Attualità

Scipione Pulzone. Mostra al Museo Diocesano di Gaeta

Riceviamo dalla Delegazione FAI di Latina e pubblichiamo

Scipione Pulzone. Autorretrato.1574. Da Wikipedia

 

La delegazione FAI di Latina e il Gruppo FAI di Gaeta, consapevoli che, dal nostro prestigioso patrimonio storico-artistico ereditato dal passato, si fonda la speranza per un futuro migliore, organizzano la visita guidata alla Mostra:
“Scipione Pulzone, da Gaeta a Roma alle corti imperiali”
Ospitata nel Museo Diocesano di Gaeta, è la prima Mostra interamente dedicata alla produzione artistica del maestro Gaetano che si confronta con il territorio d’origine dell’artista.

Guide d’eccezione per il FAI:
Dott.ssa Alessandra Accorti – Sovraintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici Regione Lazio – Curatrice della mostra insieme ad Anna Imponente e curatrice del catalogo insieme a Alessandro Zuccari
Prof.ssa Michela Di Macco – Professore Ordinario di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università degli Studi – La Sapienza – di Roma.

Domenica 7 luglio alle ore 17,30
Seguirà, aperitivo presso la terrazza dei “Saloni della Regina” Gaeta medioevale
Costo € 10,00

Per prenotazioni ed informazioni:
Arch. Rita Carollo cell. 347 6527416; e-mail: [email protected]
Paola Guglietta Punto FAI Gaeta e-mail: [email protected]; cell. 3476226914

Siamo anche su facebook:
www.facebook.com/DelegazioneFaiDiLatina
https://www.facebook.com/Gruppo-FAI-Gaeta

VI ASPETTIAMO!
Grazie
Dott. Brocco Fabio
Capo Delegazione FAI di Latina

 

Nota a cura della Redazione

Scipione Pulzone, detto il Gaetano o anche Scipione Gaetano (Gaeta, circa 1550 – Roma, 1598), è stato uno dei più originali interpreti pittorici dell’età della Controriforma ed uno dei più apprezzati artisti attivi a Roma nella seconda metà del XVI secolo.
Fu ‘riscoperto’ dallo storico dell’arte Federico Zeri che gli dedicò il saggio Pittura e Controriforma – L'”arte senza tempo” di Scipione da Gaeta (1957).
Suoi dipinti sono in numerose Chiese e Gallerie di Roma, al Metropolitan Museum di N.Y (una ‘Pietà’ del 1591) e alla National Gallery a Londra

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