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Ricordo di Marcello D’Orta

proposto da Sandro Russo
Io speriamo che me la cavo. Libro 1990 [1]

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Ricordiamo Marcello D’Orta, morto a Napoli, a 60 anni, lo scorso 21 novembre, maestro elementare e scrittore.
D’Orta divenne famoso con un libro bestseller, “Io speriamo che me la cavo”, pubblicato da Mondadori nel 1990, che ha venduto più di un milione di copie.
Nel libro sono raccolti sessanta temi scritti da ragazzi di una scuola elementare della città di Arzano, in provincia di Napoli.

Dal libro è stato anche tratto un film (1992) diretto da Lina Wertmuller con Paolo Villaggio.

Lo salutiamo con le parole di uno dei suoi scolari, che in un tema descrive l’Apocalisse:

“Io, la parabola che preferisco è la fine del mondo, perché non ho paura, in quanto che sarò già morto da un secolo. Dio separerà le capre dai pastori, una a destra e una a sinistra. Al centro quelli che andranno in purgatorio, saranno più di mille migliardi! Più dei cinesi! E Dio avrà tre porte: una grandissima, che è l’ inferno; una media, che è il purgatorio; e una strettissima, che è il paradiso. Poi Dio dirà: “Fate silenzio tutti quanti!”. E poi li dividerà. A uno qua e a un altro là. Qualcuno che vuole fare il furbo vuole mettersi di qua, ma Dio lo vede e gli dice: “Uè, addò vai!”. Il mondo scoppierà, le stelle scoppieranno, il cielo scoppierà, Corzano si farà in mille pezzi, i buoni rideranno e i cattivi piangeranno.
Quelli del purgatorio un po’ ridono e un po’ piangono, i bambini del limbo diventeranno farfalle. Io, speriamo che me la cavo”.