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Rivisitazione frivola di vicende isolane. La Torre

di Francesco De Luca (Franco)
La Torre dei Borboni. Azzurro e nuvole [1]

 .

Pensate se, come ogni monumento di interesse storico, la Torre fosse del Comune di Ponza, se potesse esse gestita dall’Autorità locale !

Non sto invocando un miracolo, sto solamente dicendo ciò che avviene di norma nei Comuni italiani, e cioè che gli edifici nei quali le vicende storiche di quel paese sono maturate e hanno preso sviluppo, sono a disposizione della comunità, come museo, come spazi per ricevimento, come locali di rappresentanza!

Niente di tutto questo avviene a Ponza. Perché ?
Perché la Torre dei Borbone, che troneggia sul colle all’imboccatura del Porto  e che ha scritto autentiche pagine nella storia della colonizzazione di Ponza e dell’Unità d’Italia, non solo è chiusa agli interessi dei Ponzesi, ma in più è fruita da una società commerciale come albergo.

Come è potuto avvenire questo?
È successo perché qualcuno fra i poteri preposti ai beni storici e demaniali, negli anni ’60, ha confuso il bene pubblico col bene privato, si è intrufolato fra le ambizioni, le competenze, i maneggi  e…  insomma fra il Ministero dei Beni pubblici, quello dell’ Interno, il Demanio, la Chiesa e l’Amministrazione locale si è giocata una partita. Una partita col ‘morto’ (nel caso la popolazione di Ponza ), che ha regolarmente perso.
Così è avvenuto, e così si è consumato il misfatto.

È chiaro che posso parlare in questi termini perché la mia ricostruzione è “frivola” e  sorretta soltanto da ricordi.

Ricordo infatti che sulla Torre si insediò la Scuola di Avviamento professionale. E dunque l’Amministrazione comunale aveva una discrezionalità di gestione.
Poi vi si insediò una Scuola di lingua. Dapprima stagionale, e poi da lì si passò ad una Scuola Alberghiera e poi… e poi…più nulla.
La Scuola fece posto ad un albergo e così la comunità perse la visita, il godimento, l’ uso, la progettualità sul monumento (la Torre) e sul suo terreno circostante.
Per noi Ponzesi uno scippo bell’e buono e… tutto alla luce del sole, tutto legale, col beneplacito di tutte le Autorità a salvaguardia del Bene comune.

L’immagine storica più rappresentativa dell’isola di Ponza, quella che non può essere dimenticata perché lì si sono scritte pagine di storia nazionale, ebbene la Torre dico,  è come se non ci fosse: non la si può apprezzare, a meno che non ci si vada  a dormire… allora è un altro discorso.

Di chi la colpa? Di tutte le Autorità, ma principalmente di quelle Locali.
Tutte furono addomesticate a confondersi, a non guardare, a non accorgersi.

Una brutta storia… che, se affrontata con frivolezza, prende la parvenza di  una barzelletta. Che ci fa piangere !

 

Torre dei Borboni [2]