Ambrosino Vincenzo

Nelson Mandela. Per ricordare un Uomo

segnalato da Vincenzo Ambrosino
Nelson Mandela

 .

La nostra paura più profonda

La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.

E’ la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo:
“Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso?”
In realtà chi sei tu per NON esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.

Non c’è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicché gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.

Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.

E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.

E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.

.
[di Nelson Mandela, 1994, in occasione dell’insediamento come Presidente del Sud Africa]

4 Comments

4 Comments

  1. Gennaro Di Fazio

    8 Dicembre 2013 at 02:27

    Mandela è stato sicuramente uno dei grandi della Storia che con le sue azioni e le sue parole ha cambiato in maniera positiva il volto della dignità umana. A tale riguardo mi piace ricordare una sua frase che spero possa servire a darci una spinta per farci uscire dal pantano della paura.

    “Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso”

  2. francesco ferraiuolo

    8 Dicembre 2013 at 19:47

    Sempre per ricordare Madiba (come veniva chiamato familiarmente Nelson Mandela) propongo un’altra sua poesia:

    INVICTUS

    Dal profondo della notte che mi avvolge,
    Nera come un pozzo da un polo all’altro,
    Ringrazio qualunque dio esista
    Per la mia anima invincibile.

    Nella feroce morsa della circostanza
    Non ho arretrato né gridato.
    Sotto i colpi d’ascia della sorte
    Il mio capo è sanguinante, ma non chino.

    Oltre questo luogo d’ira e lacrime
    Incombe il solo Orrore delle ombre,
    E ancora la minaccia degli anni
    Mi trova e mi troverà senza paura.

    Non importa quanto stretto sia il passaggio,
    Quanto piena di castighi la vita,
    Io sono il padrone del mio destino;
    Io sono il capitano della mia anima.

  3. francesco ferraiuolo

    8 Dicembre 2013 at 20:07

    Per l’esattezza devo specificare che la poesia Invictus fu composta da Henley e pubblicata nel 1888 nel suo “Book of verses”. Mandela la usava spesso per alleviare gli anni della sua prigionia.

  4. polina ambrosino

    8 Dicembre 2013 at 23:01

    Per cambiare davvero il mondo, ogni piccolo villaggio, paese, città, dovrebbe avere il suo Nelson Mandela. Ma forse non basterebbe neppure questo se egli non trovasse nessuno pronto ad ascoltarlo e seguirlo. Noi che abbiamo avuto la fortuna di vivere il suo tempo, facciamo sì che chi verrà dopo di noi, anche in questo scoglio in mezzo al mare, sappia chi sia stato , cosa abbia fatto e quanto sia valso il sacrificio di un UOMO come lui.

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top