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Unita nella diversità

di Vincenzo (Enzo) Di Fazio

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Oggi, 9 maggio, si celebra la festa dell’Europa.

Questa data ricorda il giorno in cui, nel 1950 a Parigi, il ministro degli esteri francese Robert Schuman presentò il piano di cooperazione economica che segna l’inizio del processo di integrazione europea con l’obiettivo di una futura unione federale.
A quel piano avevano lavorato, oltre Schuman, Jean Monnet, Konrad Adenaur ed Alcide De Gasperi.
La data coincide anche con il giorno che segna, di fatto, la fine della seconda guerra mondiale.
Si cominciavano così a realizzare i principi che avevano ispirato, nel 1944, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi  la redazione del Manifesto di Ventotene.

Qualche giorno fa il prof. Vincenzo Pagano, della cui collaborazione ci avvaliamo da tempo, nel suo ultimo articolo, “Da crisi in crisi” (leggi qui [2]), ci ha manifestato le sue considerazioni sul futuro della moneta europea, vedendo, per quanto riguarda l’Italia, come unica strada possibile alla soluzione dei suoi problemi,  l’uscita dall’euro.
Non abbiamo ovviamente le competenze del prof. Pagano le cui opinioni rispettiamo ma, per quelle che sono le nostre aspirazioni,  sentiamo di poter affermare che unire sia meglio che separare.
Ci piace, di conseguenza, coltivare l’idea che la politica di tutta l’Europa possa impegnarsi di più per il superamento dell’attuale situazione di crisi e che una vera Europa di stati federali possa concretamente realizzarsi.

Vorremmo poter lavorare, tutti insieme, nel rispetto degli sforzi profusi dai padri fondatori e nel prosieguo del credo di un europeista convinto quale è stato Altiero Spinelli, perchè l’Europa torni ad essere (rubando le parole alla neopresidente della Camera, Laura Boldrini) “un grande sogno, un crocevia di popoli e di culture, un approdo certo per i diritti delle persone, appunto un luogo della libertà, della fraternità e della pace”.

The National European flags in 2007 [3]