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Sul sagrato della vecchia Chiesa

di Sandro Russo

 

Per vie traverse abbiamo potuto prendere visione e analizzare una vecchia foto di gruppo che mostra bambine e bambini della prima Comunione, insieme a delle suore, un sacerdote ed altra gente, sul sagrato della Chiesa di Ponza.

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Ma quale Chiesa di Ponza? Non è quella che conosciamo noi, eppure è la stessa!
Cosa c’è di diverso?

La ritroviamo tal quale alla nostra foto nelle immagini di un articolo di Lino Catello Pagano del 2011 (leggi qui [2]), che ci permette di raffrontare l’antica struttura con quella attuale.

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Questa foto, verosimilmente contigua alla precedente in termini temporali, mostra la stessa struttura dell’edificio; alla base delle scale un gruppo poco definito, in cui sembra di vedere una delle suore presenti nell’altra foto (riconoscibile dall’ovale che le circonda in volto)

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Una foto della Chiesa negli anni ’90. La struttura è cambiata. Qualche informazione aggiuntiva può essere desunta dal tipo delle automobili parcheggiate sul piazzale

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Foto attuale della Chiesa (febbraio 2013). Tutte le foto sono state prese dallo stesso punto: l’estremità del ballatoio del Comune prospiciente la Chiesa

 

Cosa è successo tra le prime foto e quelle successive? Troviamo la risposta in un approfondimento di Gino Usai dell’ottobre 2011, sempre sul sito, dove è scritto (leggi qui [6]):
“Il 21 giugno del 1940, il parroco Dies, a guerra appena iniziata, riuscì finalmente a dare corpo al suo sogno: avviare i lavori per ingrandire la Chiesa madre della SS. Trinità”.

Quindi abbiamo definito l’epoca in cui la nostra foto è stata scattata: prima dell’inizio dei lavori di ampliamento. Ma quando precisamente?

Ci viene in aiuto la tecnica dell’ingrandimento fotografico, applicata sul manifesto che si può vedere in alto a sin. nella foto, dove possiamo leggere:

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Lutto cittadino e il nome: RAFFAELE  TAGLIAMONTE

Soccorrono qui le notizie ricevute da Silverio Lamonica: “…il manifesto visibile nella foto riguarda il lutto cittadino per la morte del Parroco Raffaele Tagliamonte – zio di mia cognata Lucia Vitiello e prozio di Tommasino Vitiello (Settemari). La foto risale, con tutta probabilità, al mese di maggio (o giugno) 1939, poco prima (o contestualmente) all’insediamento del Parroco Dies”.

Un altro ingrandimento del manifesto affisso sulla colonna centrale permette di leggere “Comune di Ponza”, ma niente di più.

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Il manifesto sulla colonna al centro della foto: COMUNE DI PONZA

Altri ingrandimenti sono effettuati sui volti del sacerdote (?) e della persona retrostante:

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I volti del sacerdote e del ragazzino dietro di lui

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Le due suore, a sin e a dx nella foto

A che Ordine appartenevano quelle suore?  Forse alla “Congregazione delle Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo”? …Così qualcuno ricorda.

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Ancora il volto di una delle suore e, sopra di lei, il recesso e l’inizio della salita a sin della Chiesa

[12]

 I volti delle persone in alto a sin.

I bambini raffigurati nelle foto. Mi è stato fatto notare che quelli della prima Comunione sono i più grandi, mentre i piccolini della prima fila sono gli ‘angioletti’ ; in effetti qualcuno di loro mostra qualcosa sulle spalle: come delle alucce…

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I bambini della metà di sin. nella foto

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 I bambini della metà di dx nella foto

Richiediamo l’aiuto dei lettori di Ponza racconta per identificare qualcuna delle persone del gruppo. I bambini raffigurati hanno un’età tra i 5 e i 12 anni (pressappoco), quindi se la foto è, come sembra, del ’39, sono nati tra il 1927 e il 1934. Avranno oggi tra gli 86 e i 79 anni. Qualcuno si riconosce o può aiutarci nell’identificazione?

 

In conclusione. Antiche foto di Ponza si trovano in quantità, sia sul sito che in port-folio di facile accesso sui social network. Molto spesso si scorrono frettolosamente e con noncuranza – L’ho già vista… l’ho vista… mi manca…

Come già abbiamo provato a fare con altre vecchie foto (leggi qui [15]), dovremmo tentare lo sforzo di un approfondimento che può fornire squarci di verità su un periodo non troppo lontano della nostra storia, quando non addirittura sulla vita di persone che conosciamo.