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Dobbiamo convivere e lavorare insieme

Magritte. La grande famille. 1963 [1]

la Redazione

 

Ampia eco ha suscitato la pubblicazione sul sito della serie: “Ponza. Un anno dopo (1), (2), (3)” a firma del nostro sindaco Piero Vigorelli.

Ben più ampia risonanza che sul sito e sui social network, c’è stata nei commenti dei giorni successivi sull’isola.

La posizione del sito è stata, al riguardo, molto discussa – da alcune parti aspramente criticata – per la decisione di pubblicare integralmente gli scritti del Sindaco, da alcuni definiti “offensiva mediatica”, da altri “offensiva” tout court.

Non dovrebbe essere neanche necessario qui ricordare che al di là dell’adesione alla sua impostazione ‘muscolare’ dei rapporti con i cittadini, egli è il Sindaco eletto dai ponzesi e come tale con ampio titolo di parola.

Né abbiamo alcuna autorità per dare consigli a lui, politico e giornalista d’esperienza, tranne riportare – da ‘giornalisti’ appunto – la sensazione dei Ponzesi di non sentirsi uniti dalla sua figura, non riconoscerlo (ancora) come “il Sindaco di tutti”, ma di essere colpiti dai suoi attacchi e dalle sue esternazioni da ‘campagna elettorale permanente’.
E il mancato riconoscimento, del leader come anche, reciprocamente, dell’avversario, in politica, è foriero di persistenti rancori e di ulteriori divisioni.

Reiteriamo quindi l’invito – a tutti – a proporre sul sito delle relazioni sullo stato dei fatti e non articoli dal tratto scandalistico su questioni oggetto di dispute giudiziarie, quindi destinate ad altre sedi.

Recita un vecchio adagio ponzese: s’adda dice ’u peccato, no ’u peccatore!  – mentre la denuncia ‘gridata’ (che altre di segno opposto rischia di suscitarne) non fa parte dello ‘stile’ e delle tradizioni culturali isolane.

Ancora… a costo di essere ripetitivi vogliamo ribadire la necessità di non ricorrere all’anonimato; non è una pignoleria. Dietro l’anonimato si possono celare affermazioni false, tendenziose, in sostanza è molto più facile attaccare genericamente gli altri e screditare. Il “sentito dire” coinvolge l’intera società ponzese; con esso si innalzano altari, ma più spesso si scavano fosse.

 

Questa Redazione vigilerà affinché un sito nato per costituire confronto e crescita sociale non si trasformi in un agone di lotte intestine fra diverse posizioni politiche.
Inoltre Ponza racconta non vuole essere un giornale on-line che cerca informazioni fresche e appetibili come quelle di ‘Cronaca vera’ – qualcuno di noi l’ha detto – né intende snaturare il proprio profilo.

Questo è peraltro il ruolo sempre sostenuto da questo sito, fin dai suoi inizi: spingere per l’unità e non per la divisione; identificare valori e caratteristiche comuni e su questi costruire il futuro.