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Il primo francobollo di Ponza

Ponza. Immagine proposta per il francobollo [1]

di Piero Vigorelli

 

Il Sindaco ci fa pervenire il testo che ha scritto per il bollettino illustrativo dell’emissione filatelica del primo francobollo di Ponza (insieme ad altre 4 località turistiche) che avverrà il 27 luglio, con il corredo di opportune manifestazioni.
Lo pubblichiamo volentieri sul sito, ove mai potesse servire a mostrare “cosa egli pensa di Ponza e dei ponzesi, e come parla di Ponza agli interlocutori non ponzesi” e a smorzare le polemiche di questi giorni.
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a Redazione

 

Ponza, ma anche Palmarola, Zannone e il piccolo isolotto di Gavi, sono isole a sud di Roma e a nord di Napoli che distano circa 24 miglia dalla costa. Sono di origini vulcaniche e offrono paesaggi da togliere il fiato, una policromia della terra e del mare che è difficile incontrare altrove.

Ponza ha mille colori. Le falesie e le rocce vanno dal bianco abbagliante al marrone scuro; il mare dal verde smeraldo all’azzurro e al blu; la terra dal giallo delle ginestre al lilla delle bocche di leone, fino alle diverse gradazioni delle bouganville. Le casette allineate con il loro colori pastello, sembrano quelle di un presepe. La bellezza del porto borbonico si impone.

Impossibile non ricordare che Jacques Cousteau ha definito Ponza come la più bella isola del Mediterraneo e Palmarola come una delle dieci più belle isole del mondo. E Folco Quilici ha definito Palmarola un miracolo della natura per la sua condizione di silenzio, di solitudine, di meraviglia, per le sue acque così profonde e così trasparenti. Per concludere che Ponza e Palmarola sono “le mie isole predilette”.

Impressioni del genere, unite anche da interessi commerciali o guerreschi, le hanno avute anche diverse civiltà e popolazioni del passato. Ponza da questo punto di vista non si è fatta mancare nulla.

Fenici, greci, etruschi, ausoni, volsci, romani, saraceni, pirati come Khair-ad-Din detto Barbarossa o eroi risorgimentali come Carlo Pisacane, imperatori e sultani turchi, Borboni e inglesi, francesi e spagnoli, tutti sono passati per Ponza lasciando tracce indelebili.
Grotte ipogee, necropoli, acquedotti e cisterne, utensili preistorici per lavorare l’ossidiana, navi affondate nelle battaglie che hanno visto sconfitti anche l’ammiraglio Corrado Doria e Alfonso D’Aragona. E prima di loro, navi di fenici e romani con carichi di olio e spezie in anfore che i sub possono ammirare.

Ponza, Palmarola, Zannone, sono fonti di storia e di storie. Di conquiste, di assalti, di deportazioni, di compravendita fra stati, di confino fascista e anche di vendette della storia perché Mussolini, dopo il 25 luglio, fu tradotto per undici giorni a Ponza, dove lui aveva spedito personaggi come Sandro Pertini e Pietro Nenni, Giorgio Amendola e Umberto Terracini.

Ma confinata a Ponza fu anche Circe, che Omero racconta parlando di Eea, il nome greco dell’isola, e del suo amore per Ulisse. Confinata fu Giulia, la figlia dell’imperatore Augusto. E Papa Silverio, unico Papa figlio di un Papa, Santo Martire e patrono di Ponza, abbandonato sull’isola a morire di stenti dopo uno dei molti complotti nella Chiesa del Cinquecento.

Le isole oggi stanno riscoprendo i segreti del passato e hanno saputo conservare molto di quel passato. Difficile trovare isole più incontaminate come lo sono Palmarola e Zannone, naturali di per sé e per omesso intervento dell’uomo. Questo sarebbe invece richiesto, adesso, in forme lievi e quasi sussurrate, per adattare alcuni sentieri e raggiungere luoghi impervi o suggestivi (le palme nane uniche al mondo), per restaurare l’antico monastero cistercense di Zannone e in fondo per dare pace a una roccia che si erge dal mare, a una trentina di metri dalla costa dell’isola, che raffigura un monaco in preghiera, inginocchiato e con le mani giunte.

A Palmarola e Zannone vince la natura su tutto. Qui si trova tutto quello che altrove uno pensa che un tempo sia esistito e che adesso non vede più.

Ponza è invece l’isola abitata da circa 3.400 residenti (ma d’estate si arriva a 35.000 presenze), che si raggiunge via mare da Formia, Anzio, Circeo, Terracina e Napoli, che ospita una delle più rinomate marineria di pesca nel Mediterraneo, che possiede un tessuto turistico senza “americanate” di grattacieli, ma con alberghi e pensioni alla portata di tutti, camere e appartamenti che si affittano ai turisti, barchette da noleggiare, cucina tradizionale o con stelle Michelin, pesce preso in giornata a partire dal gambero rosso che si trova solo a Ponza e in un’altra isola in Sicilia.

A Ponza si possono trascorrere momenti di gioia spontanea, si possono vivere sensazioni di commozione per la bellezza dei luoghi che ti affascina, si possono trascorrere giornate che vorresti non finiscano mai, insieme ai propri cari e insieme alla gente ponzese alla quale, una volta conosciuta, si resta affezionati per la vita.

E spesso, qui ci si innamora. Ponza, è l’isola dell’amore.

Piero Vigorelli, Sindaco di Ponza