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Le croci di Ponza. (6). La croce di via Parata

di Mimma Califano

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Proprio al termine della salita di via Roma sull’angolo destro di fronte all’emporio Musella, troviamo un’altra piccola cappella votiva con una croce.

Cappelletta vista da la Musella [1]

Questa Croce, come si vede subito, non ha i simboli dei Padri Passionisti, infatti non è stata posta da loro, ha una storia diversa.

Durante gli anni del fascismo, del confino prima e della guerra poi, in quell’angolo c’era una garitta con un milite che montava sempre di guardia.
Non era l’unica; Ponza in quegli anni, soprattutto nella zona del porto in cui si potevano muovere i confinati, era costellata di posti di guardia.
Già poco più avanti più o meno dove adesso c’è l’hotel Bellavista stava un altro posto di guardia e ancora nelle vicinanze dell’attuale ristorante Eea e sulla strada poco oltre l’hotel Luisa, sul piazzale di Chiaia di Luna, etc. …lungo sarebbe l’elenco.

Cappelletta vista da La Parata [2]

Questa garitta però ebbe un destino diverso, non è semplicemente sparita come le altre, ma per una sorta di contrappasso da simbolo di costrizione e guerra è stata destinata ad un simbolo di pace.

A fascismo caduto e guerra finita, probabilmente nel 1948, la signora Maria, moglie del medico condotto dell’epoca dott. Coppa, la cui famiglia abitava in uno degli appartamenti sopra l’emporio Musella, ebbe l’idea di come utilizzare quello spazio vuoto.
Espose il suo pensiero al vicinato che l’accolse subito di buon grado e partecipò in vario modo alla sua realizzazione.
Mastu Tator’ – al secolo Salvatore Rispoli, papà di Biagio – si occupò dei lavori di muratura, sistemando ed adattando la garitta al suo nuovo compito.
Mast’Augenie – al secolo Eugenio Popolo, da bravo falegname qual’era provvide a costruire la Croce, che a tutt’oggi vi troviamo e la porta della cappellina.
Non ci è stato riferito, ma sicuramente il parroco dell’epoca Mons. Dies (che vi viene ricordato con una prece) diede la sua benedizione a consacrazione di questo nuovo piccolo luogo di culto.

Croce Musella. Sulla soglia [3]

Negli anni a seguire, ai primi di maggio, la presenza della Cappella con la Croce era occasione per tutto il vicinato (come in tutti gli altri luoghi analoghi) di festa. Di questo ci ha già raccontato Polina.
Con il tempo, le persone che avevano collaborato alla sua realizzazione sono venute a mancare ed oggi vi sono ricordate con una foto.
Anche se molte cose intorno sono cambiate e continueranno a cambiare c’è ancora chi si prende cura della Cappella di via Parata e di tenere la luce accesa.
Ma a maggio la festa non è più quella di un tempo.

Croce Musella. Interno [4]

Foto di Ornella Vitiello

[Le croci di Ponza. (6). Continua]