Attualità

Ponza… Arrivederci!

di Giuseppe Mazzella di Rurillo

IschiaNews. Copertina luglio-agosto

 

Raccontiamo le cose belle di Ischia ma… vediamo anche le brutte

 

“… Le isole del nostro arcipelago, laggiù, sul mare napoletano sono tutte belle. Le loro terre sono per grande parte di origine vulcanica; e specialmente in vicinanza degli antichi crateri, vi nascono migliaia di fiori spontanei, di cui non rividi mai più i simili sul continente. In primavera, le colline si coprono di ginestre: riconosci il loro odore selvatico e carezzevole, appena ti avvicini ai nostri porti, viaggiando sul mare….
[Elsa Morante. Da: “ L’ isola di Arturo”]

 

“ Raccontiamo le cose belle di Ischia” è lo slogan che abbiamo scelto per il nostro Magazine “Ischianews & Eventi” il cui numero di luglio-agosto, dopo la pubblicazione sul nostro sito, è da oggi in distribuzione nell’isola d’ Ischia (leggi qui).

Ho partecipato durante la mia lunga esperienza professionale di oltre 40 anni a molte iniziative editoriali nell’isola d’ Ischia.

La stampa locale – pur essendo molto antica come ricorda lo storico Nino D’Ambra in una bella monografia del 1999 contenuta nella pubblicazione per i 10 anni de “ Il Golfo” fondato dall’ indimenticabile amico Domenico Di Meglio (1949-2009) – è soltanto dal 1970 con la “Tribuna Sportiva dell’isola d’Ischia”, fondata  da un gruppo di amici fra i quali ricordo Mario Cioffi, Raffaele Castagna, Gianni Vuoso, Peppino Conte, Ciriaco Rossetti, che si afferma definitivamente senza soluzione di continuità. Prima – soprattutto nel secondo dopoguerra con il grande boom turistico –  i giornali locali di poche pagine nascevano e morivano anche perché sull’ isola non c’era una tipografia attrezzata  per la  composizione e la stampa di un giornale.

E’ dal 1970 che il giornale locale – periodico, settimanale, quotidiano – non è più andato via.

Ho cominciato con la “Tribuna Sportiva” e poi quei meravigliosi tre anni con Franco Conte (1938-1988) dal 1972 al 1975 con “Il Giornale d’ Ischia”  dove maturai la mia fondamentale esperienza professionale. Poi ho fatto altre esperienze a Napoli dove sono stato per 25 anni, dal 1976 al 2001,responsabile dell’Ufficio Stampa della Provincia, ma non ho mai lasciato l’ isola d’Ischia e sono stato per altrettanti 25 anni, dal 1981 al 2006,corrispondente dell’ANSA da Ischia e Procida e collaboratore di quotidiani e riviste.

Insomma scrivo sui giornali da 43 anni e sono sempre stato un convinto sostenitore della stampa locale “che è minore solo per area diffusionale ma non deve esserlo per qualità” come ci ricordò un altro indimenticabile Maestro, il prof. Edoardo Malagoli (1928-2001).

Quando facemmo “Il Giornale d’ Ischia” con Franco Conte – di cui quest’ anno, nel giorno di ferragosto, ricorre il venticinquesimo anniversario della morte – ci ispirammo ad un giornalismo rigoroso imperniato sui fatti memori dell’ insegnamento inglese che impone di  considerare “sacri i fatti e liberi i giudizi”. Così le polemiche di costume dovevano partire dai fatti e non dalle persone perché i fatti sono  immutabili  mentre la loro interpretazione è libera.

Ho cercato e cerco in tutta la mia vita professionale di tener fede a quella impostazione, di non essere influenzato dai risentimenti personali o dalle personali antipatie, quando scrivo e di fare polemica non per il gusto in sé ma perché “necessaria per dare occhiali alla democrazia e non per accecarla” come ci insegna un altro grande polemista come Ernesto Rossi (1907-1968).

Naturalmente sono un isolano e sono un ischitano. Come tutti gli ischitani ho posto l’isola d’ Ischia al centro del mondo e ne sono in maniera inguaribile innamorato. L’Amore non sempre è razionale.

Ricordo queste vicende personali non per protagonismo o carrierismo – ormai ho “più scia di poppa che acque di prua” nella mia navigazione della vita come simpaticamente diceva l’ammiraglio Natale Proto – ma per dichiarare che questa iniziativa di “Ischianews”, nata dalla intuizione di  Tommaso Massimo Pilato quattro anni fa, è  il più bel tentativo di dare all’isola d’Ischia una rivista-guida che possa presentare la sua bellezza ai lettori  locali, nazionali ed internazionali nei nuovi scenari della globalizzazione economica con le nuove tecnologie dell’ informazione completamente rivoluzionata rispetto a 40 anni fa. Il Magazine “Ischianews” è Colore, Costume, Servizio, in una cosa sola e vuole presentare le Eccellenze del nostro turismo.

C’è tanto di bello da raccontare su Ischia. Lo sperimentiamo ogni mese nell’ impostazione del Magazine ma ci rendiamo anche conto  di come è diventato difficile governare un “ sistema economico” con una simile espansione  ipermatura soprattutto al tempo della recessione economica nazionale ed europea. Così è necessaria la interconnessione del Magazine con il nostro sito web in modo da discutere anche delle ”brutte cose” di Ischia ed impegnarci per quanto possiamo per eliminarle. Anche noi dobbiamo fare i conti con uno sviluppo disordinato, caotico, volgare e di rapina. Così mentre scriviamo del “bello” abbiamo sempre in mente il “brutto” ed abbiamo paura che il “brutto” avanzi e distrugga il “bello”.

E’ questo timore che ho sempre avuto presente in me e che mi ha assolutamente convinto, già giovanissimo studente in economia, che senza Programmazione Economica e Territoriale non può esserci Sviluppo Civile. Questo punto di vista non è solo “sentimentale” ma “razionale” poiché viviamo l’isola  all’interno e non all’esterno e vogliamo che questa Bellezza sia preservata e fruita da tutti, isolani e turisti. Vediamo Ischia come Comprensorio Unico nel quadro del “mare napoletano” come lo chiamava Elsa Morante dove ci sono Procida e Capri ma anche Ponza e Ventotene che si trovano nel Lazio per  un dannoso spezzettamento amministrativo.

Il nostro impegno è di scrivere del Bello ma anche di denunciare il Brutto ed indicarne i Responsabili. E’ una strada Maestra intrapresa molti anni  fa ma dopo tanti anni è sempre il primo giorno.

 In condivisione con Ischianews

 

Foto Ischia con girasole

Appendice ‘ponzese’ dello scritto di Giuseppe, giunto in Redazione ‘in allegato’ al precedente.

 

Ponza… Arrivederci!

di Giuseppe Mazzella di Rurillo

 

Non potrò venire a Ponza questa estate. Mi addolora moltissimo non poter riabbraciare Giuseppe, il mio cugino di storia ritrovato dopo 275 anni di lontananza dal nostro villaggio di Campagnano sulle colline del Borgo di Celsa nell’isola d’Ischia dal quale partì Mattia in un giorno imprecisato del 1734.

Nonostante l’ appello che abbiamo lanciato Gianni Vuoso ed io nel 2009 dopo il nostro primo viaggio a Ponza con il nostro reportage “Ponza, l’altra Ischia” (leggi qui) ed il nostro video “Il viaggio di Mattia”, per un “Distretto Turistico delle Isole Napoletane”, cioè una organizzazione sovracomunale ed inter-isolana, non necessariamente burocratizzata ma che tuttavia è prevista in numerose leggi regionali sul turismo di alcune “efficienti” Regioni, in questi 4 anni non è stato fatto NULLA da parte del Comune di Ponza per riallacciare i legami storici che legano Ponza ad Ischia; non è stato fatto NULLA da parte del Comune di Ponza per rivendicare una appartenenza alla “cultura napoletana” che pur viene rimarcata nella cucina e nelle canzoni per il turismo stagionale ma che finirà per estinguersi perchè i legami sono stati recisi nel comparto fondamentale che è quello economico.

Il collegamento marittimo stagionale della SNAV nei fine settimana di luglio ed agosto da Napoli a Ponza passando da Ischia quest’anno non è stato istituito. “E’  improduttivo e fortemente deficitario” è stata la spiegazione della Compagnia che ho chiesto.
Il Comune di Ponza non ha fatto NULLA per ottenere questo collegamento così ha SBAGLIATO completamente strategia nei trasporti marittimi, a mio parere, permettendo lo  smembramento della Caremar e l’istituzione della Laziomar.

E’ evidente che Ponza ha deciso di stare nel Lazio e non è interessata a riallaciare i contatti con Napoli e le isole, che il Distretto delle Isole è una UTOPIA.
Ischia penserà come deve al suo sviluppo ed è spezzettata in sei Comuni.
Al di là di romantici gemellaggi che durano poche ore non si può fare niente altro.

Vi mando questo articolo che  spiega il mio impegno nel Magazine e nel sito di Ischianews.com con la malinconia dell’Arturo di Elsa rivisitata: vorrei essere uno scorfano, che è il pesce più brutto del mare, pur di ritrovarmi ancora una volta nelle acque di Palmarola come lo scorso anno con Giuseppe, Daniele e Gianni ed la nostra “Sirenetta”!!!

 

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