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Per una nuova stagione a Ponza

Da GEO. Cala Feola [1]

di Vincenzo Ambrosino

 

Vi ricordate tutti dell’isola chiamata “La perla di Roma”, fiore all’occhiello dell’immagine turistica della Provincia di Latina?
Su tutti i depliant provinciali in copertina si vedevano le immagini aeree di Ponza: quel porto meraviglioso, quelle falesie a strapiombo sul mare… Chiaia di Luna era descritta come la spiaggia più suggestiva del mondo, a cui si accedeva percorrendo a piedi il famoso tunnel scavato dai Romani.
In quell’isola si potevano visitare cento grotte e si potevano sfiorare decine di faraglioni.
In ogni angolo il turista poteva, in piena libertà, godere di un suo paradiso.

Quell’isola non era stata ideata o predisposta dai capitali delle “Grandi Firme”, eppure era sognata, ammirata e i ponzesi erano descritti come un popolo, cortese, ospitale e capace.
Molti cultori ambientalisti avevano dato merito ai ponzesi di aver saputo proteggere il loro mare, il verde, il loro ambiente, ospitando, in assenza di strutture di base e di leggi certe, decine di migliaia di turisti.

Con un piano regolatore bloccato al 1982, con piani paesistici, tutele ambientali, SIC e ZPS sempre più pressanti, erano stati capaci di inventarsi una nuova edilizia, inserirla nel paesaggio e incrementare enormemente l’offerta di posti letti. Pochi alberghi ma una residenzialità diffusa in tutto il territorio.

In assenza di una protezione portuale sicura, si erano inventati un offerta nautica-diportistica di alto livello.

In assenza di una vera e definitiva programmazione turistica Comunale avevano da soli creato un’offerta commerciale.

Sfruttati come immagine di copertina, ma dimenticati dalla grande politica – l’ultima seria legge Regionale che ha pesato sulla qualità della vita dei residenti è datata 1992 – malgrado tutto, sono rimasti fedeli alla loro isola e l’hanno conservata quasi “come patrimonio dell’umanità”.

Questa è la verità dei fatti!

Ma da un po’ di anni l’isola è sotto attacco. Questa aggressione concentrica da parte della stampa e della magistratura e soprattutto l’effetto di leggi ‘punitive’ che non hanno eguali nello stato italiano per rigore di applicazione, stanno paralizzando l’economia che i ponzesi con tanta fatica hanno sviluppato.

Un’intera Giunta Comunale è stata indagata e in parte arrestata per illeciti amministrativi.
Questi Amministratori se hanno sbagliato devono pagare, ma non può continuare a pagare un’intera comunità di cittadini che chiede legalità e giustizia, come chiede che il processo agli ex-amministratori abbia inizio e possa arrivare ad una rapida conclusione.

Infatti quella condanna preventiva nei confronti di alcuni amministratori pesa tuttora sui ponzesi. Sembra che tutto ciò che ha prodotto l’amministrazione Porzio “puzzi” di illegalità. E così vengono cancellati in un solo Consiglio Comunale: Il PUA (Piano Utilizzo Arenili) che regolava l’uso delle spiagge fuori dell’ambito portuale e il PUOC (Piano particolareggiato del Porto che in mancanza del PRP (Piano Regolatore Portuale) era l’unico strumento che regolamentava le concessioni all’interno del Porto: oggi gli operatori non hanno alcuna certezza sul destino delle loro concessioni e sull’uso delle spiagge. Vi sembra una cosa politicamente giusta?

A Chiaia di Luna si sono apposte reti per rendere sicura la falesia; sono stati fatti lavori di messa in sicurezza del tunnel, ma dopo tutto questo tempo e tanti denari pubblici spesi quella spiaggia rimane ancora chiusa. Un danno enorme per l’isola e i turisti.

 

Dopo la disgrazia di Ventotene, a quell’isola, ma peggio ancora all’isola di Ponza, è stato imposto un PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) che vieta di fatto il 97% del periplo dell’isola. Quel periplo dell’isola che ha permesso fino ad oggi di sviluppare l’unica offerta turistica dell’isola, cioè quella balneare. Se non si libererà l’isola da queste “carte” essa sarà condannata per sempre alla precarietà turistico-commerciale.

Si comprende tuttavia l’attenzione e la sensibilità posta dagli organismi preposti (l’attuale Sindaco Vigorelli e il Comandante del Porto di Ponza Cuciniello) nell’adeguare le leggi, quindi la sicurezza, alle esigenze turistiche dell’isola. Ma anche riconoscendo l’impegno delle istituzioni locali, i problemi sono di tale portata che non possono essere risolti a livello locale.

Oltre a Chiaia di Luna chiusa da tempo, c’è Frontone che vedrà limitare spazi utili per operatori economici e turisti, ma anche Cala Dell’Acqua, la meravigliosa Cala Feola,  le Piscine Naturali, Cala Fonte, dovranno essere o interdette o molto limitate. Dovranno essere delimitate tutte le coste, le grotte non potranno essere più svelate ai turisti, i faraglioni potranno essere ammirati a debita distanza.

Molti operatori turistici rischiano di non proseguire le proprie attività; molte case rischiano di essere chiuse. E tanti turisti decideranno di non venire nella nostra isola.

I Ponzesi vogliono superare le emergenze e chiedono al Sindaco che termini la fase 1, quella del rodaggio della sua Amministrazione e si passi in fretta alla fase 2, quella del lavoro per traghettare tutto ciò che è adeguato ad un Nuovo Assetto.

Questi ponzesi vogliono collaborare con l’Amministrazione; per questo hanno costituito un Coordinamento Cittadino che rappresenta tutte le Associazioni riconosciute sull’isola (coordinatore Sergio D’Arco) e la maggior parte degli Operatori del demanio si sono iscritti al SIB (Sindacato Balneari, presidente Vincenzo Mazzella).

La collaborazione sembra cominciata ma deve al più presto arrivare a costituire un tavolo tecnico per inquadrare le emergenze demaniali ed elaborare le proposte da presentare ad una Conferenza dei Servizi: l’unico consesso che può dare risposte straordinarie alle tante emergenze straordinarie della nostra isola.

 

Il Sindaco è ottimista e ci descrive che la sua Amministrazione in un solo anno ha lavorato bene scongiurando il dissesto finanziario e, soprattutto, ha lavorato per prendere le distanze dal vecchio sistema clientelare-speculativo, che a detta del Sindaco ha distrutto l’isola.

Bene Sindaco, passiamo senza indugio alla fase di ricostruzione e segua per una volta il consiglio che un modesto cittadino le suggerisce: promuova  al più presto un tavolo tecnico propedeutico per una Conferenza dei Servizi da programmare prima della fine del mese di maggio.