di Aldo Carannante
Eccomi qui; mi trovo sulla nave di ritorno a Ponza: è l’inizio delle vacanze estive.
Penso a tutto ciò che è cambiato in un anno.
Per motivi di studio mi sono dovuto traferire a Formia e in poco tempo mi sono accorto quanto la piccola isola possa essere importante per me .
All’inizio il distacco è stato molto duro, persino l’aria, a Formia, mi sembrava nuova in confronto a prima; tutto quel traffico, la fretta delle persone, persino il letto in cui avrei dovuto dormire mi sembravano estranei.
Il sabato era il mio giorno preferito perchè potevo tornare a Ponza e finalmente riempirmi i polmoni con la mia aria, rivedere le persone a me più care, andare a mangiare una pizza con gli miei amici e persino camminare per il corso Carlo Pisacane, anche se per tutto il periodo invernale é vuoto.
Con il passar del tempo mi sono abituato a vivere a Formia, e Ponza ha iniziato a mancarmi meno.
Quando il sabato la nave non partiva – per un mare un po’ più mosso, o per altri motivi – ci rimanevo male, certo, ma cercavo di non pensarci, uscendo con i miei nuovi amici.
Così sono trascorsi gli ultimi mesi invernali, ma arrivata la primavera, con le giornate sempre piu belle e lunghe, la mia mente tornava a Ponza. Pensavo a mio padre che andava in campagna a coltivare piselli, zucchini, melanzane… pensavo a mia madre che avvicinandosi il periodo delle pagelle, cercava il giudizio più adatto per ogni alunno; infine, pensavo a ciò che un anno prima avevo fatto io: mi stavo preparando ad affrontare gli esami come stanno facendo i miei quasi coetanei della terza media.
E’ stato così che la mancanza di Ponza era tornata a farsi sentire.
Oggi finalmente, dopo tanti sforzi, posso dire che sto tornando a casa, nel posto che io adoro: la mia cara e amata isola!