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Ponza: una grande operazione per il patrimonio comunale

di Vincenzo Ambrosino
Municipio. Ritaglio copia [1]

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Ripreso in parte dal quotidiano “La Provincia” del 16.12.2013, con inserimenti e commenti da parte dell’Autore.
la Redazione

 Sugli stessi temi, il ‘redazionale’ del 7 dicembre 2012: leggi qui [2]

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“E’ una grande operazione che può assicurare al patrimonio comunale, a titolo gratuito, alcuni beni immobili dello Stato che hanno un valore di alcune decine di milioni di euro. E’ una vera svolta per Ponza e la sua fragile economia” – afferma il Sindaco Piero Vigorelli.

Ma a cosa si riferisce? A una norma del “decreto del fare” del governo Letta (DL n. 69/2013) che semplifica le procedure in materia di trasferimenti gratuiti di immobili statali agli enti territoriali. Le domande dovevano essere presentate entro il 30 novembre scorso e il Comune di Ponza ha fatto ben nove richieste di acquisizione. Entro 60 giorni il Demanio dovrà comunicare l’esito.

Spiega il Sindaco: – “La prima richiesta è che diventi proprietà comunale il palazzo che sovrasta la famosa piazzetta di Ponza e che è la sede del Comune, con tutti gli uffici e con lo storico orologio ad acqua. Ovviamente non ci sarà un cambio di destinazione d’uso, il palazzo resterà sede municipale. E se magari Ponza riuscirà a vincere la lotteria del bando del governo denominato “6000 Campanili”, ci saranno anche i fondi per una profonda ristrutturazione che in verità si impone, visto che in alcune stanze gocciola acqua dal tetto e non esiste l’abbattimento delle barriere architettoniche”.

A completare il quadro degli immobili occupati dal Comune, Vigorelli ha anche chiesto l’acquisizione gratuita del palazzetto adiacente la chiesa parrocchiale dove c’è la foresteria comunale e c’erano alcuni uffici. E con una buona operazione di restauro i locali potrebbero essere destinati a finalità pubblico-sociali o messi a reddito.

Un secondo capitolo riguarda il Faro del Monte Guardia, che oltre 31.000 persone hanno chiesto al FAI di salvaguardare e ristrutturare, aggiunge il Sindaco Vigorelli. L’operazione è molto complessa, perché il Faro è una pubblica utilità e necessità per prioritarie esigenze nazionali di sicurezza militare. E infatti si è in attesa delle decisioni del Ministero della Difesa, per sapere se intende o meno mantenere la proprietà del Faro.
A questo proposito bisogna tener presente che il FAI interviene solo ed esclusivamente per salvaguardare proprietà comunali. Se il Faro resterà statale, non ci sarà intervento di restauro finanziato dal FAI.
Anche per questo le grida di vittoria per il fatto che il Faro sia nei 19 siti del FAI meritevoli di intervento, mi sembrano del tutto premature.

Un terzo capitolo riguarda il Molo Musco, cioè il molo dove di giorno attraccano gli aliscafi e alcune navi veloci, e dove sono ancorati i mezzi navali della Capitaneria, dei Carabinieri e della Finanza. Ma nelle affollate serate estive, ormeggiano al molo una ventina di imbarcazioni private, che tuttavia non versano nulla alle casse dello Stato o del Comune. L’ormeggio è regolato con rigorosi criteri dalla Capitaneria.
Il Comune di Ponza ha chiesto non l’acquisizione del molo al proprio patrimonio (sarebbe stato velleitario farlo), bensì la gestione degli ormeggi dalle ore 20 alle ore 07 del mattino, cioè nelle ore prive di collegamenti navali, con un progetto che prevede anche l’erogazione di servizi quali elettricità ed acqua. Ovviamente l’ormeggio non sarà più gratuito, per la felicità delle casse comunali.

Molo Musco. La Chiesa e il Municipio [3]

Nello stesso tempo è stata però chiesta al Demanio l’acquisizione gratuita di tre strutture immobiliari che insistono sul Molo Musco.  Si tratta dell’ex caserma della Guardia di Finanza (che si è trasferita in una nuova sede), del locale dove ha sede la benemerita Pro Loco e di un piccolo locale sulla punta del molo che può diventare un ufficio ad esempio per gli ormeggiatori che non hanno neanche una tenda da campo per ripararsi.

Alla sommità del Monte Guardia, sul punto più alto dell’isola, c’è poi un immobile denominato “Semaforo”, già acquisito al patrimonio comunale nel 2012 dal Commissario Prefettizio, che è l’antica struttura ottocentesca (borbonica) destinata alla cosiddetta ‘telegrafia ottica’, l’antesignana dei più moderni sistemi di telecomunicazioni. Tuttavia, nel 2012, non era stato acquisito un manufatto di pertinenza del Semaforo. Il Comune ha quindi chiesto al Demanio l’acquisizione gratuita anche di questo immobile, per dare unità a un grande bene da valorizzare in ottica di mercato, ai fini della messa a reddito o dell’alienazione.

Semaforo di Monte Guardia [4]
Le ultime due richieste riguardano alcuni terreni di proprietà demaniale al Villaggio dei Pescatori a Cala Feola, che al momento sono semplicemente brulli. Il Comune intende invece attrezzarli a parcheggio per i residenti della zona. Infine c’è una parte del marciapiede di Sant’Antonio che è di proprietà demaniale (mentre l’altra parte è comunale). È semplicemente un non senso, che fra l’altro ha anche effetti collaterali negativi e discriminatori, ad esempio in materia di controlli sull’abusivismo o per la diversa tempistica di rilascio di autorizzazioni ad occupare suolo pubblico per i molti operatori turistici dell’intera area di Sant’Antonio.

Conclude Piero Vigorelli: “I grandi vantaggi di questa operazione sono del tutto evidenti. Il patrimonio comunale diventa molto più ricco e questo è un bene per il bilancio. I nuovi immobili saranno messi a reddito o saranno in grado di attrarre investimenti produttivi.  E questo è un bene per il bilancio comunale e per l’economia dell’isola”.

“Tutto questo è stato possibile promuovere grazie a norme di legge che l’Amministrazione non si è lasciata sfuggire, grazie alle professionalità nuove che da alcuni mesi operano in Comune con posizioni dirigenziali, grazie al lavoro certosino di consiglieri comunali, in particolare di Giuseppe Feola, grazie infine all’ottimo rapporto di collaborazione che il Comune ha instaurato con le strutture dell’Agenzia del Demanio e dell’Anci”.

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Nota della Redazione
Inseriamo, in un tempo successivo alla pubblicazione dell’articolo, il documento .pdf originale comparso sul sito del Comune: Ponza una grande operazione per il patrimonio Comunale [5]