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Nel grande mondo del mare. Genitori e figli (1). Quali sono i rapporti tra genitori e figli nell’ambiente marino? Esiste l’amore filiale? Parliamo delle cosiddette cure parentali di pesci, molluschi & C. Non è difficile identificare un buon padre e una buona madre, così come non è difficile indicare una coppia di genitori scellerati. Il metro di giudizio è uno solo: le cure e le attenzioni che riservano ai loro figli, in particolare quando sono in età molto giovane. E nel mondo animale come vanno le cose? Si può parlare ugualmente di genitori buoni o cattivi osservando quelle che vengono definite le cure parentali prodigate alla prole? Nel mondo animale vigono regole diverse, che si basano su un tipo di “affetto” pure diverso: la gatta vuole bene ai suoi cuccioli, tant’è che aggredisce chi li molesta, ma non è mossa da un affetto uguale a quello che proviamo noi umani, perché negli animali esiste, sì, una sorta di amore materno (e a volte anche paterno), ma c’è anche un istintivo rispetto della selezione naturale: mamma gatta allatta i suoi sei micetti, ma abbandona il settimo e lo lascia morire, perché è malato. Ecco, l’amore degli animali per la loro progenie si basa sull’istinto, che in questo caso non è una parola senza senso, ma va intesa come l’obbligo di riprodursi per evitare la scomparsa della specie. Le cure parentali Di solito, tranne in casi speciali, le cure parentali vengono prodigate dalla femmina, che nella riproduzione impiega una quantità di energia infinitamente superiore a quella del maschio. Con una quantità di energia infinitamente minore, il maschio riesce a produrre milioni di spematozoi e ognuno di questi è potenzialmente in grado di fecondare un uovo, quindi il successo riproduttivo del maschio è enormemente superiore a quello della femmina. E nel mondo marino? Uova di pesce persico
Uova di Nudibranchi (foto dell’Autore) Tutto ciò ha la sua logica: dei milioni di uova prodotte da un merluzzo, infatti, diverse centinaia di migliaia sono destinate a diventare merluzzi adulti, a loro volta in grado di riprodursi, quindi la perpetuazione della specie è salva. La modesta masserella di uova di un gambero, invece, se non fosse curata e protetta in qualche modo, rischierebbe di essere totalmente distrutta senza mettere al mondo neppure un gambero. In questo caso, la specie rischierebbe di estinguersi. Ovaie di merluzzo Uova di gamberi In genere, quindi, la quantità di cure parentali è inversamente proporzionale alla quantità di uova, tenendo conto del fatto che ci sono sempre delle eccezioni. Una di queste ci viene fornita dal gattuccio (un pesce cartilagineo), che attacca il suo uovo a una gorgonia e se ne va.
E’ pur vero che l’uovo del gattuccio in un certo senso “si protegge da sé”: è, infatti, un uovo corazzato, con un involucro duro. Inoltre, dei filamenti riccioluti nella parte alta gli assicurano un ancoraggio stabile e forte. In queste condizioni, l’embrione ha modo di sopravvivere e svilupparsi. . Dott. Adriano Madonna, biologo marino del Laboratorio di Endocrinologia Comparata, Università degli Studi di Napoli “Federico II” [Nel grande mondo del mare. Genitori e figli (1) – Continua]
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