Attualità

Lei così libera e così burbera sapeva farsi ascoltare dai giovani

di Tano Pirrone (*)

Margherita Hack

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Nell’arco di tempo di esatti sei mesi tre donne simbolo dell’Italia ci hanno lasciato: Rita Levi Montalcini il 30 dicembre dello scorso anno, Franca Rame il 29 maggio ed ora Margherita Hack. Tutte al termine di una lunga vita pienamente vissuta, ed ognuna nel suo campo ha onorato la propria professione, l’Italia ed il ruolo della donna nella nostra scombinata società.
Sono esempi di eccezionale carattere, dedizione, fermezza, e al contempo di impegno politico e di laicità orgogliosa. Vorrei, nel ricordo, riportare quattro brevi frasi, di Margherita Hack, pubblicate oggi [30.06.2013 – NdR] da La Repubblica:

“Nell’universo ci sono più di cento miliardi di galassie: pensare di essere unici è davvero molto improbabile”;

“Penso che il cervello sia l’anima, non credo alla vita dopo la morte o a un paradiso dove incontri di nuovo tutti”:

“Uccidere qualsiasi creatura vivente è come uccidere noi stessi. Non vedo differenze tra dolore umano e animale”;

“Andrebbero insegnati valori comuni a credenti e non. Ma soprattutto, bisognerebbe imparare a dubitare, essere scettici”.

Grazie Margherita, grazie Franca, grazie Rita.

 

Un commento di Susanna Pasticci

Un’altra piccola perla di saggezza al femminile, in ricordo di Margherita, dal suo libro “Le mie favole [Da Pinocchio a Harry Potter (passando per Berlusconi)]”; 2008:

«La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l’universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l’insegnamento calato dall’alto.
In una parola, Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede».

 

(*)  In condivisione con sinistrasenile  del 30 Giugno 2013

 

Margherita Hack con gatto rosso

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