Ambiente e Natura

Idee di Isola. (2). Il documento di Legambiente del 2012

di Vincenzo Ambrosino
Ponza. Aerial view. Foto da Flickr

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Per la prima parte di questo articolo, leggi qui
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Fonte: il documento di Legambiente presentato al Sindaco nel 2012 dal titolo “VOLER BENE PONZA”.
Nel precedente articolo si erano presi in considerazione i punti fino al 5) del documento. Proseguiamo…

 

6) Risparmio, efficienza e rinnovabili per l’energia di Ponza

“Ponza è anche sinonimo di inadeguatezza delle politiche energetiche. A tutt’oggi, l’unica fonte di produzione presente sull’isola è la vecchia centrale a gasolio, che è stata dichiarata – sin dal 1986 con l’ordinanza della Asl di Latina 11 del 10/03/1986 – industria insalubre e pur tuttavia procede all’incirca nello stesso stato da più di 25 anni, in pieno centro isolano nelle immediate vicinanze del Porto, e per la maggior parte allocata in una grotta. Un “relitto” di un vecchio passato energetico, che fa pagare all’isola altissimi costi in termini di emissioni, di inquinamento acustico ed atmosferico. Spostamenti e risistemazioni di questa centrale sono anche loro ormai obsoleti e non ci sarà un salto nel futuro se non si programma l’autonomia energetica da fonti rinnovabili.

Molteplici sono le soluzioni praticabili per la riconversione del sistema energetico dell’isola, nell’ottica del raggiungimento dell’autosufficienza energetica all’insegna del rispetto dell’ambiente e delle persone che lo abitano.

Ponza può e deve essere il laboratorio per il risparmio e l’efficienza energetica, valutando i consumi energetici e prevedendo interventi per ridurli, a partire dall’illuminazione pubblica e privata, promuovendo campagne per il raffrescamento passivo degli edifici piuttosto che intensificando l’uso dei condizionatori, per l’uso di elettrodomestici ad alta efficienza, per l’installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici. In questo contesto deve trovare spazio il progetto di delocalizzazione, della vecchia centrale.

Legambiente si rende disponibile a discutere e progettare insieme all’Amministrazione e ai cittadini interventi in questa direzione”.

La Centrale dal grottone di Giancos

Commento: sarebbe interessante conoscere come veramente far diventare Ponza “un laboratorio di risparmio energetico”, ma poi ho paura che il tutto si riduca “all’insieme dei comportamenti, processi e interventi che ci permettono di ridurre i consumi di energia necessaria allo svolgimento delle nostre attività. Tutto questo può essere ottenuto modificando le nostre abitudini in modo che ci siano meno sprechi: ma i cittadini devono essere convinti, quindi i tempi non sono brevi”

Ponza però adesso ha un problema: spostare la  SEP al Monte Pagliaro e qui sembra che stiamo in dirittura di arrivo.

 

7) Differenziata per gestire bene i rifiuti

“Attualmente, sull’isola la raccolta è effettuata con cassonetti per l’indifferenziata e sulla via Panoramica è situato un deposito a cielo aperto in cui sono presenti cassonetti blu, gialli e verdi.

“Un contesto in cui non si può attendere oltre per introdurre forme di raccolta differenziata spinta, domiciliare porta a porta sia per i privati che per le strutture ricettive, per gestire in modo veramente sostenibile la raccolta dei rifiuti. Una scelta che sarebbe agevolata anche dalle ridotte dimensioni dell’isola”.

Immondizia

Commento: siamo d’accordo!

 

8) Più mobilità, meno auto

“Potenziare il trasporto marittimo costiero…”

“Anche per la mobilità sull’isola c’è da vincere più di qualche sfida: da un lato limitando l’accesso delle autovetture, oggi ancora troppo invasive per lo stretto ambito di Ponza, dall’altro prevedendo un efficiente servizio di trasporto pubblico. Per sfavorire l’uso dell’auto e trovare una fonte di finanziamento per la riqualificazione e valorizzazione dell’isola, Legambiente, dopo aver proposto già nel 2009 l’istituzione di un ticket di ingresso per le isole, da noi descritta allora come “una piccola somma, di poco peso sulle tasche dei turisti, ma di sicuro effetto per il bilancio dell’amministrazione e quindi per migliorare la qualità ambientale dell’isola”, visti gli sviluppi recenti, sostiene ed incoraggia l’iniziativa verso tale direzione della nuova amministrazione comunale.”

Ponza Auto
Commento:
il ticket d’ingresso già ha diverse destinazioni, per esempio il recupero dei siti archeologici. È chiaro che un’isola non può permettersi questo traffico caotico; le amministrazioni negli anni hanno provato a trovare soluzioni, ma vietare lo sbarco delle auto (unica soluzione definitiva), va a cozzare contro le esigenze della frazione di Le Forna già penalizzata in termini di flussi turistici. Mancano i parcheggi già per i residenti, costruirne dei nuovi in zone possibili, vietare la circolazione ai non residenti e limitarla ai residenti potrebbe essere una soluzione, ma è chiaro che il discorso della costruzione di un porto turistico a Cala dell’Acqua, va anche in questa ottica: una volta costruito vietare lo sbarco delle auto nel periodo estivo.

Ripensare il servizio di autolinee pubbliche, renderlo più efficiente con autobus a misura di strade e non inquinanti.

 

9) Turismo di qualità per Ponza

“Dati i numeri di grandissima rilevanza del turismo ponziano, per aumentare la qualità dell’offerta turistica bisogna puntare alla realizzazione di marchi di qualità per ospitalità e servizi regolati, ma anche aprire nuovi servizi per i portatori di handicap.

È sulla definizione di parametri di qualità per le strutture balneari e ricettive che Legambiente propone di lavorare, per imprimere una svolta, con scelte coraggiose in termini di riqualificazione, valorizzazione ed innovazione, che puntino sulla sostenibilità, incoraggiando gli imprenditori verso mezzi pubblici, ciclabilità, raccolta differenziata, energie rinnovabili e risparmio idrico, prodotti tipici e tradizionali, ma anche servizi per i diversamente abili”.

“Ampliare la stagione turistica è l’altro obiettivo e la via di svelare luoghi archeologici inaccessibili oggi (cisterne, necropoli e strutture varie del periodo romano) è certamente quella giusta”. 

Leo-Lombardi.-Copertina-libro.-Ponza.-Impianti-idraulici-romani

Cisterna della Dragonara
Commento:
in effetti qui si riassume tutto quello detto in precedenza: rendere l’isola più ecologica in tutti i suoi aspetti sociali, turistici, culturali che hanno nel turismo la massima espressione. Con questa rivoluzione ecologica, secondo Legambiente, tutti avrebbero da guadagnare in termini di profitto ma anche in termini di gioia di vita.
Il tutto è condivisibile ma è chiaro che vanno messi insieme tasselli fondamentali: politici, culturali, finanziari.

 

10) Produzioni alimentari tipiche e di qualità

“Oltre all’evidente importanza della produzione ittica, a Ponza è di pregevole qualità la produzione agricola di lenticchie in particolare, così come quella del vino, bianco e profumatissimo. Tre punti fermi, sui quali rilanciare la valorizzazione dei prodotti tipici e tradizionali.
Rilanciando quanto deriva dalle antiche ricette, che dal mare cristallino traggono le materie prime per la preparazione dei suoi piatti tipici…”
Legambiente fa un elenco di ricette di piatti tipici del mare che della campagna, piatti da recuperare.

Ponza-in-tavola

Ponza. Cucina tradizionale e nuove tendenze

 

Conclusioni per “VOLER BENE A PONZA”

Una fotografia, questa, che fa di Ponza un’isola con molti problemi, tante situazioni da affrontare ma anche un enorme potenziale di sviluppo sostenibile ancora tutto da esprimere, può infatti diventare l’isola del recupero e della valorizzazione urbana dell’abitato, della raccolta differenziata porta a porta, della riqualificazione dell’area della ex miniera a fini turistici ma senza la cementificazione portuale dell’area, del sole con lo sviluppo delle energie rinnovabili e la messa al bando della centrale inquinante, della spiaggia di Chiaia di Luna come sicura e sostenibile, della valorizzazione della biodiversità e dei prodotti tipici e tradizionali, dei servizi a favore di portatori di handicap e del risparmio idrico.

Questo può e deve essere, a nostro avviso, l’immediato futuro di Ponza.

 

Mie conclusioni: va senza dubbio apprezzato lo sforzo fatto da Legambiente nell’elaborare la sua “Idea di Isola” e metterla nelle mani degli amministratori,.
Ho voluto far conoscere questo documento perché esso è rivolto oltre che all’Amministrazione Comunale anche alle Associazioni e Comitati locali, quindi ai cittadini di Ponza.
Legambiente coerentemente, propone una sua visione di sviluppo economico che vede l’ambiente naturale come risorsa fondamentale da proteggere e valorizzare per dare continuità turistica nel tempo.
Valutato l’enorme patrimonio storico, archeologico, ambientale (marino e terrestre), fissati i paletti legislativi da tempo, il residente deve adeguarsi e quindi ragionevolmente rinnovare la sue attività economiche, le sue abitudini culturali al ‘nuovo’ ecologico.

Quello che io voglio far notare agli amici di Legambiente è che non bastano leggi calate dall’alto per salvare realmente ecosistemi e ambienti; va innanzitutto capito che in questo ecosistema (isola) vive e sopravvive una popolazione residente che va in qualche modo servita e motivata a resistere nella vita isolana.

Oltre alle ZPS (Zone Protezione Speciale), SIC (siti di interesse comunitario) bisogna istituire le RPS (Residenti Protezione Speciale): è solo intorno ad esse che vanno calibrate le soluzioni compatibilmente con gli interessi sacrosanti della protezione ambientale.

Con questo diverso approccio probabilmente possono infrangersi le barriere di diffidenza tra la maggior parte dei residenti e le associazioni ambientaliste: la cultura ambientalista deve interagire per migliorare le altre culture, forse non più adatte, ma radicate nel tempo in quest’isola.

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[Idee di Isola. (2) – Continua]

 

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