Feola Antonello

Aldo Coppa

Nonno Aldo

ricordo di Antonello Feola

 

Oggi, 29 maggio 2013, ricorre il quarantesimo anniversario della morte di mio nonno dott. Aldo Coppa, medico condotto in Ponza, morto prematuramente all’età di 60 anni. Fulgido esempio di marito, padre, medico.

A quanti ne conservano il ricordo un requiem ad memoriam…

4 Comments

4 Comments

  1. silverio lamonica1

    30 Maggio 2013 at 10:33

    Ricordo molto bene il Dott. Aldo Coppa, medico della “Cassa Marittima”. Lo incontravo tutti i giorni sulla corriera di “Fricano”, poi di “Pilato” impegnato a raggiungere i suoi pazienti nei punti più disparati di Le Forna, mentre mi recavo in uno dei tanti “plessi scolastici” sparsi in quella frazione, per attendere al mio ruolo di maestro. Allora i medici si recavano – prevalentemente – a domicilio per curare i pazienti, in barba ai capricci e alle avversità meteorologiche. Ricordo il suo funerale: una folla imponente di persone, soprattutto fornesi.
    Credo sia più che opportuno conoscerne la biografia e inserirla nel “calendario storico” di questo sito, come giustamente merita.

  2. Luisa Guarino

    30 Maggio 2013 at 17:02

    Il ricordo di Aldo Coppa è per me il ricordo di zio Aldo Coppa, cugino di mio padre Francesco Guarino. Ma, al di là dell’affetto, della simpatia, della stima e di tutti gli altri sentimenti belli che sempre provo pensando a lui, mi piace qui condividere un episodio curioso che lo riguarda ‘scoperto’ tanti anni fa nella lontana terra d’Africa, in Togo per l’esattezza, dove mi sono trovata a parlare… proprio di lui. Infatti un giorno, a Lomè, capitale del Togo, conversando con un nostro nuovo amico di Napoli, Giorgio, viene pronunciata la parola ‘magica’, Ponza. E lì, non solo Giorgio racconta di essere stato nell’isola in vacanza; ma di essersi ferito abbastanza seriamente alla testa dopo un tuffo un po’ troppo temerario dallo scoglio di Chiaia di Luna, quello che sorge proprio al centro della baia. Ebbene, dolorante e spaventato, sapete chi lo ha rimesso in sesto mettendogli i punti in testa non solo con maestria, ma con grande calore e un bel sorriso? Ebbene sì, proprio il dottor Aldo Coppa, a cui Giorgio era, a distanza di tanti anni, ancora e tanto affettuosamente riconoscente. La ‘scoperta’ è avvenuta a fine anni ’70, e purtroppo ora neanche Giorgio c’è più, scomparso anche lui prematuramente.

  3. Enzo Di Fazio

    30 Maggio 2013 at 17:16

    Sono stato molto legato al nonno di Antonello, il dottor Aldo Coppa.
    E’ stato per tanti anni e fin quando sono rimasto a Ponza, essendo anche vicini di casa, il mio medico di fiducia. Ma è stato soprattutto uno dei miei educatori per il suo modo di pensare e per i suoi comportamenti.
    La sua casa era aperta a tutti, grazie anche alla naturale ospitalità della moglie Marietta. La frequentavo con abitudine. Agli inizi per via della televisione, arrivata in quella casa degli Scotti in anticipo rispetto alle altre. Vi andavo i pomeriggi per seguire le avventure di Rin Tin Tin, il pastore tedesco protagonista di grandi imprese di frontiera.
    Successivamente per una passione che ci accomunava, quella dei francobolli. Era un grande collezionista; da lui ho imparato come custodirli, come catalogarli, come trarre conoscenze e storie dalla lettura di quei piccoli lembi di carta.
    Ricordo i tempi dei patimenti causati dalla malattia che prematuramente lo portò via. Fu maestro di vita anche per il modo dignitoso in cui seppe affrontare la sofferenza.

  4. Michele Rispoli

    31 Maggio 2013 at 09:14

    Forse non dovrei, ma vorrei far conoscere ai lettori di Ponza racconta il modo di vivere del dott. Aldo Coppa.

    Rientravamo a casa dopo una funzione religiosa: il dottore, la signora Marietta e le figlie Lucia ed Ersilia. Io ero l’intruso.
    Salivamo salita Scarpellini, e l’allora piccola Ersilia, forse dieci anni, non voleva camminare. Si scherzava in modo da farla distrarre.
    Dopo la prima svolta, precisamente prima del bivio di corso Umberto, l’avv. Luigi Sandolo, che fumava l’ennesima sigaretta sul terrazzino sotto l’arcata, facendo cadere la cenere nei vasi di basilico, disse:
    Aldu’ (Alduccio), beato te che sei sempre allegro!
    Il dottore rispose (erano molto amici): – Luigi’ (Luigino), io non mi sono mai occupato di politica!

    La risposta la cito di frequente, ma spesso non l’applico.

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