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Totonno Primo. A 70 anni dalla fatidica traversata del 5 marzo 1944. Il titolo dato all’incontro, poteva far pensare ad una rievocazione della pericolosa traversa del marzo 1944, quando a Ponza si stava morendo di fame e Totonno Primo, al secolo Antonio Feola, al timone della nave inglese del Capitano Simpson ed aiutato da un gruppetto di altri marinai ponzesi, sfidano la tempesta per portare soccorso alla popolazione ormai allo stremo. In realtà le tre ore di serrata narrazione, hanno tratteggiato non solo la storia personale di Antonio Feola, ma le stesse condizioni di vita della popolazione ponzese negli anni tra il 1943 e la fine della seconda guerra mondiale. Al microfono si sono alternati Franco De Luca (presentazione), Mirella Romano (rievocazione dell’affondamento del postale S. Lucia), Gino Usai (ricostruzione storica) e Gennaro Di Fazio (condizioni di vita e sanitarie dell’isola all’epoca), inoltre la testimonianza della figlia di Totonno, Candida ed alcune letture affidate a Domenico Scotti.
In sintesi. Dopo l’affondamento del S. Lucia, Ponza e Ventotene non hanno più alcun collegamento, e nonostante la Compagnia SPAN continui ad incassare i contributi per il servizio, non provvede alla sua sostituzione. Da quel momento fondamentale diventa il ruolo dell’armatore Feola. Nell’agosto del 1943 con tre viaggi il ‘Maria Pace’ – con al comando Geppin’ ’avè Maria – riporta in continente l’intera colonia dei confinati di Ventotene (tra cui anche Pertini). In quel caso i confinati dovettero trovare loro i fondi (6.500 lire a traversata). Dopo l’armistizio (8 settembre 1943), passato il primo momento di festeggiamenti per la fine della guerra con l’illusione che il peggio sia finito, per Ponza inizia il periodo più nero. Manca tutto, anche l’acqua. Fame, debilitazione e malattie iniziano a mietere vittime. I primi sono i vecchi, seguiti dai bambini. Nel gennaio del 1944, a Ponza arrivano gli inglesi. Nei primi giorni danno qualcosa da mangiare, soprattutto ai bambini, poi si ritirano nel loro campo (quel che poi sarà appunto chiamato ‘il Campo Inglese’), con le loro navi alla fonda ben rifornite, e si estraniano completamente dalle necessità della popolazione. Solo le ragazze vengono invitate alle loro feste, alcune per fame accettano, mentre i parroci tuonano dal pulpito contro questo mercimonio. E’ in questo quadro di disperazione che avviene la famosa traversata del marzo del 1944 [per le testimonianze già presenti sul sito, leggi qui e qui, ed altri scritti di Antonello Feola da ricercare attraverso l’indice per Autori] Nel maggio del 1944 Antonio Feola viene eletto sindaco, resta in carica solo alcuni mesi, ma sufficienti per decretare la sua rovina economica. Viene accusato di una gestione troppo personalistica e di conti comunali imprecisi e manchevoli. Arrestato nella primavera del 1946 viene poco dopo rilasciato per essere poi assolto nel 1950. Purtroppo gli strascichi giudiziari continuano con l’apposizione di sigilli prima al ‘Santuario di Pompei’ e poi anche agli altri due bastimenti. Antonio Feola, amareggiato per quanto accaduto si ammala e viene a mancare il 9 agosto del 1955, a soli 50 anni.
Affollata la sala parrocchiale, anche con tante persone in piedi. Scarsa, purtroppo, la presenza di giovani.
File pdf estratto da Latina Oggi: Un eroe dimenticato. Da Latina Oggi p.30 del 28.12.2013 Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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