camp’).
È relativamente recente, rispetto a quelle dei Padri Passionisti; infatti la didascalia così riporta: A DEVOZIONE DI AMERICO ROMANO – ANNO 1961

Croce Campo ingl.1

Croce Campo ingl.2

Croce Campo ingl. Palmarola di fronte

La cappellina votiva è adiacente ad un’abitazione, e molto particolare per la posizione in cui si trova: in curva quindi in luogo poco adatto alle soste, vista la pericolosità della strada. Sembra quasi che voglia essere lasciata in pace,
La croce guarda l’orizzonte con l’isola di Palmarola in primo piano e il susseguirsi dei tramonti giorno dopo giorno; muta, ma sicuramente capace di ispirare pensieri profondi e una sentita preghiera.
Alla base della croce c’è un vaso con i fiori freschi ed una piccola lampada… sicuramente opera di una mano gentile.
Conosco le persone che ci abitano e decido di saperne di più. Al mio bussare risponde Francesca e la figlia che gentilmente esaudiscono la mia curiosità.
Francesca ricorda che quella croce già c’era, tra sassi e rovi,  quando il marito Amerigo Romano costruì la loro casa; dopo la costruzione, in segno di rispetto, decise di fare una casa anche per la croce, l’attuale cappellina.
Tutto questo circa sessanta anni fa e all’epoca era diventata anche un punto di incontro per la preghiera, il rosario con i vicini abitanti di via Sotto Campo, e nel periodo pasquale anche una stazione della Via Crucis.
Ringrazio Francesca e sua figlia per la squisita collaborazione e mi hanno promesso che guarderanno più spesso il sito di Ponza Racconta dove per questa volta hanno fatto da protagoniste.

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[Le croci dI Ponza: Le Forna (8) – Continua]

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