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Storielle ponzesi in pillole. (61). La buona educazione

di Michele Rispoli
Punta Bianca. Vecchia foto [1]

Da piccolo non ero tanto raccomandabile. Se potevo fare qualche scherzo, non mi tiravo indietro.

Mastro Paolo Laddomada – Mastuppaule – aveva il negozio di ferramenta alla Punta Bianca, ora piazza Vitiello Gaetano Sindaco.
La porta esterna in legno si apriva all’esterno mentre la vetrina all’interno.
Sulla porta esterna, lato interno, che si rendeva visibile a porta aperta, era stata inchiodata la pubblicità di una marca di pittura ad olio.
La pubblicità era piuttosto grande, costituita da una lamiera di circa 60 x 60 cm. inchiodata ai quattro spigoli.

Un pomeriggio afoso d’estate, Francesco De Luca, fratello di Antonio De Luca, era seduto al fresco su una sedia poggiata diagonalmente alla porta, proprio sotto la pubblicità della pittura.
Francesco De Luca, dormiva. Mi avvicinai e con un bastone diedi un colpo alla lamiera pubblicitaria.
Grande botto! …Francesco, saltò quasi a rompere la sedia.
Scappai, e mi fermai a ridere, insieme a tutti i presenti, per l’accaduto.
Francesco, ripresosi, mi gridò dietro: Quanne ved’ a pàtete…

Proprio in quel momento mio padre scendeva da via Scalpellini. Non vi racconto cosa mi successe… ho ancora la schiena che mi fa male.

Alla scena era presente anche Dummìnec’ Zecca, Domenico Zecca, padre di Totonno, Maria e Vincenzo, nonno di Domenico Zecca, Vincenzo, Silverio, e altri.
Il giorno dopo mi incontra Zi’ Dummìnec e mi dice:
Siente ’na cosa… Màmmeta è ’na bona e santa femmena, pàtete è ’nu faticatore e ’nu buon’omm …Comm’è ca tu si ’nu figlie ’i puttana?