Pagano Lino Catello (Lino)

Sotto lo stesso cielo

Sotto lo stesso cielo

di Lino Catello Pagano

 

 

Sotto lo stesso cielo,
tu di là io di qua dal mare,
non è bastato a tagliare i ponti,
ma è servito a tagliare i conti.
Cosa fai adesso, cosa aspetti… che piove
per piangere e non far vedere alla gente le tue lacrime?
Io che ti amavo ed avrei fatto a pezzi il mondo,
mentre tu quei pezzi li hai gettati via.

 

Sotto lo stesso cielo
non ci sono più le stesse stelle
forse da te sono più belle e da me si vedono appena;
la città le avvolge nella luce,
loro, quelle più belle, piano piano nella notte
si fanno strada a ricordarmi
quando da ragazzo
correvo lungo la spiaggia con la luna
e tu mi correvi dietro solo con gli occhi,
dalla tua finestra sul mare.

 

Sotto lo stesso cielo siamo nati,
ma tu hai avuto il coraggio di lasciarmi solo.
Io per te ho fatto l’impossibile per farti vivere la vita
e non pensare al resto.
Di te non ho più niente.
Nessuna cosa mi è restata.

Sotto lo stesso cielo,
tu di là ed io di qua dal mare,
tu con le tue tempeste
e io di qua, a contare i giorni
per affrontare il mio ultimo viaggio
avvolto nel miraggio di ritrovarti ancora,
nella penombra della sera
sotto lo stesso cielo.

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