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Le croci di Ponza. (3). La Santa Croce della Dragonara

di Polina Ambrosino

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Per il primo articolo leggi qui [1]
Per l’articolo precedente (2), leggi qu [2]i
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Quando ero piccola ed abitavo in Via Salita Croce, laddove c’è la cappella votiva della croce di cui parlava l’articolo di Mimma Califano, sentivo parlare della festa che tutto il quartiere organizzava per il 3 di maggio, festa della Santa Croce appunto, negli anni precedenti.
Un gran pavese colorato sventolava lungo il muro che costeggia la salita, e donne e bambini festosi cantavano e offrivano dolci ai visitatori, accorsi a pregare presso la cappellina.  Io, purtroppo, non ho mai assistito a questa festa né, quindi, ho partecipato alla preparazione della stessa, alla biancheggiatura della cappella, alla sistemazione dei vasi di fiori, al fervore devozionale che precedeva il 3 maggio: purtroppo già durante gli anni della mia infanzia si andava  perdendo la tradizione di tale ricorrenza, e si  affievoliva  l’affiatamento tra le famiglie del vicinato.

Quando mi sono trasferita nella casa in cui attualmente abito, in via Dragonara, ho trovato un’altra cappella della Santa Croce, ma questa volta addirittura situata nello stesso edificio in cui vivo!
E’ una cappella un po’ più piccola dell’altra, ma anch’essa molto suggestiva.

All’epoca del mio arrivo in Via Dragonara, nel 1985, era ancora viva la nonna Maria Tagliamonte, devotissima alla Santa Croce, la quale aveva sempre avuto cura che essa non venisse abbandonata, che la luce vi fosse sempre accesa e che per il 3 maggio vi si recitasse il rosario e vi si portassero fiori.

Certo non vi veniva più la gente di un tempo. Già allora, quasi più nessuno si ricordava di questa ricorrenza e solo in pochi passavano davanti alla cappellina, tra l’altro situata in cima a una scalinata molto caratteristica, ma anche tanto faticosa…

Scomparsa la nonna, la cura della Santa Croce è passata alla mia famiglia. Siamo fieri di ospitare un tale simbolo di fede, di cultura religiosa isolana e di storia locale.

Bisogna pensare che nell’’800 solo una parte dell’attuale Via Dragonara era abitata: trattandosi di una zona molto alta e impervia, fu scelta dagli allora abitanti di Ponza come zona residenziale, solo quando pressocchè tutte le zone basse, adiacenti il porto, erano state già occupate.

La collina in cui è sorta la casa in cui attualmente abito, circondata da altre case altrettanto panoramiche, era praticamente deserta  ed era una specifica zona del quartiere della Dragonara, chiamato Santa Croce: infatti l’unica costruzione che vi si ergeva era una piccola cappella votiva  che ospitava la croce.

Vecchia cartolina. Collina della Dragonara [3]Vecchia cartolina, in cui – oltre alle località indicate in didascalia – si vede la collina della Dragonara praticamente vuota, con sopra solo la cappella della Santa Croce

Quando parte della collina fu comprata da Salvatore Mazzella (padre di mio zio Giustino Mazzella), egli acquistò praticamente la stessa cappella della Santa Croce che fu, quindi, inglobata, nell’abitazione che sorse su quel terreno. Da allora essa è parte integrante del quartiere. Anche in Via Dragonara si festeggiava il 3 maggio come in Via Salita Croce; anche qui canti e bandierine allietavano quelle sere di primavera, profumate di rose selvatiche.

01. La cappellina lungo la salita [4]

 

1. La cappellina. Vert [5]

Anche qui il tempo ha offuscato ricordi, tradizioni, voci e canti: la luce è sempre accesa e la cappellina è ben curata e ospita immagini di santi a cui Ponza è legata, ma nessuno sale quassù a fare un segno di croce poiché quasi più nessuno sa che qui, in cima alla salita, c’è una antica cappella votiva.

Ogni tanto, nel periodo di Quaresima, si fa la Via Crucis per i doversi quartieri: così, presso le cappelline, si pone una delle Stazioni della Via Dolorosa.
Allora ecco che la cappellina vive: si illuminano i simboli della Passione, i chiodi, il martello, la lancia. Sembra quasi voler saltare giù il gallo che tre volte  cantò.  E la corona di spine sulla scritta INRI tremola nel riverbero del tramonto.

2. L'interno della cappellina [6]

 

3. I simboli sulla Santa Croce. Part [7]

Nel mese di giugno di quest’anno, come l’anno scorso, nei giorni antecedenti la festa di San Silverio, è stata portata per i quartieri una bellissima icona di San Silverio Pellegrino, che ha visitato tante famiglie e si è fermata mezza giornata in un luogo di devozione scelto in anticipo.

Ebbene, il 17 giugno San Silverio Pellegrino è passato anche nella cappellina della Dragonara che ha vissuto per un giorno la stessa atmosfera di un tempo: montato il gran pavese di zio Luigi, presi fiori e fiocchi gialli e rossi, arrivate le donne a recitare il rosario, la Santa Croce splendeva nel sole di giugno!

…il prossimo 3 maggio, se ce lo ricordiamo, passiamo per una Santa Croce…
Male non fa.

4. Altre immagini e finestrella [8]

 

5. Gli oggetti posti su una mensola all'interno [9]

 

6. Altre immagini alle pareti [10]

 

7. Immagine Cuore di Gesù alla parete [11]

 

 

8. La Limonaia [12]

 

9. Arrivo in porto [13]

 

10. Immagine recente di Sant'Antonio e della collina della Dragonara [14]

 

[Le Croci di Ponza. (3) – Continua]