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Al Maestro Antonio Scotti

di Silverio Lamonica

 

Antonio Scotti ha avuto come alunno anche il sottoscritto. Eravamo agli inizi degli anni ’50 e il Maestro, di lì a poco, si dedicò pure alla vita politico- amministrativa, ricoprendo anche la carica di Sindaco di Ponza, per un periodo breve, ma assai proficuo.

Totonno Scotti. Romita.OK [1]

Luglio 1956. L’arrivo a Ponza del Ministro dei Lavori Pubblici Giuseppe Romita in visita ufficiale

Infatti invitò e con successo l’allora Ministro Romita a Ponza, al quale scrisse così: “ …Io ero quel ragazzino, suo vicino di casa, che Lei mandava a comprare le sigarette, quando abitava qui, confinato dal regime fascista…”. Il Ministro non poté rifiutare quell’invito, né deluderne le aspettative.
Grazie a quell’intervento, il nostro Comune poté usufruire dei locali demaniali, i così detti ‘cameroni’ degli ex confinati, rimessi a nuovo con il contributo dello Stato e adibiti a edificio scolastico per la scuola elementare e per l’allora avviamento professionale, poi scuola media. Il primo pensiero del Sindaco-Maestro fu la scuola; non poteva accadere diversamente.
Perciò la figura di Antonio Scotti, come uomo, è strettamente legata alla sua professione di Maestro.

Il Maestro Totonno Scotti con la sua classe del 1950 [2]

Il maestro Scotti al centro della classe IV a.s. 1950/51, in cui è figura anche l’Autore del presente articolo – gambe incrociate, primo a sinistra di chi guarda. Con la maglia “listata a lutto” per la recente scomparsa di uno zio (fratello del padre); allora così si usava. La scuola era allora ospitata in Via Parata nell’attuale Villa Pina degli eredi del notaio De Martino, di fianco all’Hotel Bellavista (cliccare sulla foto per ingrandirla)

Egli mi raccontava che si era diplomato, sul finire degli anni ’30 presso l’Istituto San Tommaso d’Aquino a Napoli. Dopo la parentesi della guerra, partecipò al concorso magistrale. La scuola si era appena de-fascistizzata con i programmi del 1945 ispirati dagli americani: era la scuola del pragmatismo, del “fare”, di Washburne e Dewey, allora Autori di attualità.
Ma il maestro Scotti preferì affrontare quell’esame con un autore classico, uno dei pilastri della cultura occidentale: Platone e l’opera – il Fedone – in cui Socrate, condannato alla pena capitale dagli Ateniesi, discute coi suoi discepoli sulla immortalità dell’anima, prima di bere la cicuta che gli provocherà la morte.

L’esaminatore gli chiese: “Ma lei è veramente sicuro che tutti noi abbiamo un’anima e che essa sia immortale?”

Il maestro gli rispose di esserne convinto perché Cristo ce lo ha tramandato attraverso il Vangelo e Cristo è storia, perché lo attestano anche le fonti non cristiane, citandole una per una: da Svetonio a Tacito.

La sua passione della ricerca storica si manifestava, giorno per giorno, anche nella didattica. Ricordo ancora benissimo, dopo oltre mezzo secolo, le sue lezioni di storia, in modo particolare il Risorgimento Italiano: la sua maniera di “comunicare” a noi ragazzi gli atti di eroismo dei nostri patrioti, le “strategie diplomatiche” dei vari Cavour, Metternich e così via, polarizzava totalmente la nostra attenzione.
Durante i minuti di intervallo, la famosa “ricreazione”, invece di giocare a palla,  spontaneamente drammatizzavamo quegli avvenimenti, improvvisandoci attori.
Non è semplice suscitare un tale interesse nei più giovani per “cose passate” e lo dico per esperienza diretta, come “addetto ai lavori”.
Lo stesso accadeva per l’insegnamento della lingua italiana; con estrema chiarezza ne illustrava i meccanismi.
Egli mi diceva spesso: “Scrivi, perché hai una buona ‘penna’ anche se tuo fratello Tommaso era più bravo di te”.
Se ho la fortuna di avere “la penna facile” e di essermi pienamente realizzato nella vita, lo devo a loro due.
Perciò ora, anche a nome delle schiere di  alunni che lui ha istruito ed educato e che soprattutto per merito suo sono cittadini onesti ed operosi, io gli rivolgo un grazie dal profondo del cuore.

 

Nota – Il presente ricordo del Maestro Scotti è stato letto durante la cerimonia funebre che si è svolta nella chiesa dei SS. Silverio e Domitilla oggi, 12 agosto 2013.